Terni, San Valentino: «Sceneggiata pilotata»

Celebrazioni in cattedrale senza le reliquie del patrono. Duro passaggio del vescovo sulla clamorosa protesta dei fedeli: «Intolleranti»

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San Valentino, protesta dei fedeli - 12 febbraio 2016 (13)

La ‘protesta’ di venerdì in basilica

Una festa diversa, in tutti i sensi. Rispetto a come era stata immaginata dalla curia e anche nel clima, con il santo dell’amore finito in mezzo a una tempestaquella scoppiata fra i fedeli e il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese (FOTOVIDEO) – che di ‘amorevole’ ha ben poco.

IL SOLENNE PONTIFICALE VISTO DA MIRIMAO – FOTO

Festa particolare San Valentino questa volta la osserverà a debita distanza, dall’alto del colle della casa-basilica da cui avrebbe dovuto ‘traslocare’ – giusto per un paio di giorni – per finire in cattedrale. Al suo posto, un busto con altre reliquie custodito da anni in duomo e riportato alla luce dalle necessità.

FINALMENTE SAN VALENTINO – LE FOTO DELLE CELEBRAZIONI

San Valentino, messa al duomo - 14 febraio 2016 (6)La festa va avanti In attesa di capire quanti e quali cocci resteranno a terra e quali invece verranno pazientemente raccolti dopo tanta tensione – perché la cosa, oltre a far discutere, è destinata a lasciare il segno -, tempo, tradizioni e fede impongono di andare avanti. E di celebrare degnamente il santo di Terni, planetario nel significato ma, per molti aspetti, eternamente ristretto nella sua dimensione locale.

SAN VALENTINO E ‘I PANNI DELLA FESTA’, IL CORSIVO

La processione Ad aprire le celebrazioni, domenica mattina, il corteo ‘istituzionale’ partito da palazzo Spada e che ha raggiunto la cattedrale per varcare la porta santa, accolto da padre Piemontese. Il solenne pontificale presieduto dal vescovo ha visto la presenza dei sacerdoti della diocesi, delle autorità civili e militari e dei fedeli ternani.

I FEDELI: «IL SANTO NON SI TOCCA»

L’omelia Nella sua omelia, monsignor Piemontese non poteva non fare riferimento alle tensioni scoppiate venerdì sera nella basilica del santo. Un passaggio, il suo, molto duro: «Ho avuto, in diverse occasioni, nella interlocuzione impegnativa, la sgradevole percezione che le vere ragioni del proprio pensiero non siano palesate all’interlocutore o coram populo, ma sono fatte circolare in maniera sotterranea, trincerandosi dietro il ‘si dice’, seminando informazioni tendenziose ad arte come chi colpisce ai fianchi, per demolire l’avversario, senza l’intenzione di confrontarsi lealmente con argomenti veri. Forse mi sbaglio, ma senza chiarezza di posizioni, dialogo sincero, leale collaborazione non si costruisce. La stessa vicenda della traslazione temporanea delle reliquie di San Valentino in cattedrale con la finalità di dare respiro più ampio e maggiore ecclesialità e devozione alla festa – ha detto padre Giuseppe Piemontese – è sintomatica di modalità intolleranti, prepotenti e irrispettose di imporsi».

PADRE PIEMONTESE: «CITTA’ DEPRESSA»

San Valentino, omelia vescovo Piemontese duomo - 14 febbraio 2016 (1)«Burattinai nell’ombra» «La decisione – ha detto il vescovo – era stata presa dopo ampia consultazione e generale consenso non solo di sacerdoti e diaconi, di diversi gruppi e aggregazioni laicali e degli organismi di partecipazione ecclesiali diocesani, ma anche di enti e istituzioni civili. Gli unici, che hanno opposto un muro di dinieghi senza argomentazioni, è stato il consiglio pastorale di San Valentino. La raccolte di firme, carpite con informazioni non veritiere e diffusione di notizie fuorvianti, ne ho le prove, non può essere argomento decisivo. L’epilogo – questo il passaggio più ‘duro’ di monsignor Piemontese – è stata una sceneggiata, orchestrata ad arte da burattinai rimasti all’ombra, di un gruppo di persone vocianti, resistenti ad ogni dialogo e prodighi di insulti e invettive. Mi dispiace, ma la civile convivenza anche ecclesiale non può essere governata dalla disinformazione e dalla prepotenza, per di più di pochi».

San Valentino, processione e messa al duomo - 14 febbraio 2016 (16)«Manca un vero dibattito» Il vescovo si è poi soffermato sulla città, ad un anno e mezzo dal suo arrivo a Terni (VIDEO): «Nel breve tempo di permanenza in questo territorio devo confessare che faccio fatica a comprendere la causa vera che impedisce alla nostra città di emergere da una bassa pressione in cui si trova appesantita nella Conca. C’è chi dice che c’è una crescita dell’occupazione, ma gli addetti ai lavori rilevano che la provincia ternana è quella che in Italia, ha registrato l’aumento più alto della cassa integrazione nel 2015 rispetto al 2014. Progetti innovativi e utopie su un futuro diverso vengono richiamati qua e là, da alcune menti illuminate, ma manca una passione-corale-di popolo, proiettato verso un futuro diverso e migliore. La battaglia per le acciaierie, pur denotando una compattezza della città verso il proprio gioiello, non ha portato alla convinzione che si è trattato di un ulteriore campanello d’allarme. Né si è avviato nel contempo la riflessione su progetti alternativi, non monocolturali, per questa città. Manca un vero dibattito corale culturale e politico sul futuro, che non sia solo di parte e a breve gittata».

San Valentino, processione e messa al duomo - 14 febbraio 2016 (12)Le indagini archiviate Padre Piemontese è poi tornato sulle difficoltà finanziarie della diocesi e le vicende giudiziarie passate e presenti: «La diocesi da parte sua sta vivendo ancora il delicato momento di passaggio, di ‘esodo’ che si cerca di affrontare con umiltà e coraggio. Non rinneghiamo il bene compiuto nel passato, né perdiamo tempo alla ricerca di capri espiatori di errori del passato, che pure ci sono stati. Cogliendo l’occasione dell’Anno Santo credo sia opportuno sottoporre alla misericordia del Signore errori o peccati del passato e anche del presente, per i quali si intende chiedere perdono a quanti si fossero sentiti offesi. I recenti pronunciamenti della magistratura, che hanno riconosciuto l’estraneità di prelati della Diocesi in relazione a reati ipotizzati, ci hanno riempito di gioia, e siamo in attesa della completa soddisfazione e conclusione della vicenda».

San Valentino, accensione cero sacro - 14 febbraio 2016 (2)La visita pastorale, dopo 20 anni Il vescovo ha poi annunciato la sua visita pastorale a tutte le realtà ecclesiali e civili della diocesi di Terni-Narni-Amelia: «L’ultima visita pastorale è stata effettuata da monsignor Franco Gualdrini negli anni 1997-1998, quale richiamo della precedente degli anni 1989-1991. Sarà per me un tempo di grazia – ha detto Padre Piemontese – per conoscere direttamente persone, comunità, situazioni, successi e problemi; ma sarà anche per le comunità tempo di discernimento, verifica e rilancio della nuova evangelizzazione. Dopo 18 mesi dal mio ingresso in questa diocesi, quale successore di San Valentino, intendo ringraziare il Signore, i confratelli sacerdoti e diaconi, i religiosi e tutto il popolo di Dio per quanto mi è stato dato di comprendere e di operare. Intendo proseguire con piccoli passi, in stile sinodale e con la collaborazione di tutti, in dialogo con le istituzioni e le aggregazioni civili e sociali sulla strada intrapresa, secondo le consegne del Concilio Vaticano II attualizzate da Papa Francesco. Il ritrovarci qui, mi rivolgo soprattutto a voi rappresentanti delle istituzione, è occasione opportuna per celebrare il vostro giubileo. Viviamolo insieme: vescovo, preti, diaconi, laici e Istituzioni: un’unica famiglia che viene accolta dalla bontà e misericordia del Padre. Non scoraggiamoci per le difficoltà e per le incoerenze religiose, morali e civili da cui ci sentiamo appesantiti».

Nessuna processione Al termine della funzione religiosa il vescovo, oltre a ringraziare tutti i presenti, ha ricordato che non ci sarà alcuna processione fino alla basilica del Santo Patrono – visto che le reliquie sono rimaste lì dopo il ‘muro’ dei fedeli – ma chi vorrà, cittadini e istituzioni, potranno raggiungere il santuario in forma privata. Un invito subito raccolto dal sindaco e da altri rappresentanti delle istituzioni.

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