Terni, all’Ast Burelli punta su Mauro Bossi?

Per sostituire Francesco Auregli potrebbe arrivare l’ex dirigente delle risorse umane della Danieli, azienda nella quale ha lavorato anche l’amministratore delegato

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Calderini e Burelli

Il direttore, Massimo Calderini, ha convocato i coordinatori delle Rsu dell’Ast di Terni per lunedì prossimo alle 9, ma non ha detto per cosa. Ovvio che ‘radio fabbrica’ si è subito attivata: «Darà il nome del nuovo capo del personale». Può essere.

Bossi Che l’amministratore delegato Massimiliano Burelli avesse già scelto il sostituto di Francesco Auregli – che ha lasciato l’azienda il 31 dicembre scorso – era cosa nota. Quello che non si conosce, però, è il nome del nuovo dirigente, ma un’ipotesi piuttosto accreditata è quella che riguarda una persona precisa: Mauro Bossi, ex dirigente alle risorse umane della Danieli di Buttrio (azienda friulana nella quale anche Burelli ha lavorato).

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La Danieli

L’ipotesi Se fosse confermata, l’ipotesi è interessante. Soprattutto perché Bossi arriverebbe a Terni preceduto dalla fama di ‘duro’ che si guadagnò quando proprio alla Danieli fu protagonista, nel 2012, di un episodio particolare. Una lettera, inviata ai dipendenti meno ‘partecipi’: «Al fine di ottenere la massima collaborazione da parte di tutti nella struttura organizzativa alla quale lei appartiene – c’era scritto – con la presente desideriamo sensibilizzarla sulla necessità di maggior presidio e focalizzazione verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Abbiamo invece constatato che in più occasioni nell’ultimo periodo lei non ha fornito la disponibilità e flessibilità necessarie a raggiungere gli obiettivi assegnati all’ufficio in cui è inserito. Per questa ragione – proseguiva la lettera – le chiediamo di avvalersi della collaborazione dei suoi responsabili affinché possa mettere in atto tutte le modalità ritenute utili al fine di incrementare ulteriormente la sua produttività individuale».

Situazione diversa Ovvio che la ThyssenKrupp Ast di oggi è decisamente diversa dalla Danieli del 2012 (dove le Rsu manco erano riconosciute, con tanto di contenzioso con la Fiom) e la politica ‘inclusiva’ di Burelli nei confronti dei sindacati appare consolidata. Ma la curiosità resta tanta.

 

 

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