Terrorismo, a Perugia carabinieri specialisti

Presentate venerdì mattina dal colonnello Fiore le dotazioni delle Api e Sos, nuclei pronti al primo intervento e con dotazioni speciali contro i terroristi

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Non più solo semplici carabinieri impegnati a mantenere l’ordine pubblico e a garantire la sicurezza dei cittadini. Arrivano infatti anche a Perugia le nuove dotazioni antiterrorismo dell’Arma, le Api (aliquote di primo intervento) e Sos (squadre operative di supporto), che sono state presentate venerdì mattina dal colonnello Cosimo Fiore. Presenti via via in un numero sempre maggiore di città con obiettivi sensibili, ci sono già 18 Api e 13 Sos schierate in sedici capoluoghi di provincia selezionati dal Gis, il gruppo d’intervento speciale dei carabinieri specializzato nelle azioni antiterrorismo.

img_2557Le squadre Le Api, che fanno perno sulla struttura territoriale dell’Arma, sono schierate in 16 capoluoghi di provincia e sono poste sotto il comando provinciale dei carabinieri. Le Sos, invece, dipendono dall’organizzazione mobile dell’Arma e sono sotto diretto controllo del comando generale che ne dispone l’assegnazione temporanea a un comando provinciale. Un insieme di unità sviluppate in maniera coerente, sinergica e complementare, capace di fornire una risposta antiterrorismo imponente sia per consistenza numerica che per versatilità e specializzazione.

Ogni Api è composta da nuclei di 9-14 uomini e, sotto il comando del locale Comandante provinciale dell’Arma, ha il compito di intervenire con la massima rapidità in caso di attacco terroristico multiplo ad obiettivi urbani nell’area di competenza. Concepite come tradizionali pattuglie del radiomobile, sono però dotate di un addestramento e dotazioni specifiche per il primo contrasto al terrorista, proprio per questo motivo i nuclei non restano in caserma in attesa della chiamata per intervenire, ma svolgono specifici turni di pattuglia a protezione degli obiettivi sensibili del territorio provinciale di appartenenza.

Addestramento e dotazioni Composte per lo più da volontari che si sono addestrati nelle unità speciali della polizia americana dedicate a operazioni di cattura a alto rischio e liberazione ostaggi, sono pronti per combattimento corpo a corpo, pronto soccorso operativo, combattimento in ambiente urbano, addestramento al tiro statico e dinamico, simulazioni di operazioni counter-IED e active shooter. Gli equipaggi, formati da 3 o 4 uomini, sono dotati di scudi antiproiettile, una specifica tuta da combattimento, nuovo giubbotto antiproiettile con piastre balistiche, elmetto balistico e radio personale. Passando all’armamento, oltre ai dispositivi non letali (bastone tonfa e spray urticante) sono disponibili le tradizionali armi corte e diverse nuove tipologie di armi lunghe.

Sos Se le Api hanno lo scopo di rafforzare le capacità antiterrorismo dei reparti territoriali, le Sos invece rispondono all’esigenza di disporre di unità di rinforzo mobile per esigenze specifiche e temporanee. Ogni nucleo è composto da 12 fino a 24 carabinieri. Hanno la stessa dotazione delle Api e il medesimo protocollo addestrativo.

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