Confindustria Terni, inizia l’era Urbani

Il nuovo leader, Giammarco Urbani: «Oggi, nonostante le difficoltà, l’industria di Terni e Narni esprime vere eccellenze industriali»

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Un passaggio di testimone nel segno della continuità: l’assemblea di Confindustria Terni ha eletto, come previsto, Giammarco Urbani alla presidenza.
Confindustria Neri Urbani (foto Mirimao) (4)Urbani Il neo presidente è certo che «se oggi, nonostante le difficoltà, l’industria di Terni e Narni esprime ancora vere eccellenze industriali nei più disparati comparti manifatturieri lo si deve anche al lavoro di Confindustria e di chi l’ha guidata. Rivolgo perciò parole di gratitudine agli amici che negli ultimissimi anni hanno presieduto l’Associazione. A loro va il nostro riconoscimento ed un affettuoso saluto: Umbro Bernardini, Stefano Neri».

PARLA GIAMMARCO URBANI – L’INTERVISTA

Confindustria platea (foto Mirimao) (1)La continuità L’azione associativa che Urbani vuole svolgere «si porrà in una logica di continuità con gli indirizzi ed i programmi sviluppati fino ad ora, e cercheremo di confermare la leadership territoriale che abbiamo saputo conquistare con l’autorevolezza delle idee. Sarà fondamentale portare avanti il progetto di rilancio della manifattura di Terni e Narni; valorizzare il ruolo insostituibile delle multinazionali; sostenere la crescita delle medie imprese resilienti, rafforzare le giovani esperienze industriali ad alto potenziale di crescita. Dovremo impegnarci per consentire a Terni di riconquistare nell’era dell’industria 4.0 la medesima leadership che esercitò in passato in occasione della seconda rivoluzione industriale. Non è una città del ricordo. Sarà una città dell’avvenire».

Confindustria Giammarco Urbani (foto Mirimao) (2)Le linee guida Giammarco Urbani, poi, indica quelli che sono «i quattro pilastri per l’azione della Sezione di Terni di Confindustria Umbria per il prossimo biennio. Continuità: nell’istituzione, come nelle imprese, c’è sempre una storia da salvaguardare, un valore da tutelare, un filo conduttore da seguire. Bisogna essere rispettosi di quanto è stato fatto da chi ci ha preceduto ed assumere la responsabilità di portarlo avanti senza stravolgerlo, ma aggiungendo valore. Quindi parallelismo tra quanto siamo abituati a fare nelle imprese e quanto occorre fare nell’associazione. Continuità intesa come attaccamento alle proprie radici indispensabile per andare avanti con intelligenza. Creatività: l’ancoraggio ai valori e ai principi che hanno fatto grande la nostra trazione associativa non deve essere però una gabbia che ingessa i movimenti. La continuità deve andare di pari passo con la creatività, per declinare in termini nuovi le risposte alle esigenze mutevoli delle aziende associate e del territorio. Creatività che quindi vuol dire fare lanciare nuovi progetti, perseguire nuove priorità, trovare soluzioni originali ai temi tradizionali di Confindustria, in maniera tale da declinare localmente il nuovo profilo associativo proposto dal presidente Cesaretti ad Assisi nel 2015. Conoscenza: conoscere prima di agire. Questo è indispensabile. Un’azione efficace di rappresentanza degli interessi e di interlocuzione politica non può prescindere dalla conoscenza dettagliata della realtà su cui operiamo. La Sezione di Terni rappresenta un territorio che ha le sue complessità, che debbono essere analizzate per coglierne la ricchezza. Definizioni troppo sbrigative di area di crisi, oppure di luogo di sole multinazionali o di sud dell’Umbria non rendono giustizia dei tanti volti della città multiforme in cui coesistono storie e prospettive non assimilabili a schemi standard. Collegialità: la forza associativa è proporzionale alla partecipazione, non si fonda solo sui dati relativi agli iscritti ed ai dipendenti ed al fatturato che questi esprimono, ma alla reale partecipazione alla vita di Confindustria. Il grande vantaggio competitivo di cui dispone l’organizzazione è di poter unire i protagonisti della vita economica della Sezione e di farne confluire le forze e le energie verso fini condivisi. Questo richiede partecipazione, intensa vita associativa, confronto continuo con la base. Principi che saranno applicati fin dalla definizione del programma di mandato, che deve essere sviluppato dal gruppo dirigente tenuto conto degli indirizzi che ad esso intende dare la presidenza».

Confindustria platea (foto Mirimao) (2)Il consiglio Ad affiancare il nuovo presidente, come vice, sarà Tullio Camiglieri di Ast, mentre del nuovo consiglio direttivo fanno parte Antonio Alunni (Fucine Umbre), Paolo Amadei (Ferrrocart), Sergio Asciutti (Lis-Logistica Integrata e Servizi), Umbro Bernardini (Bernardini), Fabio Bernini (BeFood), Floriano Bussetti (Sammi), Marco Centinari (Ceplast), Giuseppe Cioffi (Tarket), Giuseppe Cosentino (Erg Hydro), Ercole Di Girolamo (Faurecia Ect Italy), Giuseppe Listanti (Argenta), Eugenio Montagna Baldelli (Costruzioni Baldelli), Riccardo Morelli (Morelli Logistica e Servizi), Marina Nizi (Nizzi), Stefano Pallotta (Pallotta), Angelo Franco Pasquinelli (F.lli Pasquinelli), Vittorio Pellegrini (Pellegrini Costruzioni), Massimi Piacenti (All Foods), Giovanni Posati (Coiben), Maria Proietti (La Gabelletta), Gino Sesto Timpani (Koenig Metall).

Marini La presidente della Regione, Catiuscia Marini, dice che «nel rivolgere un in bocca al lupo al nuovo presidente vorrei sottolineare un aspetto che mi sembra importante per l’industria di questa provincia. Il Masterplan realizzato qui rappresenta a mio giudizio uno strumento utilissimo e innovativo perché capovolge l’approccio che il sistema pubblico e le risorse pubbliche devono avere. Vale a dire esso si pone l’obiettivo, che condividiamo, di sostenere lo sviluppo dell’industria e del suo sistema e non si limita a misure di compensazione economica in una area di crisi industriale. è questa l’innovazione strategica: creare nuovo sviluppo e nuovo lavoro. Questo è quanto diremo nell’incontro di giovedì al ministro per lo sviluppo economico Calenda al quale chiederemo che anche il governo, nella definizione del decreto per il riconoscimento del territorio di Terni e Narni come area industriale di crisi complessa, recepisca questa impostazione».

Foto di Alberto Mirimao

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