Perugia: «Farmacie, ricche anche di idee»

‘Afas: facciamo il punto’: presentati dati economici, bilancio sociale e stato di avanzamento del rafforzamento. «Azienda in salute e ottimi risultati. Non ci fermiamo»

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di S.F.

«State tranquilli. L’azienda è in salute e saprà affrontare tutte le problematiche ci saranno sul cammino. Questi risultati dimostrano che un’azienda pubblica, se ben gestita, può raggiungere traguardi rilevanti. L’Afas non arretra e, anzi, punta ancora più in alto sia a livello imprendiatoriale che sociale, le nostre due anime». Non è mancato l’entusiasmo a Virgilio Puletti, Federico Ricci, Raimondo Cerquiglini e Annalisa Mierla, rispettivamente presidente, vice presidente, direttore generale e consigliera del consiglio d’amministrazione dell’Azienda speciale delle farmacie comunali di Perugia: martedì mattina presentato davanti al sindaco Romizi il bilancio sociale 2015, i risultati dei dati economici e le attività in programma nei prossimi mesi. In particolare focus massimo sul progetto ‘Baby Pit Stop’.

Afas454564In una ‘Sala della Vaccara’ gremita i vertici Afas hanno spiegato nei dettagli lo stato di avanzamento del rafforzamento dell’azienda a un anno – 23 giugno 2015 – dalla presentazione del piano industriale. Con tanto di numeri, a partire dai dati economici e relativi confronti rispetti al 2013 e al 2014: al 31 dicembre 2015 l’Afas ha chiuso con un utile ante imposte pari a 399 mila e 493 euro (oltre 90 mila in più rispetto al dato precedente) e con un risultato della gestione tipica di oltre 1 milione, 149 mila e 493 euro. L’incasso contante – esclusa dal conteggio la farmacia di Corciano – è salito di 300 mila euro rispetto al 2014: il dato è di 10 milioni, 613 mila e 666 euro.

GUARDA L’INTERVISTA A VIRGILIO PULETTI

Puletti e Cerquiglini

Puletti e Cerquiglini

Il bilancio sociale 2015 – totale investimento – comprensivo dei costi per i servizi gratuiti erogati ai cittadini e del ‘paniere solidale’ di prodotti a prezzo agevolato (sconti su farmaci Sop e Otc) si è chiuso a 429 mila e 595 euro: incremento del 28.90% rispetto al 2014, quando il risultato era stato di 352 mila e 421 euro. Tra i servizi anche quelli legati ai profilattici – campagna stop Mst, distribuiti gratuitamente – e alla campagna Alcoltestbag, concesso a prezzo agevolato. Il totale per queste attività ammonta a 3 mila e 679 euro.

GUARDA L’INTERVISTA A FEDERICO RICCI

Afas2Utili e ambizioni Puletti si gode i numeri attuali, senza però perdere di vista l’immediato futuro e le aspettative dei cittadini: «Per noi questo è il secondo anno di attività perché siamo entrati nel nuovo CdA nell’agosto 2014: per il 2015 gli obiettivi sono stati raggiunti ampiamente rispetto a quanto previsto nel bilancio preventivo, sia dal punto di vista finanziario che in termini di iniziative sociali. Il fatturato complessivo è di oltre 19 milioni con un miglioramento dell’1.4% rispetto al 2014. Il risultato ante imposte è di circa 400 mila euro e questo ci ha consentito di ridurre gli oneri finanziari, potendo liberare così energie da investire in attività sociali e formative. Possiamo nutrire l’ambizione di accogliere i nostri utenti solo ‘restaurando’ le farmacie e proseguendo nelle iniziative di formazione». Il bilancio dovrà ora passare dal consiglio comunale, tuttavia Puletti ha voluto ricordare come sia il consuntivo 2015 che il preventivo 2016 «sono stati approvati all’unanimità in commissione bilancio e questo ci, oltre agli altri dati, ci dà grande stimolo per proseguire su questa strada. I risultati che presentiamo ci sono perché c’è un grande valore del capitale umano in Afas».

Federico Ricci

Federico Ricci

I cittadini ‘Afas: facciamo il punto’. Questo il nome dell’incontro per la presentazione della situazione attuale scelto dal CdA dell’azienda. Il motivo, come ha sottolineato nell’introduzione Raimondo Cerquiglini, è semplice: «I cittadini devono sapere lo stato d’arte dell’azienda, sono loro i primi protagonisti a cui far riferimento

Dati splendidi e futuro Il vice presidente Ricci, tra passato e futuro, traccia un percorso radioso per l’azienda: «Un anno di lavoro in questo piano industriale e abbiamo fatto molto per implementare il sistema di controllo di gestione dell’azienda: per la prima volta nella storia dell’Afas siamo intervenuti nel restyling delle farmacie, due sono state rifatte e altrettante saranno ristrutturate tra la fine dell’anno e il primo trimestre 2017. Stiamo inoltre progettando lo spostamento di due farmacie molto importanti per Perugia e soprattutto stiamo parlando con la Regione per cercare di aprirne altre due: fosse solo una sarebbe già di rilievo per la città. Facciamo questo perché l’Afas è particolarmente salute e presenta dei dati splendidi: è un’azienda ‘liquida’ e può sostenere gli investimenti da sola. Tutto ciò ci dà grande fiducia per il futuro».

Annalisa Mierla

Annalisa Mierla

Tra le top in Umbria Nell’esaminare i dati Ricci ha poi aggiunto che «per redditività l’Afas è tra le prima 40 aziende in Umbria; c’è grande solidità e l’azienda saprà fronteggiare bene i problemi che incontreremo in futuro. L’Afas dà lavoro e deve proseguire nelle sue attività nel sociale, perché le aziende – ha concluso – che vanno bene devono farlo. In definitiva si tratta di investire in cultura imprenditoriale e responsabilità sociale».

Mamme, pit stop e ‘Hakuna Matata’ «I nostri bambini faranno il pieno di latte ed il cambio del pannolino». A prendere la parola per approfondire il tema legato al progetto ‘Baby Pit Stop’ è stata la consigliera Mierla: «Vivete il vostro – ha esordito rivolgendosi alle Romizi Afasmamme in riferimento alla creazione di ‘aree di sosta’ in farmacia per allattare i i figli e cambiare i pannolini – miracolo senza pensieri. È un’iniziativa che parte da Unicef Italia e l’Afas si è attivata per l’apertura del servizio in diversi punti: tra settembre 2016 e marzo 2017 il ‘Baby Pit Stop’ sarà possibile nelle farmacie dell’azienda in zona Pallotta, San Sisto, Città della Pieve, Madonna Alta, Ponte San Giovanni, Pila e San Marco. Questi spazi saranno sicuri e tranquilli, tutto a ‘portata di seno’: fa parte di un lavoro per rendere le nostre farmacie più accoglienti». La Mierla ha quindi proseguito citando le statistiche relative all’allattamento al seno: l’obiettivo internazionale è raggiungere il 50% al 6° mese, mentre in Italia ci si ferma al 37%. Una percentuale che scende ulteriormente se si considera esclusivamente l’allattamento al seno: appena (al 6° mese) il 6.5% in Italia. Infine una sorta di ‘grido’ verso le mamme per seguire questa direzione: «Hakuna Matata». Senza pensieri, appunto.

Romizi ha chiuso l’appuntamento con un breve commento che si lega all’affermazione di Ricci: «Complimenti. Dobbiamo sfatare il tabù delle aziende pubbliche e la loro gestione: l’Afas ci sta riuscendo. Sono la prova che, dando massima attenzione ai numeri e al controllo, i risultati possono arrivare».

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