Migranti: «Troppi quelli ad Acquasparta»

Terni, l’ex sindaco attacca l’attuale: «Saranno un pessimo biglietto da visita per un dei ‘Borghi più belli d’Italia»

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La premessa è buonista: «I migranti, è bene sottolinearlo, sono persone con alle spalle, nella maggior parte dei casi, sofferenze, violenze, patimenti e un Paese civile non può sottrarsi dal cercare di offrire loro risposte nel segno dell’umanità, della solidarietà, della dignità». E fin qui ci siamo.

Voltero Petrocchi

Voltero Petrocchi

L’Italia Poi, però, l’ex sindaco di Acquasparta, Voltero Petrocchi, che la prende larga prima di arrivare al cuore del suo ragionamento, dice che «è opportuno, anche, sottolineare che questi (nella maggior parte) ‘disperati’ ,arrivano in un Paese, l’Italia, che non se la stà passando troppo bene; un Paese in cui, al di là delle chiacchiere, milioni di persone vivono nella preoccupazione, nell’insicurezza, nella precarietà; un Paese in cui la rabbia e l’irritazione che si respira non dovrebbe esser ‘sfidata’ da scelte almeno discutibili».

Migranti 'Sprar' al lavoro

Migranti ‘Sprar’ al lavoro

Acquasparta E qui, l’ex sindaco, arriva al punto che gli interessa: «Alla fine – dice infatti – pare proprio che Acquasparta (non solo Acquasparta per carità) si troverà a ‘subire’ scelte di altri nel dare ospitalità ai migranti nel proprio territorio. Acquasparta dovrebbe ‘ospitare’ secondo le indicazioni del ministero degli Interni un 15 persone e sempre il ministero auspica soluzioni che vedano i migranti distribuiti e non concentrati in strutture che inevitabilmente determinano problematiche varie».

Le alternative Si era suggerito, ricorda Petrocchi, «di prendere direttamente l’iniziativa, ospitando quattro o cinque famiglie in appartamenti presi in affitto e di ‘accompagnare’ questi nuclei verso una integrazione fatta di conocenza della lingua, di scuola per i figli, di lavoro socialmente utile per un genitore. La copertura economica sarebbe garantita dai quei circa 1.000 euro per persona che il ‘sistema’ offre».

Il sindaco Romani

Il sindaco Romani

La polemica Ma le decisioni sarebbero altre e Petrocchi punta il dito contro l’amministrazione locale ed il sindaco Romani in particolare: «Al momento – polemizza – la ‘soluzione’ consta di una ventina di persone ospitate in una struttura a Macerino e di altrettante persone che, pare, andranno in un albergo all’ingresso di Acquasparta. Il numero complessivo dei migranti sarebbe, a questo punto, ben superiore ai parametri ministeriali. A Macerino gli ‘ospiti’ supererebbero in numero i residenti e all’ingresso di Acquasparta il ‘biglietto da visita’ verso uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’….. bè lasciamo perdere».

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