ThyssenKrupp Ast, rapporti di nuovo tesi

Terni, la multinazionale annuncia un aumento dei turni al ‘Treno a caldo’ e il ricorso alla manodopera interinale. I sindacati proclamano lo ‘stato di agitazione’

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«Stato di agitazione». Parole che, dalle parti di viale Brin, dove ha sede la ThyssenKrupp Ast, non venivano pronunciate ormai da quasi due anni. Deve essere successo qualcosa di grosso. Soprattutto perché a dichiarare, appunto, lo «stato di agitazione» sono tutte e cinque – sancendo una, almeno momentanea, ritrovata unità – le sigle sindacali presenti in fabbrica.

Ast5Il Treno a caldo Tutto nasce dal fatto che mercoledì «le Rsu di Ast sono state convocate dalla direzione aziendale per essere informate che la stessa procederà all’aumento di turnistica al ‘Treno a caldo’, passando da 15 a 18 turni settimanali con l’inserimento di nuovi lavoratori. Le finalità di tale operazione illustrate dall’azienda sono quelle di azzerare lo straordinario e poter rispondere al meglio ad eventuali esigenze di mercato». Ma i sindacati non hanno gradito.

L'Ast

Le contestazioni «Pur apprezzando l’ingresso di nuovo personale, dimostrando di fatto che era corretto quanto rivendicato da tempo dalle Rsu, le stesse esprimono ferma contrarietà, perché l’azienda non ha permesso di affrontare una vera trattativa di metodo e merito, dimostrando che l’aumento di turnistica e il numero dei lavoratori da inserire è frutto di scelte unilaterali prese in altre sedi; l’assetto presentato, dal nostro punto di vista, non azzererà lo straordinario, anzi non farà altro che aumentarlo; cosi come proposto, l’aumento a 18 turni non garantirà nemmeno i livelli di sicurezza, in quanto si abbasserà drasticamente la reale professionalità all’interno del reparto; se si sostiene l’obiettivo degli straordinari zero, l’aspetto professionale doveva essere il primo punto d’affrontare e definire, invece non è stato nemmeno preso in esame da chi ha sviluppato tale assetto; on essendo legato direttamente all’incremento di volumi produttivi, cosi come presentato, potrebbe esporre i lavoratori ad uno straordinario programmato durante la marcia degli impianti con l’aggravante di eventuali fermate nei fine-mese».

Terni Ast ThyssenKrupp Acciaieria Acciaierie (2)Interinali Anche perché i lavoratori che entreranno nel ciclo produttivo – 14, che si aggiungeranno ai tre già inseriti nei giorni scorsi con lo stesso sistema – saranno prelevati da un’agenzia ‘interinale’ e non assunti da ThyssenKrupp Ast. I sindacati non saprebbero nemmeno quale durata avranno i contratti in questione: «Se tale progetto – dicono – è legato solo al conto lavoro per Aperam, per quanto ci riguarda era possibile fare altre scelte. Quanto sopra detto riporta ancora una volta al centro dell’attenzione l’esigenza di un vero e completo chiarimento sulle relazioni industriali come annunciato dalla direzione aziendale al Mise».

Stop straordinari Le Rsu di Ast, insomma, «proclamano lo stato di agitazione diffidando l’azienda a procedere in modo unilaterale ed invitandola ad avviare un percorso di confronto a 360 gradi. Le Rsu di Ast fin da subito indicono il blocco degli straordinari, invitando tutti i lavoratori a non dare più nessun tipo di disponibilità fuori dalle regole del contratto di lavoro. Le Rsu di Ast come più volte richiesto, invitano fin da subito le strutture del reparto Lac al ripristino delle postazioni tecnologiche, riservandosi di intraprendere ulteriori iniziative sindacali a tutela dei lavoratori».

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