Ternana, la ‘sconfitta’ di Simone Longarini

Fallito uno degli obiettivi principi del ‘presidente’, riavvicinare i tifosi: sotto la sua gestione media più bassa in serie B dal 1998

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di S.F.

Simone Longarini durante la presentazione della squadre e delle maglie

Simone Longarini durante la presentazione della squadre e delle maglie

Lo aveva premesso fin da subito: «Sono un uomo d’azienda e non di calcio». Parole di Simone Longarini agli albori della sua avventura da amministratore unico – l’ufficialità arrivò solo due mesi dopo – quando, spiegando le ragioni del suo arrivo al timone della società di via Aleardi, aveva specificato che l’obiettivo principe era quello di «far camminare la Ternana da sola e trovare un equilibrio finanziario, dopo averlo raggiunto a livello patrimoniale». Ma non era l’unico traguardo da conquistare, perché in seconda battuta l’idea era – e di azioni ce ne sono state in tal senso – di far riaccendere un minimo di passione attorno alla squadra. E lo score di fine anno parla chiaro: la Ternana 2015-2016 ha messo a referto l’affluenza media più bassa dal 1998 in campionati di serie B. Non benissimo in linea di massima.

Simone Longarini al ‘Liberati’ durante Ternana-Livorno 2-3

Simone Longarini al ‘Liberati’ durante Ternana-Livorno 2-3

Azioni vane Riuscire a superare – in negativo – i 3 mila e 887 spettatori di media (81.623 in totale) della stagione 2004-2005 non era semplice, né tantomeno ipotizzabile ad inizio anno malgrado le varie peripezie andate in atto tra svolte societarie e difficoltà nella costruzione della rosa. Anche perché Simone Longarini aveva in qualche modo dato un segnale di serie intenzioni riconsegnando alla piazza quella festa di presentazione al ‘Liberati’ che mancava da anni. Una buona apertura verso il pubblico di fede rossoverde per iniziare quel percorso di risalita annunciato dall’amministratore unico. Con particolare attenzione verso il mondo ‘rosa’: «Vogliamo riportare – dichiarò il 24 luglio a Norcia – le famiglie allo stadio ed è per questo che puntiamo specialmente sulle donne, cercando di favorire la loro frequentazione dello stadio». E in occasione della passerella al ‘Liberati’ Longarini lanciò un ulteriore messaggio ai tifosi: «Siate un vento forte e spingeteci sempre con energia. Ora sono diventato amministratore unico e voglio metterci la faccia in prima persona per portare in alto la Ternana». E, in effetti, più di qualche applauso e attestato di fiducia nei suoi confronti si era materializzato. Aumentati poi con la scelta di far selezionare ai supporter le maglie di gioco per il torneo 2016-2017 e l’iniziativa pre derby d’andata. La sfida che segnerà l’inizio del declino in quanto a presenze sugli spalti.

Simone Longarini: ‘solitudine’ denunciata nel post match con l'Entella

Simone Longarini: ‘solitudine’ denunciata nel post match con l’Entella

Crollo pubblico Le intenzioni e i primi passi sono stati buoni. Simone Longarini non aveva fatto i conti con l’avvio di campionato – causato anche, e soprattutto, da una gestione estiva post arresto Zadotti non così eccelsa – e la ‘querelle’ con Domenico Toscano: dal 31 ottobre (Ternana-Avellino 0-3) il pubblico al ‘Liberati’ non supererà più i 4 mila spettatori, visto che il picco raggiunto da quel momento è rappresentato dai 3 mila e 887 spettatori presenti nel match con il Pescara di marzo. L’emblema del distaccamento ormai consumato e della perdita progressiva di quella fiducia richiesta a gran voce dal figlio del ‘patron’ negli incontri con Spezia (3 mila e 391) e Crotone (3 mila e 398): nel primo caso la Ternana veniva dalla vittoria – a 4 punti dai playoff dopo i 12 punti conquistati nelle 6 giornate iniziali del girone di ritorno – di Novara, nel secondo affrontava la capolista del torneo sulla scia di quattro risultati utili (seppur post ‘mazzata’ derby a Perugia) consecutivi. In entrambe le circostanze nessun accenno di ripresa, ne tantomeno di particolare brio. Nel frattempo per lui niente più stadio, comunicazioni o contatti diretti con la squadra: tutto nelle mani del club manager Sebastiano Siviglia.

Una scritta per Longarini ai distinti A

Una scritta per Longarini ai distinti A

Il sorpasso La ‘ciliegina sulla tortaè arrivata nella sfida di venerdì sera: sfiorato il record negativo stagionale – 2.843, resta il dato più basso per le ‘Fere’ in serie B dal 2006 – stabilito nel 2-0 al Vicenza, mancato per appena trenta spettatori. Un dato che però, accumulato alle altre venti gare casalinghe disputate, ha permesso il sorpasso sul record della stagione 2004-2005 (dal 10 marzo 2005 al 28 luglio dello stesso anno ci fu un altro Longarini alla guida, Emanuele, a capo dell’allora consiglio d’amministrazione, nonché amministratore delegato), quando l’affluenza media si attestò a 3 mila e 887, per un totale di 81 mila e 623 supporter sugli spalti durante l’arco del campionato: il nuovo punto basso in serie B dal 1998 è stato ora fissato a 3 mila e 877 di media, pari a 81 mila e 425 tifosi complessivi.

Il ‘deficit’, -21.24% La caduta numerica del pubblico emerge con maggior forza se rapportato alla stagione 2014-2015. Da una media di 4 mila e 923 a 3 mila e 877, diminuzione di 21 mila e 951 spettatori (da 103 mila e 376 a 81 mila e 425) in totale: vale a dire una perdita di tifosi pari al 21.24%. «Ci siamo resi conto che, per fare bene, l’organizzazione è anche più importante del denaro. In questo senso chiediamo fiducia e tempo». Beh, c’è da migliorare ancora.

Il messaggio della curva nord all'ambiente rossoverde

Il messaggio della curva nord all’ambiente rossoverde

Gennaio Organizzazione e pianificazione da perfezionare, appunto. Gennaio – «una settimana particolare» la definizione di Breda dal momento dell’esonero di Guglielmo Acri – è stato un mese significativo: via il direttore sportivo a pochi giorni dalla fine del mercato, l’arrivo di Siviglia, caos sulla lista ‘Over’, Masi ‘tagliato’ e l’ingaggio di due giocatori fuori condizione e senza utilità per il ruolo ricoperto. Risultato scontato, fin troppo: 110 minuti per Santacroce, 56 per Troianiello. Vale a dire che, in combinata, hanno disputato 166 minuti sui 3 mila e 240 (18 partite, pari al 5.12% sul totale) a disposizione. Il ‘Primavera’ Leonardo Sernicola (221 minuti) ha fatto meglio.

Anonimato comune Ed ecco che si spiega, in parte, anche lo striscione esposto dalla curva nord nel corso del secondo tempo di venerdì. Un messaggio che non coinvolge solo la famiglia Longarini, d’altronde il distacco non può di certo dipendere solo da una delle parti in causa. «Sotto l’aspetto sportivo con questa squadra si può fare molto: è un ‘Everest da scalare’. Ci riusciremo». No, qualcosa è andato storto durante l’arrampicata, quantomeno nel suo primo anno.

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