Amianto all’Ast: «Vogliamo la verità»

Terni, Osservatorio nazionale amianto (Ona), Wwf e Italia Nostra fanno fronte comune: «Chi sarà chiamato a pagare per il danno causato all’ambiente e alla salute pubblica?»

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La questione è spinosa. Delicatissima e spinosa. Tanto che adesso si va formando un fronte comune, composto da Osservatorio nazionale amianto (Ona), Wwf e Italia Nostra che, insieme, affermano che «è interesse comune sapere se ancora vi sia presenza di amianto all’interno del polo siderurgico ThyssenKrupp di Terni. Accogliamo pertanto con favore il dibattito in corso in città, soprattutto perché inerente un’azienda che ha un ruolo principe nell’economia umbra e nelle vite di migliaia di persone».

La salute Il tema dell’amianto; dicono Ona, Wwf e Italia Nostra; «è assai delicato, soprattutto perché a Terni esso costituisce un fattore di aggiuntiva criticità rispetto a quelle già note dei metalli pesanti nell’aria, nei suoli e nelle acque di parte dei corpi idrici sottostanti le discariche di Pentima-Valle. Né in questa sede possono essere sottaciuti i problemi sanitari riscontrati su Terni grazie allo ‘Studio Sentieri’, elaborato negli anni scorsi dall’Istituto superiore di sanità proprio sul Sin Terni-Papigno».

L’amianto Le forze sindacali, insstono le tre organizzazioni, «hanno recentemente ricordato come sull’argomento asbesto dovrebbero pronunciarsi alcune autorità: Ministero della salute, Ministero del lavoro, Regione Umbria, Prefettura, Provincia di Terni, Asl, Inail, Arpa Umbria, Ispesl e Dpl. Noi chiediamo un intervento di verifica da parte dei citati enti: in Thyssenkrupp c’è tuttora presenza di eternit, amianto, fibre/amianto? Quando sono state effettuate le ultime bonifiche? Chi sarà chiamato eventualmente a pagare per il danno causato all’ambiente e alla salute pubblica, a partire da quella dei dipendenti?».

 

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