Regione, bilancio 2017: 2 miliardi e 600 milioni

L’assessore Bartolini lo ha presentato in prima commissione ed ha preannunciato «tagli notevoli soprattutto per il sociale»

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Il bilancio di previsione 2017-2019 della Regione Umbria ha iniziato, con il passaggio nella prima commissione dell’assemblea legislativa dell’Umbria. Ad illustrarla l’assessore Antonio Bartolini. La manovra 2017 ammonta a 2 miliardi 608 milioni di euro, di cui un miliardo 651 milioni per la tutela della salute.

«Bilancio equilibrato» L’assessore Bartolini ha ricordato che «per la prima volta presentiamo un bilancio prima dell’avvio dell’esercizio finanziario. Un bilancio in equilibrio, a invarianza della pressione fiscale, che riconferma agevolazioni ed esenzioni degli anni passati; che prevede una ulteriore razionalizzazione della spesa di funzionamento e una riduzione delle risorse per enti e società; una manovra che finanzia gli accantonamenti obbligatori per legge; prevede un pieno utilizzo delle risorse comunitarie, elemento che rimane la maggiore leva per lo sviluppo; rivisitazione delle politiche regionali di settore; la spesa sanitaria che rimane a livello del 2016. Il decreto per il terremoto prevede di non cofinanziare il Psr per 5 anni e questo ci consente un po’ di respiro. Questo è un bilancio di prospettiva, costruito in maniera prudenziale a prescindere dalla legge di stabilità. Sarà comunque un bagno di sangue, con tagli notevoli soprattutto per il sociale. Non dobbiamo nasconderci, infatti, le difficoltà che comporta l’attuale fase di instabilità del Governo. Erano in corso intese per attenuare il pesante contributo che il sistema delle Regioni deve dare per il concorso al saldo dello Stato. E che per l’Umbria è di circa 52milioni di euro per il 2017. Era iniziato un confronto con il Governo per arrivare a intese per attutire questi tagli. Intese che prevedevano emendamenti del Governo alla legge di stabilità, che ora non verranno più presentati. Speriamo che le intese possano essere portate avanti in futuro, visto che sono state raggiunte dal punto di vista tecnico. Ma oggi a Roma non abbiamo un interlocutore. Non è previsto l’utilizzo dell’avanzo vincolato, che per l’Umbria è di 279 milioni di euro, perché andrebbe a incidere sull’indebitamento. Ormai il nostro è un bilancio flessibile e a geometria variabile: la nostra capacità di spesa e gli stanziamenti non si trovano solo nel bilancio, ma nei Fondi europei, nell’Fsc, nella contabilità separata del terremoto. Per questo abbiamo preventivamente approvato il Defr che ci dà la strategia complessiva».

I numeri La manovra 2017 ammonta, come detto, a 2 miliardi e 608 milioni di euro, di cui un miliardo e 651 milioni per la tutela della salute; oltre 430 milioni per servizi istituzionali, generali e di gestione; per trasporti e mobilità 119 milioni; per agricoltura e politiche agroalimentari circa 68 milioni; 67 milioni di euro per il debito pubblico; per territorio e ambiente 46 milioni; oltre 39milioni per lo sviluppo economico; 32milioni per lavoro e formazione; oltre 30milioni per il soccorso civile; 28milioni per fondi e accantonamenti; istruzione e diritto alla studio oltre 19milioni; assetto del territorio e edilizia abitativa oltre 16milioni; oltre 15milioni per le politiche sociale e famiglia; beni e attività culturali oltre 12milioni; 10milioni relazioni
con altre autorità territoriali e locali; per il turismo oltre 5milioni; oltre 4milioni per l’energia; per le relazioni internazionali 990mila euro; politiche giovanili quasi 320mila euro; ordine pubblico e sicurezza 263mila euro; oltre 10milioni per le anticipazioni finanziarie.

 

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