Umbria, allarme Mafia. Il Governo: «Investe»

Il sottosegretario Manzione: «Presenze nella regione e ‘cointeressenze’ per reinvestire proventi illeciti attraverso l’acquisto di beni ed esercizi commerciali» a Perugia e Terni

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Un giornalista, Michele Inserra, capo servizio de ‘Il Quotidiano del Sud’, minacciato a Terni lo scorso marzo. Il motivo? Stava facendo un’inchiesta, evidentemente ‘scomoda’, sulla presenza della ‘ndrangheta in Umbria. Il fatto, denunciato e quindi finito all’attenzione delle procure di Reggio Calabria e quindi di Terni, è emerso lo scorso ottobre, raccontato dallo stesso Inserra all’interno di una trasmissione televisiva nazionale e confermato dalla stessa vittima

L’interrogazione Per quel fatto – seguito anche da un arresto clamoroso, come quello del boss della camorra Lino Sibillo a Terni – gli onorevoli Paola Pinna e Adriana Galgano (Scelta Civica) hanno presentato un’interrogazione scritta al governo per chiedere lumi sull’accaduto e sollecitare azioni in grado di contrastare l’infiltrazioni di clan mafiosi nel territorio umbro. A rispondere alle due parlamentari è stato il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, nell’ambito della I commissione ‘Affari costituzionali’.

L’ARRESTO DI PASQUALE SIBILLO – IL VIDEO

Le misure «A seguito delle minacce ricevute dal giornalista Inserra – ha detto il sottosegretario -, i prefetti di Napoli e Reggio Calabria hanno disposto l’attivazione, nei suoi confronti, di un servizio di vigilanza generica, radiocollegata con la sua abitazione calabrese e quella campana dei suoi familiari».

Mafie in Umbria «Quanto alla situazione della sicurezza nel territorio umbro – ha spiegato l’ex pm Manzione – rilevo innanzitutto che le indagini e le operazioni di polizia giudiziaria svolte nel corso degli anni hanno consentito di delineare uno scenario di presenze nella regione e di ‘cointeressenze’ (compartecipazione, ndR) fra soggetti malavitosi collegati con i contesti criminali d’origine, specie calabresi e campani, che cercano di integrarsi nel tessuto sociale per reinvestire proventi illeciti attraverso l’acquisto di beni immobili, esercizi commerciali e attività rurali».

Criminalità straniera «Risulta inoltre rilevante la presenza della criminalità di matrice straniera – ha detto Domenico Manzione – che si manifesta nella commissione di un’ampia gamma di delitti, in particolare nei settori degli stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione, delle rapine e dei furti. Le attività investigative confermano la saldatura dei gruppi delinquenziali locali con sodalizi riconducibili alla criminalità organizzata di tipo mafioso e compagini di matrice etnica, in particolare albanesi, maghrebini, nigeriani e sudamericani».

Perugia e Terni «Lo scenario appena delineato riguarda in particolar modo la provincia di Perugia. In quella di Temi non sono state rilevate, al momento, consorterie strutturate di particolare pericolosità sociale ed operanti sul territorio secondo le metodologie tipiche delle associazioni mafiose. Voglio assicurare – ha aggiunto il sottosegretario – che in tale contesto sono state adottate diverse iniziative di prevenzione e contrasto delle varie forme di illegalità. La Direzione investigativa antimafia di Roma, che estende la sua competenza territoriale in Umbria, svolge una costante attività di monitoraggio per prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti dei lavori pubblici».

Il progetto ‘Macro’ «L’attività di prevenzione delle forze di polizia può inoltre giovarsi dell’uso del patrimonio informativo del progetto Ma.Cr.O. che, attraverso una mappatura informatizzata su base nazionale dei sodalizi criminali, consente il censimento delle organizzazioni di tipo mafioso, italiane e straniere, delle quali siano state individuate la denominazione, l’area d’influenza, le attività e i soggetti collegati. In Umbria il progetto è stato avviato due anni fa, con la costituzione dei gruppo provinciale interforze presso la prefettura di Perugia, ed è proseguito nel mese di marzo dell’anno scorso con l’istituzione del gruppo interforze di Terni. Alle iniziative illustrate si aggiunge un articolato progetto denominato ‘Grifo’ che vede impegnati la questura di Perugia e uffici del Dipartimento della pubblica sicurezza nel contrasto dello spaccio diffuso di sostanze stupefacenti e dei reati in genere connessi alla presenza di stranieri irregolari».

Prefettura in campo «Nell’ambito delle azioni dei pubblici poteri – ha spiegato Domenico Manzione – mi preme segnalare le iniziative della prefettura di Perugia volte alla creazione di stabili sedi di raccordo e vicinanza tra i livelli istituzionali e la società civile. La prefettura ha avviato specifici contatti con la Regione e gli enti locali pervenendo alla stipula di patti di legalità volti all’innalzamento del livello di cautela antimafia nel settore dei contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture. Mi riferisco in particolare al protocollo siglato quest’anno con il Comune capoluogo e quelli di Foligno e Magione».

Caso-Gesenu «Sempre in tema di legalità nei pubblici appalti, la prefettura ha adottato dal 2014 ad oggi 12 provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di società riconosciute a rischio di infiltrazione mafiosa da parte di ’ndrangheta e Cosa Nostra. Segnalo, in particolare, il provvedimento interdittivo relativo a un’importante realtà industriale del posto, Gesenu Spa, e nei riguardi di due società partecipate dalla stessa, disponendone la gestione straordinaria. Il quadro degli interventi che ho appena delineato testimonia dell’attenzione prestata dalle istituzioni al mantenimento di elevati livelli di sicurezza pubblica nella regione».

Reati in diminuzione «È un fatto significativo – ha concluso il sottosegretario all’Interno nella sua risposta – che il confronto tra i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso e quelli dell’analogo periodo del 2014 evidenzi una riduzione del 13 per cento circa dei delitti consumati complessivamente nella regione, pur non potendosi sottacere che l’analisi di dettaglio rivela, per alcune fattispecie criminose, una dinamica incrementale in parziale controtendenza rispetto al dato generale. Le attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità proseguiranno con il massimo impegno per salvaguardare i cittadini umbri e il loro territorio da ogni tentativo di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali».

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