Omicidio di Gabelletta: ergastolo per due

Terni, il 21enne Gheorghe Buzdugan e il 22enne Elvis Epure, per il gip Maurizio Santoloci, dovranno passare in carcere il resto dei propri giorni

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Ergastolo. Il 21enne Gheorghe Buzdugan e il 22enne Elvis Epure, per il gup Maurizio Santoloci, dovranno passare in carcere il resto dei propri giorni. Questa, infatti, la condanna inflitta – la sentenza è stata emessa poco dopo le 16 di lunedì pomeriggio – agli autori materiali, entrambi rumeni, della rapina del 28 aprile del 2015 in via Andromeda, sfociata nel tragico omicidio del 91enne Giulio Moracci.

FILIPPO MORACCI: «SENTENZA INECCEPIBILE» – VIDEO

Giulio Moracci, la vittima

Giulio Moracci, la vittima

L’udienza I due sono stati giudicati lunedì pomeriggio con le modalità del giudizio abbreviato. In aula, al termine della requisitoria, il pm Barbara Mazzullo aveva chiesto una condanna a 18 anni di reclusione per entrambi, con equivalenza fra aggravanti e attenuanti, per i reati di omicidio volontario, rapina e sequestro di persona. L’avvocato Andrea Colacci, che rappresenta i familiari della vittima – parti civili – ha insistito invece per l’applicazione di una pena più pesante, ovvero l’ergastolo.

IL LEGALE DEI DUE RUMENI: «PENA SPROPORZIONATA»

Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli, i due presunti basisti

Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli, i due presunti basisti

Arrestati in sei I due rumeni sono difesi dagli avvocati Luca Maori di Perugia e Giuseppe Squitieri di Roma. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e del reparto operativo di Terni avevano portato all’arresto di sei persone in tutto: oltre ai due rapinatori, in carcere c’era finito lo zio di Gheorghe – il 43enne Daniel Buzdugan – individuato come il ‘palo’ della banda, e i tre presunti basisti: il 44enne ternano Claudio Lupi, il 60enne romano Gianfranco Strippoli e la colf 48enne di origini pugliesi, Angela Cioce. Per quest’ultimi il processo è in corso e verranno giudicati dalla corte d’assise di Terni.

Gheorghe Buzdugan

Gheorghe Buzdugan

Tragica rapina Intorno alle 13 e 30 del 28 aprile 2015, Gheorghe Buzdugan ed Elvis Epure erano piombati nella casa di via Andromeda dove Giulio Moracci viveva con la moglie Fioranna (87). Quest’ultima, nell’udienza dello scorso 12 aprile in corte d’assise, ha ripercorso tutti i drammatici passaggi della rapina-omicidio che è costata la vita al marito, morto per asfissia dopo essere stato immobilizzato e legato dalla banda criminale.

Sentenza e risarcimenti All’ergastolo per i due giovani rumeni – un fatto piuttosto raro nel rito abbreviato – ci si è arrivati perché il giudice Santoloci ha riconosciuto tutte le aggravanti contestate dall’accusa – l’aver agito in cinque e più persone per compiere la rapina, le modalità particolarmente efferate del fatto e l’aver approfittato delle condizioni di minorata difesa dei due anziani – senza concedere le attenuanti generiche. Quest’ultimo aspetto, in particolare, ha rappresentato la chiave di volta, altrimenti la pena si sarebbe automaticamente avvicinata ai 18 anni chiesti in aula dal pm Mazzullo. Invece l’unico ‘beneficio’ ottenuto dai due attraverso l’abbreviato, è la mancata applicazione del regime di isolamento diurno. Il giudice – accogliendo in toto le richieste formulate dal legale della famiglia Moracci, l’avvocato Andrea Colacci – ha anche stabilito un risarcimento di 150 mila euro in favore del figlio della vittima, Filippo, e della vedova – anche lei vittima della brutale rapina – Fioranna.

«Ora si vada avanti» Filippo Moracci plaude alla sentenza emessa dal gup Santoloci (VIDEO): «Speriamo serva come deterrente per tutti coloro che intendono commettere crimini come quello che ha sconvolto la nostra famiglia. Il nostro auspicio è che anche la corte d’assise, ora, segua la stessa linea con gli altri imputati. Questa sentenza ci restituisce una parte di giustizia». Analogamente l’avvocato Andrea Colacci spiega: «Non ci possiamo dire soddisfatti perché siamo pur sempre di fronte ad un omicidio, peraltro di una persona a me cara, che conoscevo da 30 anni e con cui avevo un rapporto straordinario. Però riteniamo che la decisione del giudice, che si è discostata in maniera significativa rispetto a quanto chiesto in aula dall’accusa, sia equa e abbia accolto in pieno il punto di vista della famiglia Moracci».

«Pena sproporzionata» Non la vede così l’avvocato Luca Maori (VIDEO) che insieme al collega Giuseppe Squitieri difende i due rumeni condannati: «E’ una decisione oggettivamente eccessiva rispetto alle reali responsabilità degli imputati – dice -. Nessuno afferma che non ci sia stata la rapina né tanto meno il sequestro di persona. Ma l’omicidio non è stato volontario ma con questa sentenza si va verso la non-giustizia». Scontato l’appello. All’esterno del tribunale i familiari dei due giovani condannati hanno esternato la propria rabbia per la sentenza sfavorevole, con urla e prendendo – letteralmente – a testate il muro del palazzo di giustizia. Tensione che è durata un paio di minuti, poi ciascuno ha ripreso la propria strada.

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