Preci, ‘Balla la terra’ riunisce i territori

Un folk festival con musica tradizionale delle quattro regioni colpite dal terremoto (Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo). Dal 25 al 27 maggio tradizioni, sapori e tanto ‘saltarello’

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Torna a Preci dal 25 al 27 maggio ‘Balla la terra’, il festival di musica e cultura tradizionale organizzato dal Comune in collaborazione con il Cedrav (Centro regionale di ricerca e documentazione antropologica della Valnerina e dorsale appenninica umbra), l’associazione Sonidumbra e la giunta regionale. In una delle zone più colpite dal sisma del 2016 la terra torna a ballare: stavolta, però lo fa con il ‘saltarello’, e per tre giorni Preci sarà l’epicentro della voglia di riscatto delle popolazioni terremotate unite dalle proprie radici musicali e culturali.

‘Balla la terra’ vedrà infatti protagonista la musica tradizionale delle regioni del ‘cratere’ del terremoto del centro Italia – Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo – dove le tradizioni orali sono simili in quanto a stili, forme, prassi esecutive e rituali. Lo stesso ‘saltarello’, nelle sue varianti tipiche, è il comune denominatore che lega tutte le comunità colpite dal terremoto. ‘Balla la terra’ si rinnova con un’edizione ricca di presenze e novità e una nuova prospettiva, che punta a costruire itinerari musicali che prendono le mosse dai Piantamaggi della valle Castoriana per aprirsi alle musiche che si legano alle feste e ai rituali intorno alle numerose feste del maggio.

Il programma del festival propone un’immersione completa nel mondo delle tradizioni popolari, fatta di suoni, profumi, cultura e anche sapori, con un’offerta molto ampia che spazia dai concerti alle stornellate, dagli stage pratici agli approfondimenti, dalle mostre-mercato degli strumenti tradizionali e dell’editoria di settore alle passeggiate con la possibilità di gustare piatti tipici nei ristoranti del territorio con prezzo convenzionato con il festival. Ricca l’offerta di corsi pratici gratuiti dove si potrà imparare a ballare il ‘saltarello’, suonare l’organetto o improvvisare gli stornelli, apprendere i canti tradizionali del centro Italia o suonare il tamburello.

I concerti serali – due il venerdì e due il sabato – vedono la partecipazione di formazioni rappresentative dei diversi approcci al materiale tradizionale: da quello cantautorale di ispirazione tradizionale (Massimo Liberatori e la società dei musici) alla riproposta delle danze del centro sud in maniera trascinante e coinvolgente (Musicanti del piccolo borgo) il 25 maggio. Nuove sonorità in una ipnotica proposta di elaborazione del materiale tradizionale è invece quella del trio Giuliano Gabriele, che precede le nuove musiche rock di ispirazione celtica degli organizzatori del Montelago Celtic Festival, Mortimer McGrave.

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