«2019 duro ma Ast segue strade virtuose»

Terni: l’esercizio sarà negativo rispetto ai precedenti. L’ad Burelli non lo nasconde ma rilancia su qualità delle produzioni, economia circolare, sicurezza sul lavoro e legalità

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Un periodo ed un esercizio – il 2019 – molto difficile per Ast ed un 2020 che si preannuncia altrettanto complicato. E l’amministratore delegato Massimiliano Burelli, alla tradizionale cerimonia natalizia di domenica mattina nel Reparto Fucine – con la messa officiata dal vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese – non lo ha affatto nascosto. Un 2019 ‘scuro’, in controtendenza rispetto ai due anni precedenti, legato alle difficoltà non solo italiane ma internazionali del mercato dell’acciaio. A cui l’azienda di viale Brin vuole però reagire, non solo con la qualità delle produzioni, ma anche con i progetti ‘green’ che la stanno rendendo punto di riferimento nazionale. A partire dal progetto di recupero delle scorie.

TUTTO SU AST – UMBRIAON
LA CERIMONIA IN AST VISTA DA MIRIMAO – FOTO

Acciaio: una ‘guerra mondiale’ senza quartiere

«Purtroppo – ha esordito Burelli – come vedremo nei prossimi giorni, il 2019 si chiude per Ast in  forte controtendenza rispetto ai due passati esercizi. Non è un mistero che questo sia un periodo molto difficile per l’acciaio in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Per questo, al fine di inquadrare in maniera corretta l’andamento della nostra azienda, è importante valutare il contesto in cui ci siamo trovati ad operare, in uno scenario di prezzi decrescenti avviato già nell’ultimo trimestre dello scorso anno e andato via via peggiorando. Ormai tutti sapete che i dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno determinato il riversamento in Europa di una parte dell’eccesso di capacità produttiva asiatica, prima distribuito anche negli Stati Uniti. La sovrabbondanza di offerta e il conseguente crollo dei prezzi sono ricaduti sulle spalle dei produttori europei. Nonostante l’Ue abbia reso più rigorose le forme di garanzia già esistenti per arginare l’aumento delle importazioni nel nostro continente, ad oggi permane una notevole pressione competitiva. Questa situazione, insieme al rapido rialzo del prezzo del nichel, ha comportato una flessione nei prezzi, inevitabile per mantenere quote di mercato e tenere testa alla concorrenza, diventata particolarmente aspra anche da parte degli altri produttori europei, tutti in estrema difficoltà».

MESSA NATALIZIA IN AST – LE FOTO DELLA CERIMONIA

I meriti di Ast, del management e del personale

«Nonostante questi gravi ostacoli – ha aggiunto però l’amministratore delegato – voglio esprimere una considerazione della quale sono particolarmente convinto: l’esito di un anno così difficile sarebbe stato ben peggiore se l’azienda non avesse adottato in questi ultimi esercizi delle azioni volte a renderla più competitiva e meno vulnerabile. Prima di tutto, puntando ad una politica commerciale che si rivolge agli utilizzatori finali, interessati ai nostri prodotti per le caratteristiche di qualità e di servizio offerte e non solo per il prezzo.
L’orientamento al cliente, le cui esigenze sono poste al centro dell’intero processo produttivo e commerciale, rimane elemento cardine dell’intera attività aziendale: per garantire la fidelizzazione dei nostri clienti, continuiamo a puntare ad un miglioramento continuo e ad un costante rafforzamento della qualità del nostro prodotto e del nostro servizio».

Azienda sempre più ‘green’

Poi, il riferimento alle politiche sociali ed ambientali di Acciai Speciali Terni, orientate ad una prospettiva per anni ignota al territorio ternano: «Dobbiamo essere consapevoli – ha precisato Massimiliano Burelli – che un’azienda deve valutare le proprie azioni non solo sulla base di obiettivi economico-finanziari, ma anche dell’impatto sociale e ambientale. In questa direzione abbiamo raggiunto risultati importanti, a partire dagli investimenti basati sul principio di economia circolare, primo fra tutti il progetto di recupero delle scorie di lavorazione che, come tutti sapete, stiamo portando avanti insieme alla società finlandese Tapojärvi Oy. Ad aprile inoltre è stato inaugurato il nuovo impianto per la generazione di vapore a recupero che consente allo stabilimento di elevare al 70% del totale la quota di vapore prodotto, senza l’utilizzo di combustibili fossili e ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera per un quantitativo pari a 30 mila tonnellate annue».

Legalità: un concetto declinato nel concreto

«Oltre all’impegno verso la sostenibilità, abbiamo maturato la consapevolezza che solo attraverso l’integrità ed elevati standard etici un’azienda può ottenere la fiducia di tutti gli stakeholders. Per questo – ha detto Burelli sul punto – Ast continuerà ad organizzare i ‘LegalityDays’, un appuntamento rivolto a tutti i nostri collaboratori e all’intera comunità, incentrato sul rispetto delle regole e della legalità. Per il terzo anno abbiamo condiviso la nostra esperienza in occasione del ‘Business Integrity Day’, il progetto lanciato dal ministero degli affari esteri in collaborazione con Transparency International insieme ad altre grandi aziende italiane , per presentare all’estero i modelli di compliance e le migliori pratiche d’integrità e anticorruzione. Acciai Speciali Terni potenzia la sua presenza all’interno dell’Ocse, entrando a fare parte della task force che si occupa di lotta alla corruzione nel mondo del business. Grazie a tutte queste iniziative, Ast è tra le prime otto grandi aziende in Italia e prima acciaieria in Europa ad aver ottenuto la certificazione ISO 37001 – Sistema di gestione per la prevenzione della corruzione. Grazie ad un impegno convinto e costante, siamo riusciti a certificare anche il nostro Sistema di gestione dell’energia secondo la norma ISO – 50001. Un risultato importante per un’azienda energivora come la nostra».

Sicurezza sul lavoro: «Un ‘virus’ che deve contagiare tutti»

E poi, in conclusione, la sicurezza sul lavoro e l’obiettivo ‘zero infortuni’ che l’azienda di viale Brin continua a perseguire: «Al primo posto della nostra agenda resta sempre l’impegno forte e determinato per la sicurezza. È stato molto importante vedere così tante persone martedì scorso al teatro Secci. Non eravamo solo noi di Ast, era presente tutta la città. È stato bello vedere che tra gli spettatori c’erano anche tanti giovani studenti. Ecco, questo lo considero un risultato importante. Mi piacerebbe che, partendo da Ast, riuscissimo a promuovere e diffondere una cultura della sicurezza che si trasformi in un ‘virus’ e arrivi a contagiare ogni lavoratore e cittadino. ‘Il virus che ti salva la vita’ è il titolo  dello spettacolo curato dalla compagnia Rossolevante che abbiamo portato in scena al teatro di Terni. Al centro del palco – ha detto Burelli – abbiamo visto situazioni, personaggi e filmati che mostravano come sia facile imbattersi in comportamenti sul lavoro, sulle strade e nella vita quotidiana che possano avere impatti gravissimi sulla nostra incolumità e su quella delle altre persone. È stato uno strumento non convenzionale per prendere ancora più consapevolezza del fatto che l’impegno per la sicurezza è un atto di amore verso noi stessi , le persone a cui vogliamo bene e l’intera comunità. In tema di sicurezza non si fa mai abbastanza e finché ci sarà un infortunio non saremo soddisfatti. Fare in modo che le persone rispettino le regole, migliorino le proprie performance e quelle dei colleghi è un punto su cui stiamo lavorando e su cui dovremo fare sempre di più.
Il traguardo che vogliamo raggiungere è ‘zero infortuni’: per farlo, è necessario che avvenga un cambiamento culturale tale che la sicurezza diventi ‘l’unico modo di fare le cose in Ast’. Una trasformazione che è appena iniziata e che deve coinvolgere in primis i leader che, in coerenza con i principi della lean transformation in atto all’interno dell’azienda, hanno un ruolo determinante nel facilitare il cambiamento virale. Il nostro percorso di miglioramento continuo ha come obiettivo principale quello di trasformare la qualità della nostra vita lavorativa, rendendola più sicura, serena e gratificante. È un impegno e una promessa che facciamo a noi stessi e ai nostri cari».

Vescovo preoccupato

Preoccupazione per un clima generale di incertezza e depressione. E’ quella espressa dal vescodi di Terni, Narni e Amelia – Giuseppe Piemontese – nella sua omelia in occasione della messa natalizia in Ast: «Non perdiamo però la speranza – ha detto – di promuovere un ordine locale e mondiale più giusto e a beneficio dell’uomo».

«Tante crisi, a Terni e in tutta Italia»

«Seguendo una antica tradizione – così monsignor Piemontese -, la città si ritrova attorno alla grande famiglia delle acciaierie, mescolati al di là dei ruoli e animati dalla fede per condividere le ragioni di speranza che tutti noi riconosciamo provenienti dalla nascita di Gesù Cristo. Le lettura della messa ci invitano ad alzare lo sguardo, a ravvivare sentimenti di gioia che si fondano nella presenza e nell’aiuto di Dio che è amore e provvidenza. In tutta Italia, da Taranto alla Sicilia, alla Sardegna, alla Lombardia, al Friuli e altrove, oltre 160 tavoli di confronto tra governo e sindacati cercano di affrontare e risolvere vertenze sindacali. Anche qui a Terni la gente, le famiglie e i lavoratori sono preoccupati per il clima di incertezza e di depressione guardando ai giovani che emigrano in cerca di lavoro, per le tante aziende e fabbriche in crisi e in stato di agitazione e per le tante vertenze sindacali in piedi, dalle difficili prospettive di soluzioni».

«No scorciatoie ma dialogo e trattativa. Sennò è fallimento»

«Accogliendo l’esortazione di San Giacomo Apostolo nella seconda lettura di oggi – ha aggiunto il vescovo -, noi non vogliamo perdere la speranza né la pazienza. Anzi intendiamo ravvivare la nostra fiducia nel buon senso comune, nelle capacità di dialogo e di mediazione non solo tra le varie parti in causa, ma anche con l’apporto di istituzioni politiche, economiche e finanziarie nazionali e sovranazionali per promuovere un ordine locale e mondiale più giusto e a beneficio dell’uomo. Non so, cari fratelli e sorelle, in chi noi poniamo la nostra fiducia nella nostra esistenza. Certamente – ha concluso Giuseppe Piemontese – non possiamo restare inerti, scoraggiati, né ventilare scorciatoie pericolose di interesse di parte, che non risolvono i problemi. Il dialogo sincero e fiducioso e le trattative ad oltranza sono la strada maestra per una giusta e civile convivenza. Mentre la riserva mentale, che cela la pretesa della fame di guadagno e del profitto prima di tutto e ad ogni costo, saranno la premessa e la causa della sconfitta e del fallimento generale di tutti».

Nevi: «Serve massimo sforzo della politica»

Così il parlamentare Raffaele Nevi (Forza Italia), presente alla cerimonia di domenica mattina: «Una presenza, la mia, che vuole rimarcare ancora una volta l’attenzione sul futuro di questo importante sito produttivo, strategico non solo per il nostro territorio ma anche per tutto il nostro paese. Gli attuali scenari internazionali, dai dazi alla crisi dell’acciaio, richiedono da parte del mondo politico un’azione più incisiva. Noi come Forza Italia, continueremo a portare avanti questa battaglia in tutte le sedi competenti per scongiurare una crisi che avrebbe solamente effetti negativi per i suoi lavoratori e per il sistema industriale italiano».

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