Rifiuti: «Realizzare polo di riciclo»

Rifondazione Comunista di Terni: «Oltre al totale rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, si andrebbe ad intervenire sul tema occupazionale. »

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del Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Terni

Sono passati cinque anni, da quando è stato attivato il servizio di raccolta differenziata porta a porta nel centro storico ternano, mai entrato a regime, con costanti e importanti fenomeni impuniti di abbandono di spazzatura indifferenziata.

Ora, con l’espansione progressiva del servizio a tutto il territorio comunale e la graduale eliminazione dei cassonetti, l’importante fenomeno dell’abbandono di sacchi di indifferenziata, da parte di centinaia di cittadini sta aumentando a macchia d’olio.

Segno da una parte di profonda inciviltà, ma le cause principali vanno banalmente individuate nella lentezza ed incompetenza dell’amministrazione comunale e di ASM: quanto tempo ancora dovranno attendere i cittadini ternani per vedere attivata la tariffazione puntuale e controlli fisici sul territorio, a fronte di una formazione/informazione da parte del gestore assai insufficiente? E si è pensato a come intervenire riguardo ai migliaia di appartamenti in affitto non facenti parte di un condominio, i cui padroni di casa dovrebbero attivarsi per ritirare il kit per i propri locatari?
Stando a quanto avvenuto nel centro storico negli scorsi cinque anni, le prospettive non sono affatto incoraggianti. Come del resto è triste constatare, ad oggi, la totale assenza di un prospetto, in lingua italiana con relative traduzioni in altre lingue, che riassuma le regole del conferimento dei rifiuti, direttamente nelle cassette della posta degli utenti.

Tra l’altro, le ingenti quantità di indifferenziata abbandonata che l’ASM è poi costretto, spesso su segnalazione degli utenti, a passare a ritirare con ulteriori costi, finiscono direttamente ad “ingrassare” la già sovraccarica discarica orvietana di Le Crete, con ingenti costi ambientali, ma anche economici: l’inquinante e costoso trasporto dei rifiuti in discarica su camion, si riversa direttamente in tasse sempre più onerose per i cittadini.

Tutto ciò, va a rendere sempre più vicino lo spettro dell’incenerimento dei Rifiuti Solidi Urbani, o in alternativa, la produzione di Combustibili Solidi Secondari (una frazione dalla spazzatura indifferenziata), da far bruciare in cementifici e centrali termiche locali o fuori regione: la Regione Umbria, nelle vesti dell’Assessorato all’Ambiente, incalza da diverse settimane il Comune di Terni, accusandolo di non fare la propria parte, con la percentuale di differenziata ancora stantia intorno al 45-47%.

Morale della favola, né il governo locale, né quello regionale, che paiono attorcigliarsi in un macabro gioco al rimpiattino di cui facciamo le spese solo noi “sudditi” cittadini, sono minimamente orientati verso una sana chiusura del ciclo dei rifiuti che proponiamo inascoltati da anni: la creazione di un Polo del Riciclo e del Riuso ternano, volto ad ottenere dai rifiuti materie prime seconde.

Con la messa in opera di un Polo del Riciclo e del Riuso e l’utilizzo del Trattamento Meccanico Biologico, una tecnologia esistente ed in grado di lavorare le materie a freddo, oltre al totale rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, si andrebbe ad intervenire seriamente, in termini numerici, sul tema occupazionale.

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