Agedo Terni: «Amare non è una vergogna»

L’associazione si presenta: «Educhiamo all’uguaglianza perché spesso ciò che ci spaventa è solo qualcosa che non conosciamo»

Condividi questo articolo su

«Dobbiamo educare i nostri ragazzi all’uguaglianza e alla tolleranza». Da un gruppo informale nasce l’associazione genitori di omosessuali (Agedo) di Terni che nel corso del convegno di presentazione ha lanciato un messaggio alle istituzioni regionali: «Chiariteci se c’è o meno la volontà politica di attuare la legge regionale contro l’omofobia».

Il gruppo informale Agedo nasce a Terni 4 anni fa da un gruppo di circa 10 genitori. «Abbiamo accolto con noi molte famiglie, le abbiamo sostenute ed aiutate nel comprendere le difficoltà dei figli omosessuali», spiega Marisa Maurizi presidente dell’associazione. «Un percorso di vita per loro nuovo e non sempre facile. A volte è molto difficile seguire delle problematiche in alcune famiglie, come l’accettazione dell’omosessualità, ma è un’esperienza che tocca l’animo più profondo e ogni volta ci stimola ad andare avanti».

L’INTERVISTA ALLA PRESIDENTE MARISA MAURIZI – IL VIDEO

Le violenze La battaglia contro l’omofobia non si ferma mai. «Purtroppo anche qualche giorno fa c’è stato un episodio di violenza a Roma ai danni di un ragazzo omosessuale. Questo, a mio avviso, è proprio un crimine che deve sparire. Dobbiamo educare i nostri ragazzi all’uguaglianza e alla tolleranza. Amare non è mai un peccato o una vergogna. Chi picchia deve vergognarsi».

A Terni Sotto il profilo della sicurezza Terni «fortunatamente – per Marisa – sembra una città tranquilla e tollerante verso le persone omosessuali. A volte, però, avendo un figlio omosessuale vedo la difficoltà che prova ad andare in giro per mano con il proprio compagno. E questo mi dispiace. Ecco perché c’è questo gruppo d’ascolto, per aiutare a comprendere, perché spesso quello che ci spaventa è solo qualcosa che non conosciamo».

L’Agedo L’associazione genitori di omosessuali è nata circa 20 anni fa a Milano come associazione di autoaiuto per comunicare ai genitori che in qualche modo venivano a conoscenza dell’omosessualità del figlio l’esperienza di altri genitori che essendosi confrontati prima con la propria omofobia e quella degli altri avevano scoperto che la diversità è una grande ricchezza oltre che un valore aggiunto. Nel progresso di crescita Agedo è entrata in rete con diverse associazioni, ha firmato protocolli d’intesa con vari ministeri (pari opportunità, pubblica istruzione, interni), si è ampliata su tutto il territorio nazionale con sedi autonome e punti di ascolto. Oggi è in prima linea per far riconoscere i diritti negati dei propri figli e per abbattere quell’ignoranza che tiene in piedi il terribile malessere dell’omofobia.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli