Terni, spuntano altri ‘furbetti’ del cartellino

Processo a 9 dipendenti del ministero della difesa che ad Orvieto si sarebbero assentati dal lavoro senza alcuna autorizzazione

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Gli imputati sono nove – otto uomini e una donna, quasi tutti dell’orvietano – ma fra quelli che sono stati già giudicati con riti alternativi e gli altri, per i quali è competente il tribunale militare, il numero di partenza era decisamente maggiore. L’accusa con cui tutti sono stati rinviati a giudizio dal gup Simona Tordelli è ‘truffa’. Parte offesa, il ministero della difesa perché i nove sono tutti dipendenti pubblici, in forza al Raggruppamento autonomo – distaccamento logistico di Orvieto – e nel tempo si sarebbero assentati dal lavoro senza alcun permesso e senza timbrare il cartellino. Insomma, una vicenda del tutto simile a quella emersa di recente al Comune di Stroncone dove sette operai dell’autoparco sono finiti agli arresti domiciliari in seguito ad un’indagine dei carabinieri.

In tabaccheria Fra i nove, difesi dagli avvocati Guglielmo Santarelli, Oriana Brunorio, Francesco Venturi e Angelo Ranchino, c’era anche chi, durante l’orario di lavoro, si era allontanato per andare a lavorare in una tabaccheria di Orvieto, con cui collaborava all’insaputa dell’amministrazione.

Il processo Nell’udienza di lunedì mattina sono stati sentiti due testimoni dell’accusa – rappresentata in aula dal pm Cinzia Casciani -, altrettanti carabinieri del Nucleo investigativo di Terni che avevano svolto l’indagine, concentrata nel periodo che va dal febbraio al luglio del 2013. Al termine il giudice Rossana Taverna ha rinviato il tutto al prossimo 21 settembre.

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