Area di crisi, Paparelli e Rossi: «Fiduciosi»

Il vice presidente della Regione: «Rassicurati dal governo». Il senatore conferma: «Comprese le nostre motivazioni»

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Il confronto con il governo – c’erano il ministro Carlo Calenda e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti – era «programmato da tempo – spiega il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, che aveva chiesto al governo un pronunciamento – e non si trattava quindi di un vertice ‘ad hoc’, organizzato sull’onda di chissà quali novità, ma è chiaro che i temi in discussione erano legati alle prospettive da dare ai nostri territori e, da questo punto di vista, credo di poter dire che le risposte private sono incoraggianti».

Area di crisi Inutile girarci intorno, la questione su cui si attendevano chiarimenti è quella del possibile riconoscimenti dello status di ‘area di crisi complessa’ per Terni e Narni e per il territorio nel quale opera la ex Merloni: «Il ministro e il sottosegretario – spiega il senatore Gianluca Rossi, che a sua volta aveva sollevato il problema, collegandolo alle tematiche relative agli ammortizzatori sociali – hanno chiarito molti dei dubbi che avevano portato alcuni di noi a porre delle domande e credo di poter dire, a mia volta, che la situazione sta evolvendo in modo positivo».

Il ministro Carlo Calenda

Il ministro Carlo Calenda

I contenuti Calenda e De Vincenti, insomma, avrebbero tranquillizzato tutti (c’era anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, all’incontro): «Chiarendo – spiega Rossi – che la ‘stagione’ delle aree di crisi è destinata a chiudersi, in quanto con il riconoscimento di quelle di Terni-Narni e Porto Torres arriveremo ad un numero elevato (siamo a 13/14; ndr) e oltre non è ipotizzabile che si possa andare», ma anche che «queste misure del governo vanno intese, da parte del territorio, come una sfida da cogliere – chiarisce Paparelli – e non come una concessione da sfruttare e basta. Imprese, istituzioni e forze sociali, insomma, dovranno dimostrare di essere in grado di riempire di contenuti i protocolli che si andranno a stipulare».

Tempi non lunghi Nessuna certezza, però, sui tempi: «Che non saranno comunque lunghi – spiega il senatore Rossi – in quanto al termine dell’incontro il governo ha chiesto ai tecnici di attivarsi per avviare la fase finale della procedura» e anche per questo, conclude il vice presidente Paparelli «ritengo di poter dire che non ci sono motivi per temere brutte sorprese».

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