Omicidio di Gabelletta: «Violenza decisiva»

Terni, nuova udienza a un anno dal tragico assalto di via Andromeda. La deposizione del medico legale Luigi Carlini

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A un anno esatto dalla rapina sfociata nel tragico omicidio del 91enne Giulio Moracci – era il 28 aprile del 2015 – di fronte alla corte d’assise di Terni si è tenuta una nuova udienza del processo che vede imputati i presunti basisti e il ‘palo’, con gli autori materiali della rapina già condannati all’ergastolo lo scorso 18 aprile dal gup Maurizio Santoloci.

L’autopsia In aula, fra gli altri, è stato sentito il dottor Luigi Carlini, medico legale incaricato dalla procura di eseguire una prima ispezione nell’appartamento di via Andromeda assaltato dalla banda e la successiva autopsia, svolta il 4 maggio, sul cadavere del 91enne. Il dottor Carlini ha spiegato come il decesso di Giulio Moracci sia avvenuto «intorno alle 14.55 del 28 aprile 2015, nel giro di 15-20 minuti, per asfissia meccanica violenta, indotta dalla posizione in cui l’anziano è stato presumibilmente lasciato».

«Morte da causa violenta» Giulio Moracci era stato ritrovato disteso sul letto, in posizione prona, la testa ‘immersa’ nel piumone e con le mani legate dietro al dorso mediante una corda stretta ai polsi. «Il processo che ha causato la morte – ha spiegato il medico legale alla corte – è stato innescato da questa posizione prona, con le mani bloccate. Lui ha tentato di muovere il collo per riuscire a respirare ma l’unico effetto è stato quello di spostare la protesi dentaria superiore, fatto che ha causato ulteriori difficoltà. Giulio Moracci non aveva punti di contatto con il pavimento né poteva fare leva con gli arti, inferiori e superiori, per poter ruotare da quella posizione».

«Posizione determinante» Le condizioni di salute del 91enne erano precarie, in ragione dei numerosi problemi di cui soffriva all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. «La morte per asfissia – ha detto il consulente – è confermata dall’enfisema polmonare acuto rilevato sul polmone sinistro, quello integro. Il cibo rigurgitato dal Moracci mentre era legato e con il viso schiacciato sul materasso, e che è poi finito nelle vie respiratorie, rappresenta un fattore amplificante al pari della protesi dentaria mobile. Lo stato di salute invece è una concausa: la causa iniziale, e determinante, è la posizione fatta assumere e che lo ha costretto ad una condizione di assoluta immobilità».

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