Acquasparta, in E45 con 12 mila euro falsi

Tre arresti da parte della polizia Stradale di Todi. Si tratta di un 35enne di origini folignati e due 23enni della Tunisia

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Viaggiavano in tre, a bordo di una Fiat Bravo, lungo la E45 quando gli agenti della polizia Stradale di Todi – era l’alba di venerdì scorso – li hanno fermati all’altezza di Acquasparta per un controllo. Un’auto già di per sé sospetta, visto l’orario e il numero degli occupanti, che ha fatto venire in mente subito una qualche banda specializzata in reati predatori. Invece c’era altro, sempre di illecito e tale da far scattare nei confronti dei tre l’arresto in flagrante.

Sospetti, concreti

Che tutto non fosse a posto è parso evidente agli uomini della Polstrada tuderte quanto i soggetti a bordo – al volante il folignate (residente a Terni) L.L. di 34 anni, accanto a lui il 23enne W.T. della Tunisia e dietro il coetaneo e connazionale di quest’ultimo, M.N. – hanno iniziato a dare segni di nervosismo. Oltre ad un certo tremore delle mani, i primi due hanno fornito versioni discordanti sulle ragioni di quel viaggio. Infine W.T., nel prendere la carta di circolazione chiesta dagli agenti, ha cercato di nascondere il contenuto del vano porta oggetti.

La scoperta

Quanto basta per procedere alle perquisizioni, personali e del veicolo. E proprio nel vano porta oggetti e sotto un sedile gli agenti della Stradale hanno trovato due involucri di cellophane con dentro numerose banconote false, per un ‘valore’ di oltre 12 mila euro. Oltre a ciò il 34enne ed uno dei due tunisini hanno cercato anche, all’atto del controllo, di passare per altre persone, fornendo identità fasulle. Elemento aggiuntivo nel contesto dell’arresto scattato per tutti per ‘detenzione di monete false’.

Carcere confermato

L’udienza di convalida si è tenuta lunedì mattina in carcere, a Terni, e il giudice Simona Tordelli – accogliendo la richiesta del pm Marco Stramaglia – oltre a convalidare gli arresti eseguiti, ha confermato a tutti la misura cautelare della custodia in carcere. Alla base della decisione, oltre ai gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di reiterazione del reato. Possibile, ora, che il legale difensore dei tre – l’avvocato Francesco Mattiangeli – tenti la carta del riesame per ottenerne la scarcerazione.

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