Perugia, caso-mense: battaglia per l’acqua

Botta e risposta tra comitati e gestore del servizio che assicura che «è potabile». La replica: «Siamo esasperati»

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L.P.

Neanche le vacanze di Natale sembrano spegnere la polemica sul caso-mense a Perugia. A far di nuovo infiammare gli animi questa volta è la vicenda dei controlli sull’acqua dei rubinetti di alcuni istituti scolastici.

Plastica Durante i pasti, è la denuncia dei comitati mensa e delle associazioni dei genitori, ai bambini vengono consegnate bottigliette d’acqua minerale in plastica. Ma una volta finito il pranzo, quando le cucine sono chiuse, i bambini «sono costretti ad attaccarsi ai rubinetti dei bagni, con rischio per igiene e sicurezza, sul quale si è già espressa negativamente anche la ASL alla riunione del 23 settembre col gestore» scrivono in una nota i genitori.
«A scuola oramai iniziata – si legge ancora nella nota – i genitori hanno scoperto che il Comune non ha predisposto alcuna misura di controllo dell’acqua a tutela dei bambini laddove, in particolare, le scuole siano in edifici anni Settanta, senza successivi adeguamenti idraulici ed elettrici, oppure siano in zone a rischio esondazione in cui può verificarsi il blocco della somministrazione per rischio contaminazioni».

Controlli Niente fontanelle a colonna con pedale, dunque, dopo le battaglie per eliminare la plastica dai refettori il Comune, denunciano ancora i comitati, non ha ancora rivelato gli esiti delle analisi dei controlli. «Chi li ha fatti? Dove? Con quali risultati?» chiedono i genitori sempre più spazientiti per i disagi provocati dal cambiamento nel servizio di gestione mense da quest’anno in mano al privato.

La replica Ma All Foods, l’azienda capofila che ha vinto l’appalto per la gestione del servizio mense nei 60 istituti scolastici perugini risponde a tono: «Dai controlli effettuati dal gestore e dalla Asl l’acqua risulta possedere i requisiti di potabilità prescritti dalla normativa vigente. I risultati saranno presentati ai comitati genitori l’8 gennaio durante la riunione del tavolo paritetico». E per chiarire la situazione, il gestore specifica che, come da capitolato, vengono effettuati due controlli l’anno, uno ogni sei mesi, in tutte in tutte le cucine in modo da accertare che l’acqua sia potabile al fine della preparazione del pasto. I controlli, dunque, sarebbero tutti positivi. Secondo il gestore l’acqua è potabile.

«Acqua potabile» E per garantire una maggiore sicurezza il Gestore ha predisposto ulteriori controlli anche sui rubinetti di tutti i 64 refettori. «Gli stessi rubinetti – si legge in una nota – sono stati ulteriormente controllati su ordine del Comune di Perugia dalla ASL in collaborazione con Umbria Acque. Anche i controlli del Comune hanno indicato che l’acqua di tutti i refettori risulta possedere i requisiti di potabilità prescritti dalla normativa vigente ed è quindi idonea al consumo. Ci preme evidenziare che durante il periodo dei controlli l’acqua è stata somministrata ai bambini non direttamente dai rubinetti ma con acqua confezionata in bottiglie di plastica».

Genitori esasperati E intanto per l’8 gennaio è prevista la riunione del tavolo paritetico tanto atteso da ambo le parti quando ai genitori verranno mostrati tutti i risultati delle analisi. Per le associazioni, però, non è sufficiente. «Davanti al diniego del dirigente di divulgare l’esito dei controlli sull’acqua prima che ricominci la scuola, esprimiamo sdegno. – dicono i genitori – Il proclamato spirito di leale collaborazione è destinato a rimanere lettera morta». «Abbiamo diritto di sapere e di essere informati prima di gennaio – prosegue la replica al gestore – dal momento che non siamo stati convocati a dicembre per discutere della proposta che il Comune avrebbe dovuto inviare già entro novembre, veniamo continuamente osteggiati e tenuti all’oscuro degli esiti dei controlli». Profondamente insoddisfatti del servizio, i genitori hanno iniziato a segnalare le tante problematiche al gestore anche attraverso il sito internet messo a disposizione. La battaglia, dunque, non si ferma e per il 21 gennaio è stata già proclamata un’assemblea generale.

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