Terni: «Servizi sociali migliori a costi ridotti»

Il vice sindaco, con delega all’Asl, Francesca Malafoglia: «Dimezzate le spese, ma offerte prestazioni mirate e più efficienti»

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Costerà poco più di 330 mila euro, alla fine del 2015, il complesso dei servizi socio-sanitari offerti dal Comune di Terni e gestiti ‘in delega’ dalla Usl2. Più o meno la metà di quanto era stato speso nel 2014: «Ma l’esperienza maturata negli anni predenti – spiega la vice sindaco, Francesca Malafoglia, a cui è stata affidata la gestione della cosa – ci ha permesso di ottenere risultati decisamente migliori rispetto al passato».

Il servizio A questo risultato, dice ancora Malafoglia, «si è arrivati attraverso un percorso che comprende le iniziative di ‘Agenda 22’, condiviso con il Centro per l’autonomia e finalizzato a realizzare un piano sulle politiche per le disabilità nuovo e diverso, in grado di puntare alla reale presa in carico globale dei soggetti svantaggiati e ad offrire servizi completi alla persona».

Le aree Il lavoro svolto si è concentrato su tre aree: «Quella scolastica, con la collaborazione del servizio di neuropsichiatria infantile dell’ospedale – spiega il vice sindaco – quella domestica e quella sociale e socio-lavorativa. Partendo dalla volontà di non limitarsi ad offrire il servizio a chi ne usufruiva già, ma a permettere l’accesso anche ad altri che ne avessero bisogno».

La scuola Di particolare rilievo, dice Francesca Malafoglia, è il lavoro svolto nelle scuole: «Ad una valutazione iniziale, fatta in ingresso dal Sim infanzia, infatti, hanno fatto seguito delle verifiche periodiche delle condizioni dei bambini con difficoltà e questo ha permesso di ‘tarare’ il servizio in forma personalizzata e, quindi, con maggiori possibilità di ottenere risultati positivi». Ma anche a «poter consigliare alle famiglie percorsi alternativi a quelli scolastici tradizionali, coinvolgendo i piccoli in attività di laboratorio che, in alcuni casi, si sono rivelati più adatti. Questo ci ha permesso anche di entrare meglio in sintonia proprio con le famiglie e le associazioni, che hanno condiviso le scelte fatte».

‘Buona prassi’ Tanto che giovedì, a Milano, nel corso di un convegno organizzato in occasione delle giornate mondiale sulla disabilità, «il nostro Comune è stato invitato a presentare il lavoro svolto, insieme a quello di altri quattro Comuni italiani, perché ritenuto – dice la vice sindaco – una ‘buona prassi’ da mettere a disposizione delle altre realtà nazionali».

La delega Ad usufruire del servizio, nel 2015, sono stati, complessivamente «in circa 600, ovviamente con gradi di intervento diversi, perché a fronte di circa 180 casi più delicati, ne sono stati accompagnati altri 400 circa con criticità meno accentuate». I fondi utilizzati sono stati «per 300 mila euro del Comune di Terni, per 30 mila euro da trasferimenti regionali e per 12 mila dalle ‘borse socio assistenziali’».

I centri diurni Uno dei prossimi temi da affrontare, invece, sarò quello del trasferimento dei tra centri diurni attualmente esistenti – Girasole, Spazio insieme e Macondo – nelle due strutture in fase di ristrutturazione di via San Lucio e di via del Tordo: «Siamo un po’ in ritardo – spiega Francesca Malafoglia – perché le ditte che stanno effettuando i lavori hanno subìto un rallentamento, ma entro il mese di febbraio i trasferimenti dovrebbe potersi realizzare»

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