Alberi monumentali, Terni seconda in Italia

Lo certifica il 14° rapporto Ispra su dati aggiornati ad agosto del Mipaaft

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di S.F.

Nel panorama nazionale Terni tende a non spiccare – fatta eccezione per l’inquinamento atmosferico e i dati legati al pm10, quantomeno nell’area centrale italiana – per molti dati, positivi o negativi che siano. In due casi, entrambi legati all’ambiente, il territorio comunale tuttavia si mette in evidenza: la disponibilità di verde pubblico pro capite e la presenza di alberi monumentali. A certificarlo è il 14° rapporto dell’Ispra su dati Snpa e Mipaaft.

IL XIV RAPPORTO ISPRA SULLE INFRASTRUTTURE VERDI

Il verde pubblico pro capite

Il cedro dell’Atlante da 28 metri in via Giandimartalo di Vitalone, è nell’elenco

Le aree verdi sono quelle a prevalente funzione socio-culturale in qualche modo fruibili dai cittadini, fatta eccezione per quelle naturali protette. Come specificato nel rapporto Ispra, in alcuni comuni questo indice è molto elevato: c’è anche Terni, 5° in assoluta con 150,4 m² per abitante, preceduta solo da Matera (996,8) Trento (414,9), Sondrio (315,9) e Potenza (190,8). Un dato alto grazie in particolar modo alla presenza di aree boschive: Terni è 3° in Italia con l’83,5% (14 milioni di m²) alle spalle di Trento (90,6%) e Carbonia (88,9%); decisamente inferiore la percentuale di verde pubblico – in generale – sulla superficie comunale, appena il 7,9%. Per quel che concerne la composizione a chiudere il quadro sono il verde storico (7%), il verde attrezzato (3,7%) e le aree sportive all’aperto (2,4%); sopra l’1% anche le voci per grandi parchi e arredo urbano.

ECOSISTEMA URBANO, TERNI TRA LE CITTÀ PIÙ ‘CAMMINABILI’ D’ITALIA

Gli alberi monumentali

Piazza dell’Olmo, alberi monumentali

Sono tre le categorie tenute in considerazioni. Si parte «dall’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali; i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani; gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private». In tal contesto l’unica a superare Terni è Roma.

IL PROBLEMA ESTIVO IN PIAZZA DELL’OLMO

Molti in contesto urbano, spicca il pioppo nero di Villa Centurini

Il fusto del platano da 32,5 metri al parco ‘La Passeggiata’: circonferenza da 4,35 metri

L’ultimo aggiornamento dell’elenco nazionale degli alberi monumentali – dati del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, il Mipaaft – è del 9 agosto. Roma domina con 46, poi ci sono Terni con 37 (26 in contesto urbano), L’Aquila con 31, Palermo con 26 e Udine a quota 19. Il più alto, un pioppo nero, si trova all’interno del parco di villa Centurini e misura 33,5 metri; a seguire i platani di Via Giannelli e piazza della Resistenza a Piediluco, che raggiungono i 32,5 metri. Se si considera invece la circonferenza del fusto spiccano i 5 metri della roverella in strada di Collescipoli e i 4,50 di quella in via della Ferrovia.

FEBBRAIO 2016, LA GIUNTA DELIBERA L’APPROVAZIONE DEGLI ALBERI – 42, OUT IN 5 -MONUMENTALI

La tipologia: solo uno in lista per valore ecologico

Il platano al parco ‘La Passeggiata’

La maggior parte è nella lista per il criterio dell’età o della dimensione. Le particolarità sono legate agli alberi monumentali per rarità botanica (due, lo Spino di Giuda da 21 metri in via Palatucci e la palma gigante del Cile a Villa Palma), per valore storico-culturale-religioso (il bagolaro in via Bazzani 18 e due gelsi neri in via delle Mura Castellane a Collescipoli, per quest’ultimi c’è anche la proposta di dichiarazione per il notevole interesse pubblico) e, infine, valore ecologico: solo uno, il leccio sul sentiero per la Romita di Cesi. A conti fatti il 9% degli alberi monumentali in Italia si trovano a Terni.

Nel frattempo bagolaro da abbattere

Rimanendo sempre in tema ‘La Passeggiata’, il Comune procederà ad abbattere un esemplare in bagolaro che si trova all’altezza dei giochi per i bambini: il sindaco Leonardo Latini ha firmato l’ordinanza in seguito al sopralluogo di martedì da parte dei tecnici del verde pubblico. L’albero presenta infatti «numerosi corpi fruttiferi fungini lungo il fusto nonché fessurazioni longitudinali del tronco». In precedenza – era il 1° agosto – ci fu un intervento dei vigili del fuoco per la rimozione di grossi rami secchi della pianta in questione.

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