Terni, truffa sul dolore: tutti ai domiciliari

L’ingegnere biomedico Edoardo Romani è l’ultimo dei cinque arrestati a lasciare il carcere. Lo ha deciso il gip di Terni. Riesame all’orizzonte

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cura-truffa-seven-to-stand-sei-arresti-a-terni-27-settembre-2016-7Dalla tarda mattinata di mercoledì anche Edoardo Romani si trova ristretto ai domiciliari presso la sua abitazione: fra gli arrestati dell’operazione con cui la squadra Mobile di Terni ha portato alla luce una vasta truffa ai danni di decine di persone affette sclerosi multipla e artrite reumatoide – ‘curate’ con il metodo Seven to Stand -, l’ingegnere biomedico è stato l’ultimo ad uscire dal carcere. Lo ha deciso il gip di Terni, Simona Tordelli, che ha accolto l’istanza presentata dai legali difensori – gli avvocati Manlio Morcella e Marco Gabriele – che, oltre al Romani, assistono anche il medico ternano Pierluigi Proietti.

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Le persone finite in carcere

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Ai domiciliari Sale così a cinque il numero delle persone uscite dal carcere dall’applicazione dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Marco Stramaglia sulla base delle conclusioni a cui è giunta la polizia di Stato. Oltre ai già citati Romani e Proietti, la misura dei domiciliari riguarda anche l’ideatore del metodo di ‘cura’ – Fabrizio De Silvestri -, la fisioterapista Annalisa Grasso e il farmacista reatino Giovanni Domenico Petrini. All’orizzonte ci sono le udienze di fronte al tribunale del Riesame a cui i legali difensori degli arrestati chiederanno l’annullamento dell’ordinanza che ha acceso i riflettori sull’indagine della procura di Terni.

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