Umbria: «Terni è molto più ‘verde’ di Perugia»

A dirlo è l’Istat – la valutazione si riferisce ai dati del 2014 – che parla di «149,2 metri quadrati pro capite per i ternani»

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Quasi 17 milioni di metri quadrati a Terni, un po’ più della metà a Perugia. Stando ai dati dell’Istat i due capoluoghi umbri si inserivano, nel 2014, tra quelli con situazioni migliori rispetto alla media nazionale in una categoria a testa – Perugia per la densità delle aree protette e Terni per la densità del verde urbano – lo stato complessivo di quello ternano viene definito dall’Istat come decisamente migliore di quello perugino, con una densità, rispetto alla superficie comunale, pari al 7,8% (16.735.156 metri quadrati complessivi), mentre Perugia si attestava al 2,2% con 9.991.933 metri quadrati.

LE VALUTAZIONI DELL’ISTAT

verdeVerde urbano «Al netto delle dotazioni naturali già incluse nelle aree protette – spiega Istat – le amministrazioni sono impegnate dalla normativa vigente a garantire ai propri cittadini una disponibilità pro capite di verde urbano non inferiore ai 9 metri quadrati. La dotazione media è di circa 31 quadrati, ma nella metà delle città (10,7 milioni di persone, circa il 60% della popolazione dei capoluoghi) è molto più contenuta (inferiore a 20) e in 19 (per 2,2 milioni di cittadini) non raggiunge la soglia dei 9. La disponibilità di verde urbano pro capite è più elevata nelle regioni del Nord: in media pari a 34,8 metri quadrati, anche grazie alla buona dotazione di Trento (401,5), Sondrio (312,4), Pordenone, Gorizia e Verbania (tutte con valori superiori a 100). Al Centro, dove la media scende a 22,7 metri quadrati per abitante, solo una città su quattro ha una dotazione superiore; Terni, in particolare, raggiunge i 149,2 metri quadrati pro capite (quasi cinque volte superiore alle media nazionale; ndr)». Perugia era comunque a quasi il doppio della media italiana, con 60,2 metri quadrati a testa.

I giardini del 'Frontone' a Perugia

I giardini del ‘Frontone’ a Perugia

Disponibilità e densità L’istituto di statistica, poi, dice che «dall’analisi congiunta della disponibilità e della densità, di verde urbano (la prima espressa in metri quadrati per abitante e la seconda calcolata come incidenza percentuale sulla superficie comunale, al netto delle aree protette) emerge che poco più di un quinto dei capoluoghi ha un buon ‘profilo verde’, con valori superiori alla media di entrambi gli indicatori. Ciò accade in 25 città (ne beneficiano 2,8 milioni di cittadini, circa il 15% dei residenti nei comuni capoluogo), soprattutto del Nord. Il profilo verde è invece poco rappresentato al Centro (solo Terni e Prato) e nel Mezzogiorno».

Profilo verde Nel 2014, secondo Istat, erano «16 le città (13,8% dei capoluoghi) con un ‘profilo verde’ alto, concentrate soprattutto in Lombardia, cui si aggiungono Prato, Terni e Matera e sei grandi comuni (Trieste, Roma, Napoli, Reggio di Calabria, Palermo e Cagliari. In questi casi sono pari o superiori alla media la densità sia del verde urbano sia delle aree protette». L’istituto di statistica non trascura, poi, una raccomandazione: «Un ulteriore fattore che deve essere oggetto di puntuale monitoraggio da parte delle
amministrazioni, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e la salute del patrimonio arboreo, è la valutazione del pericolo di cedimento delle alberature e la predisposizione di piani per la gestione del rischio».

 

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