Turismo in Umbria: «Evitare il crollo»

L’allarme e l’appello alla Regione arrivano dalle imprese turistico ricettive dell’aria aperta aderenti a Faita Umbria Confcommercio

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«Il turismo umbro sta già pagando un prezzo altissimo al dopo terremoto, ma in prospettiva i problemi potrebbero essere anche più gravi, se non si metteranno in atto tutte le misure necessarie». L’allarme arriva dalle imprese turistico ricettive dell’aria aperta aderenti a Faita Umbria Confcommercio.

Il terremoto «I primi grandi appuntamenti fieristici significativi per il nostro settore – dice Claudio Baldoni, presidente Faita Umbria – ci saranno già nei primi giorni di gennaio, ma ancora non sappiamo quali saranno le scelte della Regione sul fronte della promozione turistica. A complicare tremendamente il nostro orizzonte ci ha pensato il terremoto, e le sue gravissime conseguenze dirette e indirette. Abbiamo bisogno però di risposte certe, e nei tempi compatibili con la programmazione delle nostre aziende».

L’area del Trasimeno Il presidente Baldoni aggiunge che nell’area del Trasimeno «le nostre imprese turistico ricettive dell’aria aperta vivono una situazione ancora più preoccupante, a causa delle irrisolte questioni di salubrità e fruibilità del lago. Cura delle sponde, lotta agli insetti che hanno infestato le rive del lago questa estate, dragaggio dei fondali: tutti questi interventi erano a carico della Provincia, ma ora non sono chiare competenze e responsabilità. In una stagione che si prospetta già difficilissima per gli effetti del terremoto, il lago si deve presentare nel suo aspetto migliore se vuole mantenere il suo appeal. Non ci possiamo permettere passi falsi, che metterebbero a terra le imprese del territorio e annullerebbero l’effetto volano che il turismo produce su tutta l’economia umbra».

Lotta ai chironomidi Sul fronte della lotta ai chironomidi, innocui ma certamente non graditi dai turisti, Confcommercio Umbria si è già attivata nei mesi scorsi, chiedendo all’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini di anticipare i tempi dei trattamenti, in modo che siano realmente efficaci per il prossimo anno. Nella lettera indirizzata all’assessore Cecchini, il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni, facendosi interprete delle richieste delle imprese del territorio, ha infatti chiesto che «con la massima celerità, si provveda all’acquisto dei prodotti e delle attrezzature affinché entro febbraio si possano attuare gli interventi di disinfestazione sulle larve in modo da riconsegnare al territorio ed al turismo un’area finalmente salubre e godibile».

Turismo all’aria aperta Sul settore del turismo all’aria aperta, nel suo complesso, gravano anche altri fattori. Secondo Faita Umbria Confcommercio, infatti, occorre «sbloccare l’iter del Testo Unico sul turismo, che dovrà recepire le richieste della organizzazione per una maggiore chiarezza sulle normative, gli obblighi, il sistema dei controlli, la creazione di aree di sosta a pagamento per la sola sosta diurna, che possono ovviare ai problemi al territorio creati dalla pratica della sosta selvaggia ed inquinante. Occorrerà anche individuare misure che aiutino le imprese, affogate dall’aumento dei costi demaniali, e di tutte le tariffe, ad andare oltre l’emergenza».

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