Terremoto, a Spoleto archivi al sicuro

La soprintendenza rassicura: i beni sono stati spostati, ma appena possibile torneranno al loro posto

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Nulla da temere: i beni archistici e culturali che sono stati tratti in salvo dopo lo sciame sismico della seconda metà del 2016 torneranno appena possibile nelle città di provenienza. Lo promette Mario Squadroni, direttore della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, nel corso della conferenza stampa di venerdì mattina. Un appuntamento nato per rassicurare le popolazioni e annunciare un grande convegno sull’argomento, in programma a Perugia ai primi di marzo.

IL SOPRINTENDENTE RASSICURA I CITTADINI: BENI AL SICURO

Il lavoro dei Vigli del Fuoco

Il lavoro dei Vigli del Fuoco

Noi siamo la nostra storia La ricostruzione non è fatta solo di case ma di memoria e senza libri, senza storia, non c’è memoria. Ecco perché è così importante il lavoro della Soprintendenza e di tutto il personale coinvolto nel recupero dei beni archivistici e culturali. Con tono pacato ma fermo, Mario Squadroni ha illustrato nel dettaglio il lavoro compiuto dalla sua squadra, spiegando come sono stati recuperati e dove vengono custoditi i beni più importanti che, insieme alle popolazioni, hanno subito le conseguenze delle scosse e dei crolli.

«Non abbiate paura» «Sono sorti dei gruppi, dei comitati di cittadini che temono di perdere gli archivi dei loro comuni: a loro voglio dire di non aver paura – ha rassicurato Squadroni – nulla di quello che abbiamo recuperato sarà sottratto alle città e alle popolazioni cui appartiene. Il nostro compito è semplicemente quello di custodire questi beni di enorme valore artistico, culturale, morale. Ovviamente, ciò avverrà quando le condizioni lo permetteranno».

Spoleto sede della custodia Fino ad allora, gran parte dei libri e dei manufatti rinvenuti sarà custodita a Spoleto, che si è fatta avanti per accoglierli ed ha gli spazi giusti: in particolare presso l’Archivio di Stato e a Santo Chiodo. Per le Marche, invece, è stata sfruttata la disponibilità dell’Archivio di Stato di Ancona.

Collaborazione Umbria-Marche In Umbria sono stati 15 i Comuni danneggiati dal terremoto. Nelle Marche 87, dove peraltro il personale della Soprintendenza è inferiore. Proprio il lavoro della sede di Perugia è stato fondamentale quindi per aiutare i colleghi marchigiani. «Così siamo riusciti a far fronte all’emergenza dei comuni colpiti, salvando beni artistici e culturali di immenso valore», ricorda Squadroni.

conferenza SquadroniPiccole chicche Il lavoro di questi mesi sarà apprezzato negli anni e nei secoli a venire, un po’ come quello degli ‘angeli del fango’ dopo l’alluvione di Firenze. E scopriremo che tante piccole meraviglie sono state tratte in salvo dagli addetti della soprintendenza: «Segnalo l’intervento presso la Biblioteca di Norcia – ha segnalato – come il recupero della ‘Franceschina’ (una rara versione di una biografia di San Francesco scritta da Giacomo Oddi), dello ‘Zibaldone’ (raccolta di manoscritti sulla storia di Norcia), della ‘Cinquecentina’ (storia di San Benedetto)».

Esercito, Vigili del Fuoco e Carabinieri Ovviamente la Soprintendenza non ha fatto tutto da sola e Squadroni ha voluto ringraziare Carmelo Grasso e Gennaro Nasti, che dirigono il Nucleo Carabinieri per tutela del patrimonio culturale rispettivamente ad Ancona e Perugia. Dai Carabinieri assistenza e protezione all’attività della Soprintendenza: si tratta di beni che hanno un valore anche economico e pertanto i trasporti da un ‘ricovero’ all’altro vanno sorvegliati dai militari dell’Arma. Ringraziamenti anche per Esercito e Vigili del Fuoco, che hanno supportato gli impiegati della Soprintendenza nel loro lavoro («anche la vigilia di Natale»). Tutto il lavoro sarà presentato in un appuntamento di rilievo nazionale venerdì 3 marzo, sempre presso la sede della Soprintendenza Archivistica.

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