Terni, indagine ‘Spada’: le accuse al sindaco

Associazione per delinquere finalizzata alla turbata liberà degli incanti e della scelta del contraente: queste le ipotesi della procura

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Diciassette indagati, e non più sedici, con il coinvolgimento del sindaco Leopoldo Di Girolamo il cui nome figura nella richiesta di proroga dei termini delle indagini preliminari avanzata dal pm Raffaele Iannella in merito all’indagine ‘Spada’, articolata in sette filoni relativi alla gestione ed all’affidamento di alcuni appalti pubblici da parte del Comune di Terni. Un numero, quello degli indagati, che potrebbe cambiare ancora da qui alla conclusione dell’indagine: nella richiesta di proroga della procura – l’unica notificata finora – relativa agli appalti del verde pubblico comunale, non figurano almeno cinque persone precedentemente interessate dai decreti di perquisizione eseguiti lo scorso 17 novembre. Se le loro posizioni verranno archiviate o se il pm ritenga di aver già acquisito materiale a sufficienza nell’ottica di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, sarà solo il tempo a dirlo. Ma non è escluso che altri atti vengano notificati nei prossimi giorni.

operazione-spada-a-terni-17-novembre-2016-11Le ipotesi di reato Le ipotesi della procura a carico del sindaco sono relative all’associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente. Reati non diversi da quelli che vedono indagati altri fra funzionari, dirigenti e assessori comunali. Sette le persone destinatarie della richiesta di proroga in questione, fra cui anche tre esponenti di cooperative sociali ternane. Al primo cittadino, assistito dall’avvocato Attilio Biancifiori del foro di Terni, non è stato notificato ancora nulla, a differenza di altre persone coinvolte.

operazione-spada-a-terni-17-novembre-2016-14L’indagine Sette i ‘filoni’ su cui l’indagine ‘Spada’, emersa lo scorso 17 novembre con perquisizioni e sequestri all’interno di uffici pubblici, privati e presso le abitazioni di alcuni indagati, è articolata. Si va dagli appalti per la manutenzione del verde pubblico – questione che avrebbe dato origine all’inchiesta – alla gestione della cascata delle Marmore, dall’appalto per le mense scolastiche ai lavori di realizzazione dell’impianto antincendio del Caos, dal ‘contact center’ passato dalla società Usi a Terni Reti all’appalto per la gestione dei cimiteri, fino al ‘project financing’ al vaglio del Comune per una parte della pubblica illuminazione.

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