Terni, violenta 12enne: «Volevo sposarla»

«Ci frequentavamo da tempo»: così il 31enne interrogato in carcere. Dopo gli abusi la piccola è rimasta incinta e ha dato alla luce un bimbo

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di F.T.

Una vicenda allucinante, emersa dopo che la bimba – perché tale è una piccola di appena 12 anni – è andata in ospedale, accompagnata dal padre, per abortire una gravidanza giunta alla fine del quarto mese di gestazione.

Sconcerto È quella che ha portato all’arresto, lo scorso 30 dicembre a Terni, di un 31enne di origini asiatiche – amico di famiglia della piccola, residente e con un lavoro stabile a Terni – a cui gli agenti della squadra Mobile, coordinati dal dirigente Alfredo Luzi, sono riusciti a risalire al termine di una delicata e complessa attività di indagine, partita proprio dalla segnalazione del personale sanitario dell’ospedale Santa Maria di Terni.

Il dirigente della Mobile Alfredo Luzi

Il dirigente della Mobile Alfredo Luzi

L’indagine La piccola è giunta al nosocomio nei primi mesi del 2016, incinta di diverse settimane, insieme al genitore ritenuto dagli inquirenti completamente all’oscuro dell’orrore che si celava dietro quel fatto. Lì i sanitari, di fronte a una situazione già di per sé estrema, hanno voluto vederci chiaro. Il resto lo ha fatto la polizia di Stato che dopo aver raccolto numerose testimonianze e aver, con tutte le cautele del caso, vinto le resistenze della piccola, inizialmente terrorizzata e reticente, è riuscita ad individuare l’autore della violenza. Il tutto attraverso il supporto di medici e specialisti che hanno offerto elementi decisivi nel contesto dell’indagine coordinata dal pm Raffaele Iannella. Anche la piccola abusata, così come il suo violentatore, è di nazionalità straniera e le violenze risalirebbero alla fine del 2015.

La bimba E un dato lieto, in mezzo a questo orrore, c’è: la piccola che portava in grembo è poi nata la scorsa estate all’ospedale di Terni, è sana ed è stato già affidata a chi potrà prendersi cura di lei. Il 31enne è stato invece arrestato a seguito dell’ordinanza emessa dal gip di Terni, Federico Bona Galvagno, e ora si trova in carcere.

«Volevamo sposarci» Lo scorso 2 gennaio il 31enne – che nella vita fa il venditore ambulante ma con regolare contratto – è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari che, successivamente, ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere. In quella sede, con il supporto di un interprete, l’uomo – difeso dall’avvocato Valentino Viali del foro di Terni – ha provato a dire che «la relazione andava avanti da tempo», di aver frequentato la ragazzina «anche in seguito, fino a pochi giorni prima di Natale», aggiungendo un altro concetto shoccante: «Volevamo sposarci». Affermazioni che, per forza di cose, vanno lette anche in rapporto al contesto culturale di origine. Il 5 dicembre, in fase di indagine, la minore era stata sentita dallo stesso gip con le modalità dell’incidente probatorio: «Rispetto ai fatti già noti per cui era stato disposto l’incidente probatorio – afferma l’avvocato Viali -, nei giorni precedenti l’arresto non mi risultano siano emersi nuovi elementi, tali da giustificare la misura cautelare che in precedenza non era stata mai applicata».

Altro orrore a Terni Lo scorso novembre un’altra indagine della squadra Mobile ternana, incentrata su una brutta vicenda di abusi ai danni di un bimbo di sei anni, si era conclusa con l’arresto di due persone – un uomo e una donna – di nazionalità rumena.

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