Terni, Forza Italia: «Sindaco, dimettiti»

Il partito parla di «città allo sbando e amministrazione dilaniata da guerre interne». Per gli ‘azzurri’ unica soluzione è votare subito

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«Il sindaco deve dimettersi subito perché non è più in grado di gestire una situazione disastrosa, segnata da una guerra totale fra bande interne al Pd, in cui le imprese falliscono perché il Comune non paga i debiti, dove tutto sta crollando. E soluzioni-ponte, come un governo ‘di salute pubblica’, non sono accettabili perché non si possono riproporre le stesse facce con formule diverse. Qui bisogna andare alle urne e ripartire da zero». A parlare è il capogruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi, ma è il pensiero condiviso dal ‘blocco’ del partito a Terni, esternato mettendo sul tavolo tutte le situazioni critiche emerse negli ultimi tempi e non solo.

RAFFAELE NEVI (FI): «IL SINDACO DEVE DIMETTERSI»

«Situazione ingestibile» Ad aprire le danze nella conferenza stampa convocata sabato mattina a palazzo Spada è stato il coordinatore provinciale Sergio Bruschini: «Dicendo che non potrà più ricoprire il ruolo di presidente della Provincia nei prossimi due anni che gli spettano, il sindaco Di Girolamo ha ammesso che la situazione cittadina è ingestibile. E allora la parola torni agli elettori, senza ‘inciuci’ di sorta. Non esiste altra soluzione se pensiamo a ciò che è accaduto e sta accadendo su tutta una serie di fronti, dal Briccialdi alla gestione dei rifiuti, dalle ‘controllate’ ai debiti, fino agli ‘schiaffi’ che questa città e questo sindaco prendono ogni giorno, sull’università, la sanità ma anche nei rapporti fra Comune e Fondazione Carit. La misura è colma».

Rifiuti e ‘caos’ Gli fa eco il capogruppo in consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti che parte dal nodo-rifiuti: «Tutti i condomìni della città, ad oggi, rischiano il collasso causato da montagne di rifiuti nauseabondi. Un’amministrazione seria avrebbe dovuto pensare a come affrontare la cosa, ma ciò non è accaduto e l’abbiamo visto dalla scelta scellerata di far partire la differenziata dai comuni del circondario che hanno ‘scaricato’ nei cassonetti del capoluogo qualsiasi cosa. Per i condomini privi di cortile o il cui cancello è chiuso, proporremo un emendamento al regolamento della differenziata, durante la commissione convocata sul punto lunedì, per far sì che l’Asm affronti caso per caso, trovando soluzioni che non danneggino i cittadini». Poi tocca al Briccialdi: «In una città in cui tutte le strutture museali e le attività culturali sono esternalizzate da nove anni e con fior di risorse ad un gruppo di coop, che in qualche caso non paga le bollette al Comune, noi cosa facciamo? Penalizziamo un’eccellenza come il Briccialdi, togliendo pure 100 mila euro, per dispetto, destinandoli alla manutenzione delle strade». Infine Umbria Jazz: «Il patron Pagnotta ha esternato alcuni problemi ma questa amministrazione non è stata in grado di cogliere il segnale. In commissione c’è un ordine del giorno mio e del consigliere Pennoni del Pd, quindi ‘bipartisan’, per sentire subito il sindaco, il vice presidente della Regione e altre istituzioni sulla possibilità di allargare il festival a Terni. Ma siamo fermi, perché non ci si prova nemmeno e questo è grave viste le tante opportunità perse».

«Sindaco già sfiduciato» «So già che c’è chi ci dirà di fare propaganda – attacca Raffaele Nevi – ma qui il limite è stato oggettivamente superato. La questione-Briccialdi non è grave solo per l’importanza dell’istituto e le risorse investite, ma anche per il dato politico del sindaco che è andato in minoranza nella sua stessa giunta. Già questo basterebbe per andare a casa, con il primo cittadino ostaggio di correnti e ‘bande’ del Pd che si contrappongono. La sua delibera non è passata fra gli assessori e bene ha fatto il presidente del Briccialdi, Bisconti, a chiudere l’istituto a mo’ di provocazione».

«Le imprese falliscono» «E poi c’è un’altra realtà gravissima: il Comune – attacca Nevi – sta facendo fallire decine di imprese che attendono da mesi di essere pagata. Il caso-Usi è emblematico con il liquidatore costretto a far presente la situazione di insolvenza con l’amministrazione che risponde ‘picche’. Mancano tre anni alle elezioni e con questo trend rischiamo di ritrovarci una città sempre più devastata. Anche per questo si deve cambiare, subito».

Schiaffi in serie Il capogruppo di Forza Italia cita poi le tensioni fra sindaco e Fondazione Carit, le nebulose questioni delle privatizzazioni di Asm e delle farmacie comunali – «segnate da guerre intestine e dalla totale mancanza di chiarezza da parte del sindaco», dice Nevi – ma anche la recente questione-Arpa: «La soppressione dei dipartimenti territoriali ‘cancella’ Terni e non Perugia, che può comunque contare sulla sede centrale. E il sindaco, ancora una volta, tace. Per non urtare la suscettibilità della Regione, si lascia partire un presidio essenziale per un territorio segnato da pesanti questioni ambientali». Infine Luca Proietti Scorsoni, vice coordinatore di Forza Italia Giovani a Terni: «Questa giunta ambiva a far diventare Terni capitale della cultura dopo aver gestito come sappiamo le partite del teatro Verdi, del Briccialdi, della biblioteca comunale senza aria condizionata e con problemi strutturali. Senza considerare che al degrado, e ce n’è, si associano sempre problemi sociali e legati alla sicurezza. Questo è il criterio, del tutto casuale e privo di logica, con cui viene governata Terni».

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