Provincia di Terni, allarme della Rsu

«Forte sofferenza legata alle difficoltà finanziarie, operative, per la riduzione degli organici e per i mancati investimenti in attrezzature e dotazioni»

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«Forte sofferenza legata alle difficoltà finanziarie, operative, per la riduzione degli organici e per i mancati investimenti in attrezzature e dotazioni», è espressa in una nota della Rsu della Provincia di Terni e nella quale i rappresentanti dei lavoratori dicono di «voler contribuire alla completezza dell’informazione riguardante la situazione delle Province, in generale, e di quella di Terni in particolare, anche alla luce degli esiti referendari».

L’allarme La situazione, dice la Rsu, «è tale da compromettere la tenuta dei servizi e lo svolgimento degli stessi in condizioni di sicurezza». Viene rimarcato inoltre anche il difficile stato delle finanze dell’ente «che ha dovuto dichiarare lo stato di pre dissesto per l’anno 2015, presentare un piano di riequilibrio ancora al vaglio della Corte dei Conti e che non è stata in grado, diversamente dalla Provincia di Perugia, di approvare il bilancio per l’anno 2016».

La politica La Rsu ricorda poi «lo stato di criticità in cui si cerca di garantire la sussistenza e la qualità dei servizi da erogare alla collettività. Ricordando che l’esito referendario ha restituito piena dignità alle Province quali enti previsti dalla Costituzione, si deve porre l’attenzione sullo stato di sofferenza finanziaria della Provincia di Terni e si rinnova l’appello affinché i responsabili politici, nazionali e regionali, di tale situazione tornino sulle scelte operate. Occorre – conclude la Rsu – rivedere la politica dei prelievi forzosi dalle casse provinciali e investire nelle Province al fine di garantire l’erogazione dei servizi legati alle funzioni fondamentali».

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