Ternana, Longarini: conti e silenzi

Aggiornato il bilancio societario: scende l’esposizione debitoria, perdita d’esercizio di oltre 7 milioni. Mutismo su Carbone

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di S.F.

«I risultati economici dell’esercizio sono influenzati dalla partecipazione della prima squadra alle diverse competizioni e, in particolare, al campionato italiano Lega B, nonché dalla performance che la stessa ottiene in tali competizioni. Pertanto, la mancata qualificazione per la stagione successiva, comporterebbe effetti negativi significativi sulla crescita economica, patrimoniale e finanziaria della Ternana Calcio S.p.A.». Mai il tema è stato più attuale in casa Ternana dopo la débâcle – nell’effetto per il prosieguo del campionato – rossoverde con l’Ascoli e Simone Longarini, nella relazione sulla gestione al bilancio annuale, ha ricordato che sarebbero discreti guai in caso di discesa in Lega Pro. Per l’amministratore unico primo bilancio ‘completo’ (ufficialmente da settembre 2015, ma già attivo nei mesi precedenti) da quando è al timone di via Aleardi: al 30 giugno 2016 forte diminuzione dell’esposizione debitoria, ma perdita per oltre 7 milioni di euro a livello di conto economico.

Simone Longarini (a sinistra)

Simone Longarini con Cristiana Longarini e Alberto II di Monaco

L’approvazione del bilancio c’è stata lo scorso 23 novembre – l’atto è pubblico solo da venerdì 30 dicembre –  alla presenza di Simone Longarini, dell’amministratore unico della Sviluppo Editoriale Giuseppe Capaccia e del presidente del collegio sindacale, il 45enne friulano Stefano Valentini; out invece il ‘patron’ Edoardo Longarini. L’amministratore unico di via Aleardi, in apertura di relazione, spiega che «la società ha cercato di ridurre i costi operativi il più possibile, mantenendo l’impostazione delle stagioni precedenti, ponendosi come obiettivo la riduzione del costi soprattutto per ciò che concerne i compensi dei calciatori della prima squadra». Non difficile intuirlo in linea di massima.

Il rosso nel conto economico, affluenza e crisi In riferimento all’esercizio riguardante il periodo 1° luglio 2015-30 giugno 2016 la società ha fatto registrare un risultato negativo di 7 milioni, 269 mila e 226 euro, in aumento di oltre 1 milione rispetto alla chiusura dell’anno precedente (5 milioni e 868 mila). Simone Longarini, tracciando un bilancio sui ricavi, è tornato su una problematica che dal suo arrivo non è riuscito a risolvere, quella dell’affluenza del pubblico. Sotto la sua gestione invece è successo l’opposto: « Si evidenzia – si legge nella relazione diretta agli azionisti – un importante decremento delle vendite di biglietti e di abbonamenti rispetto alla situazione al 30 giugno 2015, dovuta principalmente ad una minore affluenza delle famiglie ternane allo stadio a causa della crisi economica in cui versa la città». E si scende ancora: il girone d’andata si è concluso (11 partite, unica gara sopra i 5 mila spettatori contro il Pisa in apertura) con una media di 3 mila e 267 supporter sugli spalti, ovvero con un calo del 15% (di questo passo solo il derby potrà fermare il crollo). I ricavi vendite e prestazioni (tagliandi e abbonamenti per la prima squadra e del settore giovanile) hanno fruttato nella stagione 2015-2016 684 mila euro, contro i 755 mila dell’esercizio precedente.

Il messaggio per Simone Longarini nel match contro l'Ascoli

Il messaggio per Simone Longarini nel match contro l’Ascoli

La copertura parziale del risultato negativo è avvenuta tramite l’utilizzo del residuo fondo copertura perdite iscritto in bilancio (5 milioni, 172 mila e 728 euro), mentre i restanti 2 milioni e 96 mila euro sono stati ‘riportati a nuovo’. In tal senso, si evince dai dati, ci ha messo una pezza Edoardo Longarini: effettuati 6 milioni e 130 mila euro di finanziamenti infruttiferi destinati a fondo riserva per la copertura perdita. «Le risorse finanziarie necessarie – spiega l’amministratore unico – continueranno ad essere reperite attraverso interventi dell’azionista di riferimento, così come dimostrato negli anni scorsi e in quello in corso, che confermano la volontà a sostenere finanziariamente la società, fino a concorrenza del fabbisogno finanziario necessario».

Contributi ‘pesanti’ in conto esercizio 2015-2016 per quel che riguarda la federazione, pari a 2 milioni, 939 mila e 879 euro, e quelli erogati dalla fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre, in riferimento ai progetti presentati dalla Ternana per lo sviluppo del settore giovanile (altro punto chiave del corso iniziato la scorsa stagione, più volte sottolineato e poi, però, mal gestito in alcuni casi, vedi Francesco Flavioni, ndr), per il minutaggio e per lo sviluppo e la sicurezza delle infrastrutture: in questo caso il contributo è stato di 1 milione, 95 mila e 891 euro. I ricavi per i proventi televisivi sono pari a 1 milione, 234 mila e 524 euro, quelli per le sponsorizzazioni 528 mila e 210 euro (aumento di 65 mila).

Consistenza patrimoniale e conto economico del nuovo esercizio: il ‘sunto’ del collegio sindacale

Consistenza patrimoniale e conto economico del nuovo esercizio: il ‘sunto’ del collegio sindacale

Valori e costi In discesa il valore della produzione del conto economico: 7 milioni e 404 mila euro al 30 giugno 2016 contro gli 8 milioni e 542 mila dell’anno precedente, mentre sono leggermente aumentati  – da 14 milioni e 254 mila euro a 14 milioni e 733 – i costi. Di questi, quasi 5 milioni riguardano salari e stipendi del personale. Spiccano i 450 mila euro di plusvalenza per il portiere Filippo Marricchi, ceduto alla Juventus.

L’esposizione debitoria Venendo invece allo stato patrimoniale , c’è il decremento dei debiti (in special modo verso i fornitori): in un anno la Ternana è passata da 11 milioni, 497 mila e 89 euro a 3 milioni, 101 mila e 31. Un dato che Longarini sottolinea: « Sulla consistenza patrimoniale, è evidente che la società abbia improntato la propria politica gestionale sulla riduzione della propria esposizione debitoria. Si è registrata una diminuzione pari a 8 milioni, 396 mila e 58 euro. La società ha provveduto ad adempire agli impegni finanziari assunti per gli acquisti di calciatori italiani ed esteri». Su tutti Falletti e Avenatti, con il quale si è chiuso di recente un contenzioso – la parola fine l’ha messa la Fifa – con il Club Atlético River Plate Montevideo e il Club Atlético Cerro. Per loro c’è una nota a parte.

Falletti e Avenatti

Falletti e Avenatti

Bonus e pagamento Simone Longarini infatti specifica che «per quanto riguarda l’acquisizione del diritto alle prestazioni sportive relativo e calciatori provenienti da società estere, nello specifico il Calciatore Avenatti Felipe Nicolas ed il calciatore Falletti Dos Santos César Alejandro, la società ha provveduto a contabilizzare nella apposita voce dello stato patrimoniale, oltre al prezzo di cessione, ulteriori somme (denominate bonus) scadute al 31 dicembre 2015, condizionate al tesseramento ed allo svolgimento delle attività di lavoro dei calciatori in favore della società Ternana Calcio, come previsto dal contratto stipulato con la società estera, per un importo pari a 250 mila euro per il calciatore Avenatti Felipe Nicola e 100 mila euro per il calciatore Falletti Dos Santos César Alejandro». I due, tra poco più di un mese, saranno liberi di firmare per altre squadre visto il contratto quadriennale in scadenza: via Aleardi, in totale, per i due – con i nuovi bonus scattati – ha speso circa 6 milioni di euro.

Benito Carbone

Benito Carbone

Miglioramento e futuro Dunque, in definitiva, Longarini commenta lo stato patrimoniale rilevando «il miglioramento di tutti i margini di struttura e dei quozienti di indebitamento (quello complessivo è passato da un valore di 5,04 a 0,49), grazie soprattutto ai continui apporti dell’azionista di riferimento e al suo impegno costante a sostenere la società sotto il profilo finanziario. Si ritiene – passa poi al futuro – che per il prossimo esercizio il risultato economico della società prevedibile, pur migliorando, sarà ancora negativo; le risorse finanziarie necessarie continueranno ad essere reperite attraverso interventi dell’azionista di riferimento. Inoltre, gli asset in essere, ed in particolare il valore effettivo dei diritti pluriennali dei calciatori, rappresentano una ulteriore base di sicurezza finanziaria. Nell’esercizio in corso la società sta continuando a lavorare con l’obiettivo di massimizzare i risultati economici e sportivi». Il patrimonio netto, al 4 novembre, è di 7 milioni, 939 mila e 842 euro, come rilevato dal collegio sindacale. Simone Longarini sarà amministratore unico almeno fino alla data di approvazione del bilancio al 30 giugno 2017: per lui compenso su base annua di 12 mila euro.

Nessun cenno per il momento su Benito Carbone. Né una nota di critica né un bilancio – magari un paio di righe di supporto – sulla prima parte di stagione rossoverde per l’amministratore unico o, comunque, sull’andamento generale: un ‘modus operandi’ decisamente diverso rispetto a quello utilizzato con Domenico Toscano e Roberto Breda nella scorsa stagione. Alquanto strano, come diverse questioni che che ruotano intorno al mondo Ternana.

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