Terni, le celebrazioni per Giunio Tinarelli

In cattedrale si è concluso il pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatima. Il vescovo: «Accettare la sofferenza con dignità e trasformarla in atto di amore per gli altri»

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commemorazione Tinarelli FatimaCon la celebrazione nella Cattedrale di Terni, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, si è concluso il pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatimaa Terni, in occasione delle celebrazioni in onore del venerabile Giunio Tinarelli per il 61simo anniversario della morte e nel centenario delle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli in Portogallo. Numerosi i volontari presenti alla celebrazione in rappresentanza di varie associazioni di Terni e Perugia dell’Unitalsi, del Centro Volontari della sofferenza e dei Silenziosi operai della Croce, insieme ai cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ai sacerdoti del capitolo della Cattedrale di Terni, al sindaco Leopoldo Di Girolamo e alle altre autorità civili e militari.

commemorazione Tinarelli 2017 (13)L’omelia «Maria che un secolo fa è apparsa a tre pastorelli a Fatima – ha detto il vescovo nell’omelia – ha affidato loro il messaggio di richiamare l’umanità alla conversione, ad incontrare il Signore a fare penitenze e ritornare al Vangelo, attraverso la preghiera del Rosario della consacrazione di se stessi al cuore immacolato di Maria ed anche attraverso una vita fatta di preghiera, di penitenza, di carità e di amore. Maria ci chiama a convertirci, a vivere il nostro percorso di fede nella esperienza quotidiana, facendo la volontà di Dio che è il fulcro della vita cristiana e che è stata la via maestra del venerabile Giunio Tinarelli».

commemorazione Tinarelli 2017 (16)Tinarelli Ricordando la figura e la testimonianza di Tinarelli, il vescovo lo ha descritto come «cittadino, lavoratore e operaio ha dovuto attraversare un cammino di fede si è posto nella scia della volontà di Dio, vivendo con intensità la sua missione di operaio delle acciaierie, la fatica di ogni giorno nello spirito di accettazione della volontà di Dio – ha detto il presule -. E poi la sofferenza che, come per chiunque, capita inaspettata e pesante, che non riusciamo a comprenderne il senso, a sopportarla, ci ribelliamo con tutte le nostre forze, ma questo fa parte della nostra umanità. La testimonianza di Giunio Tinarelli nel fare la volontà di Dio, nell’accettare e trasfigurare la sua sofferenza sull’esempio di Gesù, in compagnia di Maria può aiutarci a dare speranza e vigore alle nostre sofferenze nella nostra vita. Oggi è estremamente difficile confortare chi vive la sofferenza soprattutto se non è animato dalla fede; quando arriva una sofferenza grave si diventa scartati, emarginati: questa è un po’ la mentalità generale. Una testimonianza vicina a noi, così familiare che ci appartiene, non perché vogliamo esaltare la sofferenza ma imparare ad accettarla con dignità e a trasformarla in atto di amore per gli altri. E’ un duro cammino da fare insieme che prende forza dall’Eucarestia per accogliere il messaggio di vita e trasmetterla a coloro che ci sono accanto e che attendono da noi una parola di speranza».

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