Alta velocità ad Orte: «Trenitalia irremovibile»

Terni, audizione dell’assessore regionale Chianella in Comune: «Non è semplice trattare con l’azienda che valuta gli aspetti commerciali»

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Le opzioni e le proposte sul piatto per cercare di avvicinare l’alta velocità alla conca ternana sono diverse, ma a mancare finora sono le risposte – almeno quelle positive – da parte di Trenitalia. Che anzi sembra ‘irremovibile’ su l’ipotesi al momento più dibattuta, la fermata del Frecciarossa ad Orte. A dirlo è stato giovedì mattina in audizione, durante la prima commissione consiliare a palazzo Spada, l’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Giuseppe Chianella. Sollecitato dai vari consiglieri ha spiegato lo stato dell’arte.

«Trattativa difficile»

«Per la fermata ad Orte – ha spiegato – ci sono spinte politiche diverse. A fine febbraio insieme alla Regione Lazio avremo una nuova riunione con Trenitalia, ma non è semplice trattare con l’azienda, soprattutto con la divisione lunghe percorrenze, in quanto si tratta di treni a mercato. Trenitalia fa dunque le sue considerazioni di carattere commerciale che non collimano con le esigenze dei territori». Secondo gli studi fatti dalla società che gestisce la rete ferroviaria italiana, un Frecciarossa che parte dalla Capitale intercetta alla partenza dalle 400 alle 600 persone, ma se fermasse alla stazione di Orte (che tra l’altro non ha le caratteristiche tecniche adeguate alla sosta dei Freccia, a differenza di Perugia e Terni) perderebbe parte di questa utenza, dovendo allungare il viaggio di 25 minuti: il treno deve infatti decelerare, uscire nella linea lenta, fermarsi ad Orte e rientrare nella linea dell’alta velocità. «Ma noi – ha aggiunto Chianella -, insieme alla Regione Lazio, sosteniamo che la fermata di Orte interesserebbe un bacino demografico molto consistente, fino ad 800 mila persone, dunque la perdita di utenza verrebbe comunque recuperata».

L’ipotesi arretramento

C’è poi l’altra ipotesi, anche questa proposta dalla Regione a Trenitalia, cioè quella del servizio Freccia da Terni, in particolare verso il nord. «Ma un’eventuale programmazione di una nuova Freccia dovrebbe essere inserita in una traccia (tratta, ndr) già esistente» ha spiegato l’assessore. «La Roma-Milano è satura, ci sono oltre 230 treni al giorno concentrati in orari di punta. Non è facile la programmazione di nuovi treni. A Perugia siamo stati fortunati in quanto è stato arretrato un treno che già transitava per Arezzo, dunque non ha inciso sulla nuova programmazione». Perché non far arretrare ulteriormente questo treno a Terni, hanno insistito durante la seduta i consiglieri Cinque Stelle? «C’è un problema tecnico, dovuto alla presenza di un binario unico e con una pendenza sopra la norma – ha risposto l’assessore – inoltre prevederebbe una partenza da Terni ad un orario di certo poco agevole (dal capoluogo umbro parte alle 5,13, ndr)».

Il nodo economico

La Regione punta semmai a spostare da Roma a Terni la partenza di un Freccia, richiesta anche questa presentata a Trenitalia. Ma un dettaglio non è trascurabile: non si conoscono ancora i costi di queste eventuali operazioni legate all’alta velocità, in quanto «solo una volta che Trenitalia ci dice se c’è la fattibilità tecnica – ha precisato Chianella – poi si valuta l’aspetto economico». Ecco che entra in campo una terza opzione. «Abbiamo anche scritto al ministero chiedendo di anticipare di qualche minuto l’Intercity Tacito, perché così facendo si potrebbero agganciare le coinvidenze con le Frecce, dirette sia verso nord est che nord ovest, a Firenze Campo di Marte e a Santa Maria Novella. Potrebbe essere una sperimentazione da verificare». L’impegno preso dalla prima commissione presieduta da Sara Francescangeli, è stato dunque a fine seduta quello di convocare i vertici di Trenitalia per chiedere lumi rispetto alle diverse questioni in sospeso.

Forza Italia: «Opzione Orte è importante»

«La posizione di Forza Italia è chiara – afferma la capogruppo ‘azzurra’ in consiglio comunale, Lucia Dominici -. Priorità è collegare la nostra città e garantire un trasporto veloce su rotaie a servizio di Terni. È ovvio che richiedere spiegazioni del mancato rispetto della delibera 182 del 2017 sia primario. Tuttavia, nel caso in cui non sia possibile rispettare quanto promesso, e mi riferisco ad un collegamento diretto del Frecciarossa su Terni, riteniamo come gruppo politico che esistano altre iniziative ed opportunità che permetterebbero alla città di uscire dall’isolamento. La risposta dell’assessore Chianella è stata chiara e la conoscevamo già. Per questo chiediamo di valutare seriamente tutte le altre opportunità, tra cui Orte, in trattativa con Trenitalia e di valutare tutte le opzioni perché un intervento sul tema, una risposta, è urgente».

Squarta (FdI): priorità al collegamento con il sud

Se la Regione sembra puntare in particolare sui collegamenti verso il nord, il consigliere regionale Marco Squarta (FdI – portavoce centrodestra), propone invece di «potenziare i collegamenti da Terni verso il sud Italia attraverso l’arretramento di un convoglio veloce da Roma». Per Squarta «è il momento di modificare i collegamenti veloci da Terni, consentendo a migliaia di umbri di raggiungere le regioni del sud Italia in tempi assai più rapidi rispetto agli attuali”. In particolare Squarta auspica “un miglioramento dei servizi dalla città di San Valentino in direzione Lazio, Campania e Sicilia». «È una questione troppo importante – aggiunge il capogruppo di FdI – per i collegamenti ferroviari dell’Umbria, che grazie al treno Frecciarossa ha già ottenuto un importantissimo risultato contro l’isolamento ferroviario. Adesso è il momento di modificare i collegamenti veloci da Terni: attraverso l’arretramento di un treno veloce dalla Capitale a migliaia di umbri sarebbe consentito di raggiungere le regioni del Sud Italia in tempi assai più rapidi rispetto agli attuali. Ottenuto questo risultato – conclude – sarà indispensabile individuare soluzioni per migliorare i collegamenti tra il capoluogo di regione e Terni».

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