Terni, lavori ‘urgenti’: tutti assolti

La magistratura contabile aveva contestato un danno di 362 mila euro alla prima giunta Di Girolamo e a numerosi consiglieri comunali

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L’alluvione del 5 ottobre del 2010 aveva causato danni e disagi in tutta la città. Per procedere a riparazioni e interventi il più possibile veloci, il Comune aveva acceso un mutuo di 500 mila euro con la Cassa depositi e prestiti, 362 mila dei quali utilizzati proprio per ‘rattoppare’ le buche, mettere in sicurezza le frane e riparare le fogne danneggiate dal maltempo. La cosa non era andata giù a ad alcuni consiglieri di minoranza, secondo i quali i fondi ottenuti con il mutuo – per urgenti di lavoro di ripristino – erano stati utilizzati anche per ‘manutenzioni ordinarie’ che poco o nulla aveva a che fare con i danni dell’alluvione.

La contestazione Sulla base di un esposto, la procura della Corte dei conti aveva constatato un danno erariale di 362 mila euro, con tanto di inviti a dedurre inviati a trentuno persone: sindaco, assessori, consiglieri comunali che avevano votato l’atto e anche il dirigente che aveva espresso il proprio parere favorevole all’operazione.

Assolti La Corte dei conti dell’Umbria si è espressa nel merito e, con sentenza depositata lo scorso 14 dicembre, ha assolto tutti i convenuti dalle contestazioni mosse. Oltre a rilevare il difetto di legittimazione del dirigente Renato Pierdonati, i giudici hanno assolto Leopoldo Di Girolamo, Libero Paci, Luigi Bencivenga, Roberto Fabrini, Silvano Ricci, Sandro Piermatti, Maria Bruna Fabbri, Marco Malatesta, Simone Guerra, Stefano Bucari, Renato Bartolini, David Tallarico, Renato Bartolini, Sandro Piccinini, Giampiero Amici, Valdimiro Orsini, Gianfranco Teofrasti, Paolo Paparelli, Alida Nardini, Marco Vinciarelli, Alessio Cicioni, Valerio Tabarrini, Michele Pennoni, Luzio Luzzi, Giocondo Talamonti, Mauro Nannini, Giorgio Aquilini Ugolini, Giuseppe Boccolini, Claudio Campili, Alessandro Chiappalupi e Giorgio Finocchio.

Il commento David Tallarico, al tempo vice presidente del consiglio comunale, oltre a ringraziare gli avvocati Mario Rampini e Federica Pasero che hanno seguito la vicenda, esprime «soddisfazione per l’esito positivo che ha messo in luce la correttezza e l’onestà dei consiglieri comunali e del sindaco. La Corte dei conti – aggiunge – ci ha assolto e il tribunale, di recente, ha archiviato le accuse pesanti di favoreggiamento e abuso d’ufficio in merito ai noti fatti degli Eventi valentiniani, restituendo a me e ai miei colleghi una serenità scippata per oltre due anni da chi ci ha buttato addosso ombre e illazioni. Il metodo di fare politica solo attraverso le denunce prive di fondamento, e non con le proposte, si dimostra ancora una volta perdente».

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