‘Hostello delle idee’, la sfida di Terni e Rieti

Il progetto di rigenerazione urbana è uno dei cinque vincenti del bando ‘Culturability’: «Un gioiello, antidoto alla piaga della monotonia»

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di S.F.

«Questo progetto è una sorta d’antidoto alla grande piaga della monotonia, che è quella che può provocare la ‘morte’ di una città». L’assessore alla cultura di Terni, Giorgio Armillei, sintetizza così l’Hostello delle idee, dormire rigenera’, uno dei cinque vincitori su scala nazionale del bando ‘Culturability – Rigenerare spazi da condividere – della fondazione Unipolis, in collaborazione con Avanzi/Make a Cube³ e fondazione Fitzcarraldo. Dopo l‘ingresso tra i finalisti sancito a maggio, lunedì scorso è arrivata la comunicazione positiva per i Comuni di Terni e Rieti (coinvolta anche l’amministrazione della città laziale), quella relativa al semaforo verde della commissione di valutazione: 50 mila euro a disposizione, con tanto di avvio di un percorso di accompagnamento e mentoring. Mirino puntato al settembre 2017 per l’apertura.

culturabilityL’idea L’Hostello delle Idee’ è uscito vincitore da una selezione iniziale che ha visto 522 progetti in lizza. L’idea alla base fa riferimento a un progetto di casa/foresteria da realizzare (attraverso un processo di rigenerazione) all’interno del Caos, in una delle aree – palazzina del custode – non ancora ‘rinnovate’: lì sorgerà una struttura in grado di accogliere – a basso costo – per tutto l’anno viaggiatori e turisti. L’Hostello delle idee’ nasce dalla cooperazione di due organizzazioni, l’associazione culturale Indisciplinarte di Terni e Next Rieti nel comune laziale, un gruppo di persone impegnate nel rendere la città un laboratorio di sperimentazione nazionale di politiche di sviluppo locale: dal 2014 sono in contatto per lavorare come promotori di buone pratiche per la rigenerazione territoriale attraverso forme di progettazione partecipata. In supporto ci sono inoltre l’associazione culturale ‘Artway of thinking’, l’associazione Audis (senza scopi di lucro) e LabGov, attiva in un progetto di sperimentazione e rigenerazione istituzionale. Ma non c’è solo l’aspetto legato al mero recupero di un edificio abbandonato: l’organizzazione punta infatti sul concetto di ‘economia circolare’.

Giorgio Armillei, Giovanni Ludovisi e Leopoldo Di Girolamo

Giorgio Armillei, Giovanni Ludovisi e Leopoldo Di Girolamo

‘Palestra della mente’ e sperimentazione In che modo? Per quattro volte l’anno l’edificio ospiterà quattro scuole di formazione con temi legati al rapporto tra arte e comunità, alla riprogettazione delle aree dismesse, alla governance con partecipazione civica e all’ecologia urbana. Coloro che decideranno di andare nell’ostello avranno così modo di sostenere le idee ed i progetti che nasceranno dagli appuntamenti nelle scuole con il metodo del ‘cross funding’. Una sperimentazione – un concetto più volte ribadito durante la presentazione – per trovare nuove soluzioni e lavorare su politiche di integrazione territoriale che coinvolgano l’area vasta Terni-Rieti. In definitiva un tentativo di utilizzare nuovi metodi di co-progettazione e un sistema ricettivo in grado di finanziare l’attività formativa, ‘responsabilizzando’ il turista.

L'area del progetto ‘Hostello delle idee’

L’area del progetto ‘Hostello delle idee’

La struttura prevista dal progetto è snodata su due piani. Il piano terra ospiterà le attività delle quattro scuole di formazione (dieci partecipanti ciascuna, selezionati attraverso call aperte), tutte focalizzate alla creazione di una proposta progettuale a partire da casi situati nel territorio; il primo piano invece sarà adibito alla pura ricettività fisica, con dieci posti a disposizione dei turisti/visitatori.  Le idee che non avranno raggiunto il livello di finanziamento necessario passeranno per una commissione incaricata di sceglierle sulla base della fattibilità ed eventualmente finanziarle.  Ed ecco dunque l’economia circolare’: si parte dalla formazione, quindi creazione, progettualità congiunta, condivisione con il territorio, finanziamento, realizzazione e restituzione al territorio. Le idee non mancano, ora si passa al concreto.

Eleonora Anzini, Linda Di Pietro e Chiara Organtini

Eleonora Anzini, Linda Di Pietro e Chiara Organtini

«Un gioiello» Entusiasta dell’iniziativa Giorgio Armillei, che parla di una rete in città e tra città per il progetto: «Un progetto gioiello, perché concentra gran parte delle strategie di questa giunta sul tema dello sviluppo urbano, in una convergenza totale tra Terni e Rieti in merito alla visione comune delle due aree e sull’idea di rigenerazione urbana di sistema; su ciò stiamo già lavorando da tempo con Civiter e, nonostante le difficoltà, continuiamo a pensare che sia una prospettiva rilevante». Il Caos è il primo luogo identificato e scelto per partire con l’opera di rigenerazione: tra le aree indicate nel dossier figurano anche l’ex Camuzzi, l’ex lanificio Gruber (Terni), l’ex zuccherificio e l’ex caserma (Rieti).

Giovanni Ludovisi

Giovanni Ludovisi

Il flashback e il timing Armillei, dopo Civiter, tira in ballo anche la sfida persa per diventare capitale italiana della cultura: «L’Hostello delle idee sostiene le stesse motivazioni che portarono la città a presentare la candidatura. La visione è la medesima rispetto a quell’azione che l’amministrazione portò avanti». L’assessore alla cultura specifica poi, in merito alle tempistiche di realizzazione della casa-foresteria, che «quando uno sperimenta ci possono essere diversi esiti, perché trattasi appunto di una cosa non definita; il timing preciso c’è quando uno sa esattamente tutto e deve solo applicare una ricetta, qui il caso è diverso. Uno degli aspetti chiave del Caos, in tal senso, è proprio quello di mantenere vivo l’obiettivo di sperimentare. Non si può chiedere tutto a tutti». Vale a dire che l’ipotesi settembre 2017 – a specificare la data è stata Linda Di Pietro – potrebbe poi non trovare riscontri concreti: «C’è grande ottimismo – sottolinea sul punto la direttrice artistica e amministratrice unica di Indisciplinarte – per la realizzazione entro un anno, c’è da dire inoltre che il progetto formativo è già partito e il percorso delle scuole si farà in ogni caso». Armillei ha infine spiegato che sono già stati previsti 100 mila euro per la ristrutturazione della palazzina che ospiterà l’ostello: «Si completa entro metà dell’anno prossimo». Con lei anche Eleonora Anzini e Chiara Organtini, coinvolte nella ‘stesura’ del progetto.

Giorgio Armillei e Leopoldo Di Girolamo

Giorgio Armillei e Leopoldo Di Girolamo

Lavoro sulle idee A palazzo Spada per l’occasione c’era l’assessore alla pianificazione urbanistica del Comune di Rieti, Giovanni Ludovisi: «Grande entusiasmo nel ricevere la notizia della vittoria. Questo è un progetto perfetto per aggredire quelle aree che necessitano di una rigenerazione urbana, senza aspettare – ha concluso – che arrivi il grandi investitore con i soldi». A chiudere la presentazione è il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo: «L’Hostello delle idee’ va inserito in quel contesto d’intesa già consolidato con Rieti all’interno del progetto Civiter. Stiamo lavorando sui due territori su turismo, sport e cultura, dove ci sono passi in avanti. Con questo nuovo strumento legato al bando Culturability cerchiamo di avere contributi esterni in riferimento alle quattro scuole: sono gruppi di lavoro per sviluppo di idee su cui le amministrazioni di Terni e Rieti dovranno provare a spendersi e creare».  Gli altri quattro vincitori del bando sono ‘CasciNet: rigenerare terra, persone, territori’ di Milano, ‘Mufant – MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza’ di Torino, ‘Lab Piazza Gasparotto Urban Living Lab’ di Padova e ‘CasermArcheologica + Art Sweet Art di Sansepolcro.

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