Terni, più diritti per i disabili: ecco il Piano

Tre le linee di intervento individuate: accessibilità e mobilità, servizi alla persona e integrazione scolastica

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di Francesca Torricelli

Cambiare la visione della disabilità e definire il metodo di lavoro nell’individuazione delle criticità, creando uno strumento per decidere e valutare, a disposizione del Comune e delle associazioni. Terni ha il suo primo ‘Piano delle politiche sulle disabilità’, strutturato sulla base della proposta di programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.

‘Regole Onu’ Il Piano rappresenta «lo strumento attraverso il quale i temi delle disabilità verranno trattati – spiega l’assessore al Welfare, servizi sociali e partecipazione, Francesca Malafoglia – secondo l’ottica evoluta delle ‘Regole Onu’, in particolare quelle contenute nella Convenzione europea sui diritti delle persone con disabilità, per le quali il concetto di ‘barriera’ non è limitato al dato materiale e fisico, ma costituisce l’insieme delle condizioni e impedimenti all’esercizio del diritto di cittadinanza secondo i princìpi di uguaglianza, dignità e parità di diritti tra tutti i cittadini».

Linee di intervento Nell’ambito delle tre linee di intervento individuate – Accessibilità e mobilità; Servizi alla persona; Integrazione scolastica – il Piano indica «le azioni e gli interventi previsti per la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità, emersi a seguito della ricognizione dello stato dei bisogni in seno ai vari tavoli ‘Agenda 22’», cui siedono gli enti a vario titolo coinvolti nel tema della disabilità e le federazioni di associazioni che ne rappresentano il mondo. «Si presenta, quindi, come un sistema partecipato e condiviso di proposte di azioni che puntano alla piena ed effettiva partecipazione alla società delle persone con disabilità. In questa prospettiva ogni azione, specificatamente approvata e condivisa dai vari tavoli, costituisce uno specifico progetto».

‘Agenda 22’ Il percorso di ‘Agenda 22’ parte nel 2009, dall’adesione ai 22 principi o regole standard, elaborate in sede Onu e finalizzate alla diffusione di un’appropriata metodologia a favore delle politiche per la disabilità. Nel 2010 è stato approvato un atto di indirizzo per la formazione e la gestione del ‘Piano per le politiche sulla disabilità’, istituendo dei tavoli di lavoro. Ad oggi, ‘Agenda 22’ è composta da un Comitato interassessorile; un Tavolo interistituzionale, composto da partner istituzionali (Provincia, Usl, Azienda ospedaliera, Ater, Umbria mobilità) e associazionismo; un Coordinamento tecnico.

Accessibilità e mobilità La prima linea di intervento individuata dal Comitato interassessorile riguarda l’accessibilità e la mobilità. La creazione, quindi, di spazi di sosta (parcheggi) adeguati alle esigenze e soddisfazione della domanda per impedire forti limitazioni alla mobilità personale. La possibilità di utilizzo del trasporto pubblico a tutte le persone senza alcuna limitazione. La piena fruibilità dei percorsi pedonali sia sotto il profilo della percorrenza che sotto quello delle funzioni e dell’informazione. Infine, la facilitazione nell’utilizzo degli spazi e delle attività dei servizi e dei locali pubblici.

Servizi alla persona La seconda linea individuata dal Tavolo interistituzionale riguarda i servizi alla persona. La diversificazione dell’offerta di attività sportive, culturali, ricreative e sociali, aumentando la partecipazione e il livello culturale diffuso. La presa in carico globale, diffondendo la cultura del modello bio-psico-sociale e dell’approccio delle capacità al fine di centrare il sistema di servizi ed interventi sul progetto di vita. La presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia da una struttura multidisciplinare, progettando un percorso di vita. Equilibrare l’offerta e lo standard dei centri semi residenziali per minori e per persone con problematiche specifiche, con la partecipazione delle famiglie e delle associazioni. Attivazione dell’intervento di assistenza domiciliare, coerente col complessivo progetto di vita della persona con disabilità e in base alle potenzialità di ognuno. Allargare ad altre scuole il progetto ‘Scuola, territorio e servizi: la rete per l’inclusione’, finalizzato alla presa in carico degli alunni con disabilità. Infine, diversificare ed ampliare l’offerta dei servizi socio-assistenziali.

Integrazione scolastica La seconda linea di intervento individuata dal Coordinamento tecnico riguarda l’integrazione scolastica. Una mappatura di tutti gli edifici scolastici, assicurando l’accessibilità per garantire l’attuazione del diritto allo studio e le pari opportunità. La creazione di una banca dati, costantemente aggiornata, ottimizzando l’utilizzo degli ausili scolastici.

 

 

 

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