Geotermia, è giallo sul via libera al progetto

Sindaci e cittadini continuano la loro battaglia per il no. Grande assente l’azienda, gli esperti: «E’ un progetto che non vuole nessuno»

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Continua a far discutere la possibile installazione di impianti di sfruttamento geotermico nei Comuni di Castel Giorgio, Castel Viscardo, Monteleone di Orvieto e Allerona: quattordici pozzi a una profondità di 2,7  chilometri che stanno creando non pochi dubbi dal punto di vista ambientale e sismico.

L’audizione Giovedì, infatti, i sindaci dei quattro Comuni sono stati ascoltati dalla seconda commissione del consiglio regionale, assieme ai rappresentanti dei comitati di cittadini e di alcuni esperti in attesa dell’audizione dell’assessore regionale competente, Fernanda Cecchini, di lunedì prossimo. Grande assente a palazzo Donini, la Ltw & Lkw Geotermia Italia spa, che non si è presentata all’incontro, ma è stata nuovamente convocata in audizione lunedì prossimo dal presidente della commissione Biancherelli, nonostante il parere contrario della Lega e dei 5 Stelle.

Preoccupazioni Il fronte del ‘no’ è piuttosto nutrito. Si va dai comitati dei cittadini residenti alla scienziata Fedora Quattrocchi e il professor Roberto Minervini dell’accademia nazionale Kronos. Le preoccupazioni, dunque, sono tante e sono suffragate da pareri tecnici raccolti dai Comuni tramite consulenze esterne affidate ad esperti, come quelle che sono state presentate giovedì mattina in Regione. Inquinamento delle falde, microsismicità connessa ai lavori, presenza del gas sotto la superficie, sono tutti elementi che preoccupano i sindaci dei Comuni coinvolti anche per una scelta che confligge con l’idea di sviluppo delle aree interne e con la vicinanza ad alcune zone protette.

I sindaci «Ci sarà un motivo se Enel, partner originario di un progetto in ballo da diversi anni – ha detto Andrea Garbini, sindaco di Castel Giorgio – ha speso 1 milione e 620mila euro per chiudere i pozzi, mettendo per iscritto l’impossibilità di usare gli impianti in questione e di non avere alcuna responsabilità per quanto potrà accadere in futuro, documentando perfino l’incremento di microsismicità. Altro aspetto critico riguarda le falde acquifere di una zona che alimenta con acqua potabile tutto l’Orvietano e il lago di Bolsena, non a caso hanno espresso la loro contrarietà a progetti di geotermia anche tutti i Comuni a nord di Viterbo». Di incompatibilità con aree naturali protette confinanti ha invece parlato il sindaco di Allerona, Sauro Basili, mentre Daniele Longaroni, primo cittadino di Castel Viscardo ha ricordato come serva almeno un periodo di tempo per ragionarci: «Non vogliamo subire impianti – ha detto – che ci arrivano tra capo e collo e sono imposti dall’alto, per niente condivisi dalla popolazione».

Gli esperti Nessun beneficio a detta anche di Minervini, che ha ricordato come oltre al danno delle perforazioni ci sarà il problema del raffreddamento e della reimmissione del refluo. «Quando c’è di mezzo la salute dei cittadini, non deve esistere dualismo tra scelte politiche e volontà della gente». Anche la professoressa Quattrocchi ha ricordato i rischi di esplosione e fuoriscita del gas contenuti nel rapporto Enel e mancanti nei documenti presentati. Contaminazione da radon, rischio sismico e allerta per la salute dei cittadini: anche per Quattrocchi, dunque, «non ci sono dunque le basi per garantire la salute dei cittadini».

Cittadini Ci sarebbero circa una quindicina di comitati, anche nazionali, ad esprimere la propria contrarietà al progetto. «Ma se in aula – ha ricordato Fausto Carotenuto, comitato cittadini di Castel Giorgio – è stato condiviso un documento che diceva no all’impianto, abbiamo appreso da un’intervista all’assessore Cecchini che in realtà il nulla osta da parte degli uffici della regione è già stato dato». Un nulla osta che, secondo Carotenuto, sarebbe basato solo sui dati forniti dall’azienda interessata «senza contare la faccenda del conflitto d’interesse perché sono stati predisposti dalla moglie del progettista. La Regione non può far finta di niente e se lo farà ne risponderà in giudizio».

Opposizione E di gravissima violazione da parte della giunta ha parlato tutta l’opposizione. «E’ grave – ha detto Mancini, della Lega Nord – che l’atto sia stato firmato in Aula e subito dopo di è presa una decisione che rende inutile la discussione in Commissione». Dello stesso avviso è anche Andrea Liberati (M5S), per cui per l’ennesima volta «l’assemblea è completamente svuotata di valori e continua a prendere decisioni che vanno ad offendere i diritti delle comunità locali». Per Claudio Ricci, «malgrado l’assemblea abbia votato il rinvio in commissione, la Giunta ha proceduto ugualmente». Non c’è stato il rispetto degli indirizzi dell’Aula contenuti in una mozione votata da tutti, secondo Ricci e per questo le opposizioni di centro destra e liste civiche stanno valutando la possibilità di presentare in merito una mozione di sfiducia verso uno o più organismi della giunta.

Il Pd Si dice convinto della bontà del percorso intrarpreso invece Giacomo Leonelli, segretario regionale del Partito Democratico: «Oggi sono state ascoltate le ragioni di chi è contrario alla costruzione dell’impianto, la prossima settimana verranno valutate le tesi di chi è a favore. Il Partito Democratico non ha alcuna preclusione o preconcetto sull’argomento». Per Leonelli la giunta si sarebbe limitata a una presa d’atto sull’inesistenza di elementi ostativi all’impianto. «Non è stato deciso alcunchè – ha concluso Leonelli – perché è ancora necessario procedere con l’approfondimento delle questioni di campo al fine di giungere a una valutazione ben ponderata».

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