Fontivegge al setaccio, arresti e denunce

Perugia, vasta attività di controllo nell’area della stazione da parte della polizia. Rimpatriato un pregiudicato del Marocco

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Controlli a tappeto della polizia di Stato di Perugia, disposti dal questore Francesco Messina, nell’area della stazione di Fontivegge. Il bilancio delle attività condotte nella giornata di martedì è di un arresto, una denuncia e due espulsioni.

In carcere L’arresto è scattato per un 29enne del Marocco fermato dagli agenti nel sottopasso che collega piazza Vittorio Veneto con via del Macello. Dai controlli l’uomo è risultato destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Ancona per una condanna a sei mesi di reclusione, diventata esecutiva, per resistenza a pubblico ufficiale.

Bivacchi I controlli straordinari hanno portato anche allo sgombero dell’area parzialmente edificata di via Fonti di Veggio dove era stata segnalata la presenza di bivacchi, fatti di materassi e coperte, da parte di alcuni soggetti senza fissa dimora. All’interno della struttura gli agenti hanno sorpreso due persone di nazionalità tunisina – un 49enne ed un 29enne – che si erano introdotte abusivamente per ricavare giacigli di fortuna. I due sono risultati pregiudicati per reati di droga e contro il patrimonio e il 49enne è stato trovato anche in possesso di un coltello e di una carta di identità risultata smarrita. Nei suoi confronti è scattata la doppia denuncia per possesso di oggetti atti ad offendere e ricettazione. Per entrambi sono state avviate le procedure di espulsione.

Hashish Un cittadino albanese che si aggirava nel parco di via Mentana con fare sospetto, è stato fermato e controllato dai poliziotti: nel giubbotto nascondeva due grammi di hashish e per questo è stato segnalato in prefettura.

Rimpatriato Sempre martedì la polizia di Perugia ha espulso, con accompagnamento alla frontiera e scorta fino a Casablanca, un cittadino marocchino di 34 anni. L’uomo, pluripregiudicato per reati di droga e di immigrazione clandestina, aveva fatto rientro in Italia dopo essere stato già espulso sei mesi fa. Il tutto – a suo dire – attraverso uno dei ‘barconi della speranza’ che solcano ogni giorno il mare fra l’Italia e il nord Africa. L’uomo è stato riaccompagnato in patria su disposizione del questore.

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