Perugia, il ‘crematorio’ tornerà in funzione

Dopo mesi in cui il servizio era stato interrotto, un’azienda di Modena ha vinto la gara per la progettazione e la realizzazione di un nuovo impianto

Condividi questo articolo su

L’attesa potrebbe essere finita. Perugia riavrà un proprio forno crematorio, secondo quanto fa sapere l’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi, infatti, l’appalto ‘integrato e complesso’ è stato aggiudicato in via definitiva alle Officine meccaniche Ciroldi Spa, un’azienda con sede a Modena e che, per la cifra di 539 mila euro dovrà progettare e realizzare il nuovo impianto crematorio al cimitero monumentale di Perugia.

Il vecchio forno «Un forno crematorio moderno e di ultima generazione» spiegano da palazzo dei Priori, come aveva promesso già lo scorso marzo l’assessore Diego Dramane Wagué dopo che l’unico esistente nel peruginoem ancora in funzione era ormai andato fuori servizio da gennaio 2016. Nessun servizio, dunque, in tutta l’Umbria, per le famiglie e i cari di quei defunti che avevano espresso il desiderio di esser cremati una volta passati a miglior vita.

Il servizio E, a quanto pare, sembra proprio che il numero sia in forte crescita negli ultimi anni anche a Perugia, dove per tutto l’anno, le famiglie dei defunti si sono dovuti rivolgere fuori regione. Con un aumento dei tempi, oltre che di costo. Sì perché se infatti a Perugia, prima del guasto, cremare una salma costava 221 euro, fuori regione, in Toscana ad esempio, il prezzo sale fino a 470 a Siena e 620 euro a Firenze. Prezzi più contenuti nel vicino Lazio, dove la cifra si aggira sui 400 euro, ma comunque maggiorati con l’applicazione della tariffa per non residenti.

Lungaggini Oltre ai costi ‘vivi’ – si fa per dire – bisogna aggiungere quelli per il trasporto della salma da parte dell’agenzia di pompe funebri e i tempi che, per forza di cose, tra burocrazia e servizio, si allungano anche di quindici giorni. Se per tutti questi mesi gli umbri hanno dovuto pazientare, a breve la vicenda si dovrebbe concludere con l’assegnazione del progetto e della realizzazione all’azienda che si è aggiudicata l’appalto.

In regione Intanto, in questi mesi, se n’è discusso un po’ in tutta la regione, da Spoleto a Foligno fino ad arrivare a Terni, dove dal 2004 le forze politiche discutono della realizzazione di un impianto. Neanche a Perugia è stato facile, dopo la denuncia del guasto ormai più di nove mesi fa, in mezzo c’è stata anche l’interrogazione alla giunta firmata dal consigliere socialista Nilo Arcudi. «Presto una gara per una nuova struttura» aveva rassicurato Wagué che, assieme all’associazione perugina per la cremazione, da tempo sta lavorando per il ripristino del servizio.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli