82enne con polmonite in corsia: è protesta

Terni, l’anziana è stata trasferita in reparto dopo una notte ma la figlia solleva il caso: «Possibile che una situazione del genere non si risolva?». La replica del ‘Santa Maria’

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Dimessa dall’ospedale lo scorso 7 gennaio, dopo 18 giorni di cure nel plesso ternano, e poi nuovamente ricoverata domenica 13 gennaio, dopo due telefonate al 118, con una situazione clinica segnata da una polmonite e sensibilmente peggiore rispetto a quella delle dimissioni. La vicenda – denunciata dalla figlia – riguarda un’82enne ternana.

In corridoio

«Mia madre – racconta – è stata ricoverata nuovamente domenica, in ‘appoggio’ presso la chirurgia testa-collo, in corridoio e su un letto senza barre: non certo il massimo per una persona che non può dirsi pienamente lucida, ancorché affetta da polmonite».

«Qualità delle cure, ma anche dignità»

«A fronte di quella situazione – prosegue la donna – ho fatto presente al medico di turno la delibera in base alla quale un paziente in gravi condizioni non può sostare nei corridoi, a differenza di chi non presenta un rischio-vita. Ma la questione dei ricoveri in corsia, a prescindere da tale aspetto, credo rappresenti una problematica seria che non si è mai riusciti a ‘debellare’. E ciò mi pare grave». L’82enne è stata poi condotta, nella giornata di lunedì, presso il reparto di competenza: «Come mia madre, tante altre persone vengono assistite sui corridoi. Possibile che ogni anno, specie in certi periodi, la situazione si riproponga allo stesso modo? È un fatto di qualità delle cure ma anche di dignità».

La replica

Così la direzione aziendale del ‘Santa Maria’ di Terni sul caso dell’82enne: «La signora ha dovuto trascorrere dalla domenica pomeriggio fino a tutto il mattino successivo in un letto posizionato nel corridoio, prima di poter essere trasferita nel reparto di clinica medica. Ci rendiamo conto che si tratta di una situazione spiacevole, tutti hanno diritto ad essere assistititi nel miglior modo possibile, anche se ci preme sottolineare che l’assistenza in ospedale, anche in un corridoio, viene erogata allo stesso modo che in una camera. Quello del sovraffollamento e dei letti in corridoio che si sono ripresentati in questo periodo caratterizzato dall’epidemia influenzale, è un problema che la direzione sanitaria e la direzione medica di presidio hanno cercato di risolvere prontamente per la signora, ma anche per tutti gli altri pazienti che in questi giorni si trovano a stazionare molte ore nei corridoi prima di essere collocati in un posto letto a reparto. Ma vincoli e difficoltà oggettive non ci hanno consentito di essere più veloci nella fase di trasferimento».

«Tanti accessi al Ps inappropriati»

«Continuano a crescere gli accessi al pronto soccorso – spiegano dall’ospedale ternano – con una percentuale sempre più alta di inappropriatezza, cioè per problematiche non urgenti che potrebbero essere gestite dai medici di medicina generale o di continuità assistenziale, e continuano a crescere i ricoveri. L’ospedale di Terni non ha mai rifiutato assistenza a nessuno; ma se i posti letto che ci è consentito di avere sono, in un dato momento, tutti occupati e non è possibile dimettere alcuni pazienti, perché con patologie gravi o non ancora stabilizzati oppure perché in attesa di trovare una soluzione di continuità assistenziale sul territorio, la situazione che si crea, per chi non è in condizioni critiche e di emergenza, purtroppo è questa, nonostante gli sforzi organizzativi messi in campo da questa direzione per risolvere una criticità che, seppure ridimensionata rispetto al 2016, periodicamente si presenta con particolare riferimento all’epidemia influenzale. Nell’immediato – conclude la direzione aziendale – si sta correndo ai ripari anche anticipando l’attivazione di 21 posti letti in ginecologia che, come è noto, è legata alla disponibilità del nuovo personale infermieristico in arrivo a seguito delle procedure concorsuali».

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