Terni, tempo di premi per ‘Popoli e religioni’

La 12′ edizione del film festival si è conclusa lunedì 21 con la proiezione al carcere di Slor e l’incontro con la regista Charlotte Schioler

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Con la proiezione in carcere di Slor e l’incontro con Charlotte Schioler, lunedì 21 novembre si è conclusa ufficialmente la dodicesima edizione di ‘Popoli e religioni – Terni film festival’. L’attrice e regista danese, dopo la proiezione del suo cortometraggio, si è intrattenuta a lungo con i detenuti della casa circondariale di Terni e con lo staff del carcere ternano capeggiato dalla direttrice Chiara Pellegrini, rispondendo alle domande e scambiando opinioni sulle tematiche affrontate nel cortometraggio, incentrato su una donna laica che decide – per motivi che niente hanno a che fare con la religione – di indossare il burka, trovandosi a fare i conti con la diffidenza della gente.

L’incontro «Un corto che nasce – ha raccontato la regista – in gran parte da esperienze autobiografiche». La lunga conversazione tra l’attrice danese e i detenuti di vocabolo Sabbione ha spaziato dalla religione e la spiritualità ai contesti sociali e politici, fino al confronto tra la cultura italiana e quella danese, ma anche quella francese e americana (l’attrice ha vissuto a lungo a Parigi e a New York) non mancando di toccare anche temi come la cucina. Entusiasta dell’incontro, Schioler ha manifestato il desiderio di presentare in prima assoluta il suo prossimo film (un lungometraggio attualmente in lavorazione) proprio nel carcere di Terni. «Ci vorranno almeno due anni per completarlo – ha detto al pubblico -, ma se non vi ritroverò qui sarò felice per voi».

Numerosi premi Il festival – il cui bilancio sarà tracciato dagli organizzatori nei prossimi giorni – ha visto la consegna di numerosi premi: ad assegnare i principali (film, documentario, corto e Gran premio) una giuria composta da Katia Malatesta, direttore del festival ‘Religion Today’ di Trento; Angelita Fiore, vincitrice dell’edizione 2015 con il documentario ‘Uomini proibiti’ e Marialuna Cipolla, cantautrice candidata al David di Donatello per ‘Il ragazzo invisibile’ di Salvatores.

I vincitori Il premio per il miglior film è stato assegnato a ‘Dough – L’impasto’ di John Goldschmidt; quello per il miglior documentario a ‘Il Papa in versi’ di David Riondino; mentre il premio per il miglior cortometraggio e stato assegnato ad ‘Adam&Eve’ di Bianca & Davey Morrison e a ‘Holy City’ di Imbal Bentzur e Mor Galperin. Il premio per la miglior regia è stato assegnato a Maria Rosaria Omaggio per ‘Hey Yoy!’; quello per miglior attrice a Charlotte Schioler per ‘Slor’; miglior attore invece a Emanuel Cohn per ‘Il piccolo dittatore’; miglior sceneggiatura ad Edoardo Siravo e Massimo Reale ‘Cambio di destinazione d’uso’; miglior colonna sonora a ‘Pfm’ per ‘Hey Yoy!’; miglior fotografia a Daniele Poli per ‘The Player’; miglior effetti a ‘Dio esiste e vive a Bruxelles’ di Jaco Van Dormael. Il Gran premio della giuria è stato assegnato a ‘Il sogno di Francesco’ di Arnaud Levy e Renaud Fely e l’Angelo di Dominioni alla carriera è andato ad Elio Germano. Il premio per il miglior film umbro è stato assegnato a ‘My awesome sonorous life’ di Giordano Torreggiani; il premio Istess per il Giubileo della Misericordia è stato assegnato a ‘Il mattino senza fine’ di Ciprian Mega; la menzione speciale per la produzione a ‘Il nostro ultimo’ di Ludovico Di Martino e il premio Babele è stato assegnato a ‘Babilonia’ di Folco e Chiara Napolini. Alcune menzioni speciali della giuria sono andate a ‘Il potere dell’oro rosso’ di Davide Minnella, ‘Miriam’ di Faiza Ambah e ‘Women in sink’ di Iris Zaki.

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