Terni, inceneritore: pressing sul sindaco

La richiesta, che proviene dal centrodestra, ma anche da sinistra, è chiara: mettere sotto la lente di ingradimento anche l’impianto Aria-Acea

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Pressing serrato – sul sindaco di Terni e non solo – sulla vicenda che ha determinato lo ‘stop’ dell’inceneritore di Terni Biomassa a Maratta. Una vicenda che, peraltro, rappresenta solo uno dei tanti- troppi – episodi caratterizzati da una mancanza di chiarezza impressionante.

Francesco Ferranti

Francesco Ferrantia

Forza Italia «Alla luce delle verifiche svolte da Noe e Asl sull’impianto ex Printer e considerate le irregolarità emerse che hanno portato alla chiusura del camino – dice il capogruppo in consiglio comunale, Francesco Ferranti – riteniamo che sia doveroso proseguire questa operazione di accurata e attenta indagine delle emissioni di sostanze inquinogene in questo territorio a tutela della salute dei cittadini. Per questa ragione assieme ai colleghi Brizi e Fatale presenterò lunedì prossimo una richiesta al sindaco affinché in qualità di massima autorità in ambito sanitario richieda alle istituzioni che ne hanno competenze di svolgere gli stessi controlli anche sull inceneritore Acea. Chiederemo altresì che su questa richiesta di verifiche il sindaco riferisca in consiglio in tempi celerissimi. Analoga richiesta verrà presentata anche in Provincia dal capogruppo Bruschini, per far sì che anche quell’ente sia in prima linea su un tema sul quale non sono più tollerabili rinvii o incertezze».

L'inceneritore Aria Acea di Terni

L’inceneritore Aria Acea di Terni

A sinistra Anche Rifondazione Comunista va in pressing: «L’inceneritore della Printer, dopo la fallimentare sperimentazione della pirolisi, doveva essere rottamato, ma l’amministrazione ternana nascose le trattative in corso fino a che il Comitato ‘No Inceneritori’ non portò alla luce la vendita dell’impianto alla Tozzi Holding di Ravenna. Rifondazione Comunista, anche di fronte all’incredibile ed inaccettabile balletto di comunicati contraddittori prodotti dall’Usl, chiede alla istituzioni locali ed alla Regione Umbria di prendere l’unico provvedimento all’altezza delle aspettative: fermare l’attività di Terni Biomassa e negare ulteriori autorizzazioni a tutti e due gli inceneritori di Maratta». Mentre Sinistra Italiana vuole sapere «da quanto tempo le emissioni di diossina si sono verificate nell’atmosfera ternana e quali sono le cause che hanno generato il mancato rispetto del valore limite per il parametro diossine e furani», evidenziando che «non è importante mettere in evidenza chi è arrivato prima nella denuncia dei rischi ambientali derivanti dalle emissioni degli inceneritori occorre arrivare primi tutti nella tutela della salute dei cittadini e nella riqualificazione del nostro territorio».

 

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