Terni, Asm vs Comune: «Moroso, paga subito»

Piove sul bagnato, dopo le richieste di Usi e Atc: il tribunale ha emesso un ‘decreto ingiuntivo’ e palazzo Spada deve versare oltre cinque milioni e mezzo

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Ormai per il Comune di Terni è uno stillicidio. Dopo Usi (che ha chiesto cinque milioni) e Atc (che ne vuole sei), adesso si mette in fila pure Asm (insieme al Consorzio nazionale servizi), che però calano la briscola, visto che attraverso l’avvocato Giovanni Ranalli hanno chiesto e ottenuto dal tribunale di Terni – il giudice Alberto Caprioli lo ha emesso il 12 luglio scorso – un ‘decreto ingiuntivo’ nel quale si legge che palazzo Spada deve scucire oltre 5 milioni e mezzo.

I crediti Secondo l’Asm e il Cns – e il giudice ha mostrato di pensarla allo stesso modo – il Comune non avrebbe onorato il contratto stipulato il 26 giugno del 2014 e con il quale veniva assegnato il servizio di trasporto e raccolta dei rifiuti urbani. Non pagando, si legge nel ricorso, cinque fatture – da oltre un milione e 100 mila euro l’una, da settembre a dicembre 2015 – per un totale, appunto, di 5 milioni 518 mila e 503 euro. Più Iva.

I debiti Nel ricorso Asm e Cns scrivono che anche altri Comuni dell’Ati 4 – con cui il contratto era stato stipulato – «si stanno rendendo (alcuni in tutto ed altri parzialmente) inadempienti alle obbligazioni di pagamento» e che «l’esposizione debitoria, pertanto, è particolarmente pesante», tanto da sfiorare gli 11 milioni di euro. Solo di stipendi al personale, ricorda Asm, l’esborso è di «circa 600 mila euro, senza considerare gli interinali che sono circa 12-13 persone e gli addetti dell’impresa esecutrice Cosp», mentre i circa 116 mezzi utilizzati per la raccolta «comportano un consumo di carburante per una spesa di circa 75 mila euro mensili» e che «comportano altresì rilevanti spese di manutenzione», tanto che le ditte che la fanno «vantano, ad oggi, crediti per circa 600 mila euro».  Poi ci sono i debiti con «ditte fornitrici specializzate» che superano i 10 milioni di euro e gli investimenti fatto da Asm e Cns – «circa 26 milioni» – per materiali, mezzi cassonetti e roba del genere.

L’ingiunzione Insomma, Asm e Cns hanno spiegato – e il giudice ha dato loro ragione – che «il ritardo nei pagamenti denota in modo evidente le gravi criticità nel ciclo finanziario», che questo compromette «la possibilità di ottemperare agli obblighi discendenti dalla gara. con il rischio che possa essere revocata la concessione» e che «il mancato pagamento immediato del dovuto potrà comportare la paralisi del servizio stesso». E quindi è scattato il decreto. Il Comune di Terni ha tempo 40 giorni da venerdì 29 luglio, data di notifica, per proporre opposizione.

Ottone e Di Girolamo Tra il presidente di Asm, Carlo Ottone e il sindaco Leopoldo Di Girolamo, pare di capire, non c’è nessuna possibilità di mediazione: uno chiede e l’altro deve pagare in fretta.

 

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