Terni, violenze e abusi: donne meno sole

Il comando dei carabinieri accoglie ‘Una stanza tutta per sè’: un’aula dedicata a chi decide di denunciare. Soroptimist in campo

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Un’aula per le audizioni riservata alle donne vittime di violenze: è stata realizzata dal Soroptimist International Club di Terni, in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri di Terni, presso la caserma di via Radice. L’inaugurazione, a cui hanno preso parte numerose autorità, si è tenuta mercoledì pomeriggio.

ANNA RITA MANUALI: «SOSTEGNO CONCRETO» – VIDEO

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La presentazione

Il progetto si inquadra nel protocollo d’intesa nazionale ‘Una stanza tutta per sé’, stipulato tra il Comando generale dell’Arma ed il Soroptimist International d’Italia. Il protocollo, che prende il nome da un famoso saggio della scrittrice inglese Virginia Woolf, ha portato alla realizzazione di un importante strumento di sostegno per le donne vittime di violenza, nei difficili momenti in cui devono, rivivendone il trauma, denunciare l’episodio per ottenere giustizia.

Sinergia Il nuovo spazio, il primo in Umbria, allestito presso il comando provinciale di Terni grazie all’impegno del colonnello Giovanni Capasso, della presidente del Soroptimist Terni – Anna Rita Manuali – e di tutte le socie del club, rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle donne vittime di soprusi. Quest’ultime verranno accolte in un ambiente protetto nel momento in cui confidano, raccontano e testimoniano il loro drammatico vissuto. La nuova stanza ‘dedicata’ permetterà inoltre agli investigatori di agire con sensibilità nelle audizioni di persone fortemente provate, in un contesto diverso da quello che troverebbero nei tradizionali uffici delle caserme.

La nuova stanza

La nuova stanza

L’origine L’idea del progetto ‘Una stanza tutta per sé’ è stata diffusa per la prima volta il 25 novembre 2013; il piano risale ad un convegno organizzato dalla Provincia di Torino, in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. Nell’analizzare le esperienze relative alla concreta raccolta di denunce, il rappresentante dell’Arma intervenuto evidenziò le difficoltà incontrate nel garantire riservatezza e tranquillità alle denuncianti. Le vittime, scosse, tese e spesso traumatizzate dalle violenze subite, venivano accolte all’interno di uffici con più funzioni ed alla presenza di personale che necessariamente andava e veniva, creando – loro malgrado – interruzioni che potevano aumentare il disagio nella narrazione delle proprie tristi vicende.

Le autorità

Le autorità

Gli obiettivi Ed è proprio per arginare questo disagio, per alleviare le ansie e le insicurezze delle vittime con l’obiettivo di rendere meno traumatica la narrazione di dolori e sofferenze, che è stata realizzata ed allestita a Terni una stanza con accesso indipendente, separata dagli spazi comuni, tranquilla ed informale, caratterizzata da toni familiari, con arredi, colori e un’illuminazione sobri ma confortevoli. Un luogo di ascolto e supporto dove la vittima può trovare l’ambiente adatto per aprirsi ad interlocutori responsabili e di assoluta affidabilità, votati alla comprensione. L’obiettivo è quello di far sentire la vittima accolta ed ascoltata, ponendo la massima attenzione al problema che racconta. Tutto ciò nell’assoluto rispetto della dignità personale.

Presenti Alla cerimonia di mercoledì hanno preso parte il prefetto di Terni Angela Pagliuca, il vicesindaco Francesca Malafoglia, il vescovo Giuseppe Piemontese, il presidente del tribunale – facente funzioni – Massimo Zanetti, il questore Carmine Belfiore e numerose altre autorità, oltre alle maggiori associazioni di categoria e quelle legate all’assistenza alle donne. Presente anche la vice presidente nazionale del Soroptimist International, Edy Pacini.

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