Leonardo alla Cascata: «Valore per l’Umbria»

Partendo dalla scoperta di Luca Tomìo, per il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ora «sarà importante fare squadra e organizzare mostre, per rilanciare il territorio»

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di Francesca Torricelli

Il gran giorno è arrivato, finalmente. Luca Tomìo e la sua équipe di ricercatori, a cui si deve la clamorosa scoperta, hanno illustrato come sono arrivati a determinare che il famoso ‘Paesaggio con fiume’ di Leonardo Da Vinci raffigura – come umbriaOn aveva annunciato il 25 novembre scorso – la Cascata delle Marmore di Terni e la rocca di Papigno.

PARLA SGARBI – IL VIDEO 

amelia-cascata-leonardo2Storia da riscrivere La giornata dedicata a ‘Leonardo da Vinci in Umbria nel 1473’ è iniziata lunedì mattina al teatro Sociale di Amelia. Insieme al sindaco Laura Pernazza – alla quale è spettato il compito di fare gli ‘onori di casa’ – sul palco era presente il critico d’arte Vittorio Sgarbi, Luca Tomìo e la sua équipe di ricercatori. Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze è stata chiara: «Faccio la parte dell’avvocato del diavolo perché sono toscana. Tutto quello in cui credevamo fino ad ora viene messo in discussione perché si è sempre cercato di ‘infilare’ in questo disegno luoghi della Toscana, proprio perché Leonardo era di Vinci. Questa scoperta, però, può mettere alla prova la tenuta di queste vecchie teorie. Dovremo rivedere la cronologia di Leonardo; si sa poco di ciò che ha fatto nella sua professione, ma conoscendo la data precisa di questo disegno, perché è stato proprio lui a scriverla, possiamo sapere con certezza a quando risale il suo tour in Umbria. Un pezzo di storia dell’arte, forse, dovremo avere il coraggio di riscriverlo. Questo disegno contiene, inoltre, poteri diversi: quello di promuovere il territorio e i flussi turistici e quello di attirare l’attenzione su un luogo che prima non era collegato al famoso ‘Paesaggio con fiume’ di Leonardo».

LE IMMAGINI DELLA GIORNATA – GALLERY

sgarbi-vescovo-piemontese-cascata-leonardo terniIl primo turista Il ricercatore autore della clamorosa scoperta, Luca Tomìo – dopo aver annunciato che ci potrebbero essere altri due dipinti di Leonardo riconducibili all’Umbria – uno agli Uffizi di Firenze e uno alla National Gallery di Londra – ha poi lanciato l’idea: «Proporrò di nominare il disegno ‘Paesaggio dell’Umbria meridionale’ perché in lui sono raffigurati più luoghi». Vittorio Sgarbi è convinto che lettura di Tomìo sia perfetta ed ha ribadito che «grazie a Tomìo ho capito che il primo inventore del turismo, della coscienza di un’Italia da visitare, primo viaggiatore e primo turista del mondo è stato proprio Leonardo. Il suo tour, che lo ha portato a trascorrere un lungo periodo in Umbria, insieme a Pier Matteo d’Amelia e Pietro di Cristoforo Vannucci, il ‘Perugino’, è partito dalla Toscana ed è normale quindi che i disegni fino ad ora fossero stati attribuiti a quelle terre. Anche se queste teorie non erano del tutto convincenti. Infatti è arrivato Tomìo che, grazie all’aiuto di sua moglie – ternana – si è fatto un giro nelle terre del ternano e grazie ad un input ricevuto da suo figlio – che studia proprio alla scuola Leonardo da Vinci di Terni – gli è venuta l’intuizione e ha iniziato a studiare il paesaggio della Cascata in quel periodo». Da qui, la scoperta.

tomio-sgarbi-cascata-leonardo-carlini terniA Terni Alle 12,30, poi – nella sede di palazzo Montani Leoni della Fondazione Carit di Terni – il secondo momento ‘istituzionale’: Vittorio Sgarbi, Luca Tomìo e i rappresentanti delle istituzioni hanno incontrato la stampa. Luigi Carlini, presidente della Fondazione Carit, ha parlato di una «giornata significativa che testimonia il passaggio di Leonardo in Umbria», mentre Sgarbi ha confermato che «Tomìo ha scoperto altri disegni, tra cui uno attribuibile a degli allievi di Leonardo che, in questo caso, mostra Amelia».

cascata-leonardo-terni-disegnoIn mostra Il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli non ha fatto in tempo a dire che «oggi inizia un percorso, grazie alla ricerca di Tomìo, che permetterà di scrivere una nuova pagina sull’arte, sulla cultura e sul turismo di questa parte della regione» e che «appena le procedure di studio e ricerca saranno terminate, cercheremo di organizzare una mostra sul territorio». Il presidente Carlini ha colto la palla al balzo per lanciare la candidatura della città: «Noi – ha scandito – siamo disponibili fin da ora ad ospitare la mostra». Ma Luca Tomìo, dopo aver raccontato il curioso retroscena sulla scoperta che riguarda suo figlio, ha fatto capire che il progetto è già bello e delineato: «Apprezzabile la proposta della Fondazione – ha infatti spiegato – ma il direttore degli Uffizi di Firenze ha già assegnato il disegno, per il 2020, alla Galleria nazionale dell’Umbria per 5 settimane, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo». E tanti saluti.

PARLA LUCA TOMIO – IL VIDEO

leonardo-cascata-terni1-copyLa Cascata delle Marmore Nel pomeriggio il momento, forse, più emozionante: al seguito di Luca Tomìo e della sua equipe di ricercatori, la visita alla Cascata delle Marmore nei punti di osservazione e di esecuzione dei disegni di Leonardo da Vinci. Con alcune doverose premesse: «La Cascata che vediamo oggi – ha spiegato Miro Virili, uno dei curatori dello studio – è stata realizzata nel 1600. Quella che, invece, ha visto Leonardo nel 1400 è la così detta ‘Cava reatina’, che per intenderci non è altro che il salto d’acqua che oggi vediamo alla destra della Cascata», mentre per Tomìo, «il paesaggio raffigurato nello sfondo non è quello reale, ovvero la Valnerina, ma la ‘conca’ ternana con il paese di Papigno a sinistra. Una sorta di appunti di viaggio, di ‘montaggio’ di immagini, come se Leonardo avesse disegnato la Cascata e avesse aggiunti dietro il percorso che aveva effettuato per raggiungerla».

leonardo da vinci, cascataTurismo in Umbria Nel corso della giornata è stata ribadita più volte la necessità di rilanciare il turismo in Umbria. «Questo territorio, tragicamente colpito dai recenti terremoti, rischia sempre più di perdere turisti che impauriti rinunciano a visitare i beni artistici e paesaggistici di questa terra», è stato ribadito dalle istituzioni. Ma il messaggio di Vittorio Sgarbi è stato chiaro: «Sarà importante che la Regione, le amministrazioni comunali coinvolte e la fondazione Carit facciano squadra per organizzare delle mostre, magari con i disegni di Leonardo, riportando così le persone a visitare questi territori evitando di amplificare la paura».

 

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