Art bonus, 5 le opere restaurate a Perugia

Il sindaco Romizi ha ringraziato i ‘mecenati’ del 2015/2016. In trecento hanno contributo al recupero di pozzi e fontane del centro storico

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di E.M.

Hanno raccolto 283 mila euro ed hanno contribuito a restaurare cinque opere d’arte del centro storico. Sono i “mecenati” del comune di Perugia che attraverso l’Art bonus, nell’anno 2015/2016 hanno versato il loro contributo, da pochi euro a decine di migliaia, per restituire l’antico splendore a monumenti usurati dal tempo. Ad ognuno di loro – circa 300 – il sindaco di Perugia Andrea Romizi lunedì sera ha donato una pergamena in segno di ringraziamento, nella cornice del teatro Pavone. Ma l’evento, che ha visto salire sul palco alcuni tra i maggiori benefattori, è stato anche l’occasione per fare un bilancio e per presentare la nuova lista delle 15502844_10211426978128024_1002899973_oopere da finanziare.

‘Chiamata alle arti’ Lo scopo dell’Art bonus, introdotto con legge nel luglio 2014, è quello di promuovere la tutela del patrimonio culturale attraverso la partecipazione attiva delle imprese e dei cittadini. Come? Attraverso un’agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni a sostegno della cultura. Con lo slogan ‘Chiamata alle arti’ l’Art bonus ha attirato sia cittadini desiderosi di dare un contributo a ‘salvare’ il patrimonio artistico della propria città, sia aziende che hanno potuto godere anche di un ritorno in termini di immagine e di markerting.

Il tema dell’acqua A Perugia dopo l’introduzione della legge fu stilata una lista dei siti che necessitavano di un intervento e fu scelto come filo conduttore quello dell’acqua. I soldi versati dai moderni mecenati nel corso del 2015 sono quindi andati a sostenere il restauro della fonte dei Tintori (150 mila euro), del pozzo di San Francesco al Prato (15 mila euro), del pozzo etrusco (43 mila euro), dei giardini del Frontone (50 mila euro)15540456_10211426979448057_625456959_o e della fontana di via Maestà delle Volte (25 mila euro). Anche se non tutti gli interventi sono stati ancora ultimati, sono tutti finanziati e a breve sarà di nuovo possibile ammirarli. «È stato una sorta di anno zero – ha raccontato dal palco il sindaco Romizi – ad oggi tutti i beni del 2015 sono stati interamente finanziati e non era affatto scontato. In tanti si sono messi a disposizione dando il segnale che ognuno di noi può partecipare e che i cittadini sono responsabili e consapevoli».

«Possono farlo tutti» La prova che con lo sforzo collettivo tutto si può viene dal gruppo Facebook “Pulchra Perusia”, uno dei soggetti che hanno adottato un’opera d’arte della lista. Rappresentato sul palco da Mila Breccolenti, il gruppo social ha raccolto gran parte dei 50 mila euro necessari per il recupero dei giardini del Frontone e dell’anfiteatro dell’Arcadia. «Sui social il gruppo è nato per ricominciare a vivere la nostra città – ha detto Mila – ma il progetto dell’Art bonus ha raccolto 162 adesioni perché guardando una cosa che è di tutti possiamo dire ‘quel mattoncino è anche opera mia’». Un altro esempio che di partecipazione attiva è quello dei fratelli Moretti, titolari di Vogue Parrucchieri, uno dei saloni più amati dai giovani, che hanno deciso di restaurare il pozzo di San Francesco al Prato. «Noi non siamo Della Valle e quindi abbiamo scelto il bene meno oneroso – ha scherzato Silvia Moretti – ma volevamo averne uno tutto nostro, così abbiamo rinunciato a 3 anni di investimenti pubblicitari per destinare quei soldi a qualcosa di bello che sarebbe rimasto. Se lo facciamo noi parrucchieri possono farlo anche tante altre attività».

I grandi Ma tra i mecenati ci sono ovviamente anche fondazioni e aziende più grandi. Camilla Cucinelli, figlia dell’imprenditore del cachemire Brunello, si è occupata assieme al marito Riccardo Stefanelli della Fontana di via Maestà delle Volte, mentre la Saci Industrie, rappresentata da Antonio Campanile, ha donato per la Fonte dei Tintori. Una scelta non casuale, visto che l’azienda produce prodotti chimici e detersivi: «La Saci è stata fondata nel 1925 – ha spiegato Campanile – ci ha dato la spinta pensare che chi ha lavato i panni nelle vasche della fonte abbia potuto usare il sapone di mio nonno». E poi c’è uno dei primissimi Art bonus in Italia, messo in cantiere già a fine 2015. È la vera del Pozzo Etrusco, sostenuta dalla fondazione Ranieri di Sorbello, che già in passato ha 15555380_10211426978608036_184673084_ocollaborato con il Comune a progetti di questo tipo. «Spesso i perugini non si soffermano nel guardarla – ha detto il professor Ruggero Ranieri di Sorbello – ma piazza Piccinino è una della più belle di Perugia e grazie alla cappella di San Severo e al dipinto di Raffaello vi transitano migliaia di turisti. Secondo alcune statistiche è il secondo monumento più visitato di Perugia». Anche per questo, il restauro della piazza non si fermerà con l’Art bonus ma andrà avanti attraverso il lavoro parallelo di fondazione e Comune. A marzo probabilmente il pozzo sarà inaugurato con una nuova piattaforma e un nuovo impianto di illuminazione.

Progetti futuri Dopo il successo del primo anno, adesso la lista delle opere a cui si può contribuire attraverso l’Art bonus si è allungata ed il progetto è decisamente più ambizioso. Si tratta infatti di 12 monumenti per un totale di più di 2 milioni di euro. «L’elenco è più partecipato – ha spiegato il sindaco Romizi – e si è usciti dall’acropoli per puntare a bellissimi beni di altri quartieri. Non dobbiamo farli tutti quest’anno ma abbiamo preferito cominciare subito». Un centinaio di migliaia di euro sono stati già raccolti e tre opere sono già state adottate: la porta di San Girolamo, la fonte Lomellina e la chiesa di Sant’Angelo di Ponte Felcino. Ne mancano ancora tante e sono tutte a tema ‘mura e porte d’accesso alla città’, ma c’è ancora tempo. Sono la porta di San Pietro o di Duccio, il monumento al Perugino, l’acquedotto di via Appia, il monumento ai Caduti di Ponte San Giovanni, l’edicola di Piazza Monteluce, il pozzo di via del Castellano, l’arco della Mandorla, la porta della Palombetta e la porta della Conca.

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