Ast, caso Gap-Ilserv: dietrofront è ufficiale

I lavoratori hanno raccolto molte firme sul documento che chiede di non tener conto della bocciatura delle assemblee: l’intesa verso l’applicazione

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Le firme «sarebbero tante – dice un sindacalista – ma siccome l’iniziativa è stata presa autonomamente dai lavoratori, non so dare una cifra esatta. Quando avranno ultimato la raccolta, immagino che le consegneranno alle segreterie, da cui poi verranno prese le iniziative che si riterranno più opportune».

Dietrofront Il dado, comunque, è ormai tratto: i lavoratori Ilserv, dopo aver bocciato l’accordo tra le loro organizzazioni sindacali e la Gap, che poi aveva chiarito come avrebbe gestito la fase di passaggio dell’appalto per il parco rottami della ThyssenKrupp Ast di Terni – che dal 1 ottobre le spetta, visto che un precedente accordo con la multinazionale aveva sancito il passaggio dell’appalto da Harsco Ilserv all’azienda di Bergamo – hanno avviato una rapida marcia indietro (Harsco Ilserv aveva formalizzato la richiesta di avvio di 71 procedure di mobilità) e adesso chiedono che quell’accordo venga applicato.

Le procedure Ora non resta che aspettare che i fogli con le firme dei lavoratori – come già avvenuto a Faurecia -arrivino ai sindacati e che questi chiedano un nuovo confronto con Gap, che a questo punto avrà il coltello dalla parte del manico, per tornare a sedersi per firmare la ratifica di un accordo che prevede il passaggio all’azienda bergamasca di 60 dei 71 addetti che attualmente Harsco Ilserv impiega al parco rottami.

Le condizioni Detto che resta da capire che fine faranno gli undici addetti che non rientrano nell’accordo, che i lavoratori che passeranno a Gap faranno decisi passi indietro nella ‘scala’ dei livelli contrattuali e quindi guadagneranno di meno, bisognerà anche aspettare la risposta di Gap.

 

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