Umbria e criminalità: boom di confische

I dati elaborati nel progetto Confiscati Bene parlano di un deciso incremento rispetto al passato. A fine 2015 risultano confiscati 74 beni immobili

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Terreni, imprese, magazzini e abitazioni private: beni per svariati milioni di euro che, anche in Umbria, sono stati sottratti dalla disponibilità della criminalità organizzata attraverso sequestri e confische. Il conto, aggiornato al 31 dicembre 2015, parla di 74 beni immobili confiscati: 73 in provincia di Perugia ed 1 in quella di Terni.

Il dettaglio Ventotto di questi – tutti terreni – sono ubicati nel territorio comunale di Pietralunga, tre (un’abitazione e due rimesse) in quello di Perugia, ben quattordici a Bastia Umbra, uno ad Assisi così come a Foligno, Terni e Panicale, cinque nel comune di Trevi, sei a Todi, quattro a Massa Martana e dieci nel territorio di Spoleto.

Boom La ricerca – dettagliata nel sito web umbria.confiscatibene.it – è stata realizzata dagli studenti del laboratorio ‘Comunicazione Web’ della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia con il coordinamento di Dataninja.it. Le 74 confische applicate al 31 dicembre 2015 in Umbria – su un totale di 22.990 in Italia – rappresentano sì una minima parte, ma in decisa crescita: «C’è un salto considerevole rispetto agli anni precedenti – si legge nel sito – se si pensa che solo nel 2013 la regione ne contava solo 4 e nel 2011 addirittura nessuna».

Il contesto «Nel 2015 a Terni e Foligno – scrivono gli autori della ricerca – sono stati confiscati milioni di euro ai Casalesi; nello stesso anno a Spoleto le confische hanno toccato importanti clan mafiosi e infine a Perugia, nel giugno 2016, tre autovetture e diversi conti correnti bancari sono stati confiscati ad un pregiudicato calabrese affiliato alla ‘ndrangheta. Non tutti i beni derivanti da confische definitive avvenute in Umbria negli ultimi anni, tuttavia, sono di provenienza mafiosa. Una ridotta quantità deriva dalla commissione di ulteriori reati. Si pensi alla maxi confisca (sei appartamenti, due garage, 610 mila euro e due auto di lusso) avvenuta nel 2012 a Bastia ai danni di due imprenditori di origine albanese, condannati per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Le 74 confische definitive compiute in Umbria fino ad oggi, in conclusione, pur essendo poche in relazione ai dati nazionali, fanno svanire l’idea di isola felice lontana dal fenomeno che la regione ha conservato per anni».

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