Disabilità e lavoro, progetti regionali

Oltre 77 mila euro dalla giunta regionale per giovani dai 16 ai 22 anni: l’obiettivo è favorirne l’inclusione socio-lavorativa

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77 mila e 433 euro per progetti di autonomia ed inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità: è la cifra stanziata dalla giunta regionale per giovani dai 16 ai 22 anni. Gli obiettivi sono arricchire le competenze e potenziare le capacità dei giovani con disabilità per favorirne l’inclusione socio-lavorativa.

L’iniziativa è dell’assessore regionale alla coesione sociale e al welfare, Luca Barberini, che mira a finanziare progetti che accompagnino i giovani con disabilità nel periodo di passaggio dalla scuola al lavoro. Inoltre la giunta ha rinnovato gli impegni definiti in un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013 tra Regione, ufficio Scolastico regionale e Anci, finalizzato a promuovere azioni di sistema volte a favorire il processo di integrazione socio-lavorativa dei giovani disabili.

Sostegno e accompagnamento «In Umbria, il numero – le parole di Barberini – degli alunni con disabilità inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado è in costante aumento. Dalle 2 mila e 414 unità nell’anno scolastico 2010/2011, siamo passati alle 2 mila e 570 nell’anno scolastico 2011/2012, fino alle 2 mila e 698 nell’anno scolastico 2012/2013. A ciò – prosegue Barberini – va aggiunto che le persone con disabilità incontrano sempre maggiori difficoltà nel trovare una collocazione lavorativa al termine del percorso scolastico. Il sostegno e l’accompagnamento dell’alunno alla vita adulta lavorativa costituisce, pertanto, un elemento decisivo per evitare l’isolamento delle persone con disabilità e la perdita dell’autonomia e delle competenze che hanno acquisito nel periodo educativo e formativo».

Possibilità da concedere Barberini ha quindi specificato che «l’accesso al lavoro delle persone con disabilità rende effettivo un diritto di tutte le persone e stabilisce una forma di uguaglianza che è alla base della nostra democrazia; a tutti, e quindi anche alle persone disabili, va data la possibilità di svolgere un’attività, così come va garantito il diritto di mantenersi attraverso un lavoro e in un ambiente lavorativo aperto che favorisca l’inclusione. Il processo di apprendimento – ha aggiunto – è distribuito lungo l’intero arco della vita e prevede, oltre al conseguimento di un titolo di studio, la possibilità di far fronte ai continui cambiamenti della società e delle condizioni, conferendo un significato più ampio all’istruzione scolastica che comprende anche la formazione professionale».

I giovani con disabilità cui è rivolta l’iniziativa sono quelli di età compresa fra i 16 e i 22 anni in possesso del solo attestato di frequenza di una scuola o del diploma di maturità, ma che, di fatto, non abbiano acquisito capacità relazionali e funzionali tali da consentire loro un accesso autonomo nel mondo del lavoro o di stabilire un contatto con i servizi quali ad esempio il servizio di Accompagnamento al lavoro. «Nel corso – ha concluso Barberini – della precedente sperimentazione sono stati finanziati 30 progetti individuali e che si sono conclusi con risultati positivi anche grazie al contributo dei soggetti coinvolti. Il nuovo percorso individuato denominato ‘Verso l’autonomia’ punta ad arricchire le capacità dei giovani con disabilità, attraverso un primo periodo formativo di 2 mesi presso gli istituti scolastici ed un secondo periodo di stage, di massimo 10 mesi, in strutture pubbliche o private che aderiscono alla sperimentazione».

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